Pietro De Godenz, consigliere provinciale UpT, ha depositato ieri una interrogazione per ampliare la concessione del bonus e-bike a tutti i trentini interessati, momentaneamente possibile solo in 5 comuni e solo nel tragitto casa e lavoro.
Come è possibile leggere nel dispositivo, De Godenz chiede se la Giunta intenda operare per modificare le modalità di accesso agli incentivi per l'acquisto di e-bike e bici muscolari in Provincia di Trento estendendole a tutti i cittadini residenti interessati e prevedendo la possibilità di accedere ai rispettivi bonus di acquisto in riferimento sia alle necessità lavorative che a quelle di svago, impostando per gli stessi coefficienti diversificati di contribuzione.
"Questa proposta" dice De Godenz "è nata dopo aver visto e valutato negli scorsi il grande successo avuto dall'iniziativa. Ritengo infatti che il bonus vada concesso non solo ad alcuni e non solo per il percorso casa-lavoro(fino a 600 Euro) ma anche per lo svago magari in forma ridotta (ad esempio fino a 400 Euro).In tal modo,se la Giunta accetterà di procedere in tal senso,si allargheranno le possibilità di adesione per tutti e anche l'economia potrà trarne un piccolo ma utile beneficio."
Inoltre De Godenz ha spiegato che "sarebbe oltremodo positivo attuare, nei tavoli aperti per fronteggiare la crisi in seguito alla terribile pandemia Covid, non ancora purtroppo conclusa, alcuni studi e riflessioni su altre possibilità similari in maniera da trovare e applicare prontamente nelle prossime settimane e mesi ulteriori azioni e politiche virtuose che portino a risultati positivi sia in termini di rilancio di attività economiche, sia in termini di buone pratiche di educazione civica e sostenibilità".
Di seguito il testo completo dell'interrogazione
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Come confermato anche da numerosi articoli riportati sulla stampa, l'iniziativa provinciale legata all'acquisto di biciclette pieghevoli ed e-bike ha generato parecchie aspettative nei cittadini e sta riscuotendo molto successo.
Da ormai alcuni giorni, infatti, non appena annunciata la concretizzazione del bonus PAT, praticamente ogni negozio di biciclette del Trentino è stato subissato di domande tanto che già si accenna alle possibili difficoltà che le aziende produttive potrebbero avere – a causa del lockdown e lo smaltimento del lavoro pregresso – a soddisfare l'approvvigionamento di tutte le richieste; notizie da ritenersi positive, data la difficoltà di molte aziende a ripartire e che richiedono, a mio avviso, una profonda riflessione sulle potenzialità ancora inespresse in riferimento a questo strumento di acquisto agevolato.
Stando così le cose, potrebbe ad esempio rivelarsi veramente utile un ampliamento del bonus stesso, al momento riservato ai soli lavoratori e che prevede un contributo fino a 100 euro per comprare una bici muscolare e uno fino a 600 euro per l'acquisto di un modello a pedalata assistita del tipo cargo o pieghevole e che può riguardare solo quelle cittadine e quei cittadini che si spostano per la recarsi a lavorare nei centri maggiori e, quindi, soltanto a Trento, Rovereto, Pergine, Arco e Riva del Garda.
E' poi necessario ricordare come la Provincia abbia deciso di non rendere cumulabile - giustamente, perché altrimenti solo gli abitanti di Trento, a conti fatti, avrebbero potuto sommare gli importi - il finanziamento provinciale con quello stabilito dallo Stato, quantificato fino a 500 Euro ma solo per i residenti nei comuni oltre i 50.000 abitanti.
Date le reazioni estremamente positive in riferimento al tema e-bike e mobilità green, risulterebbe quantomeno opportuno prevedere una revisione della decisione appena presa e del relativo bando, allargando lo spettro degli aventi diritto e stabilendo la possibilità di accesso per tutti gli abitanti della Provincia Autonoma di Trento che dovessero ritenersi interessati all'acquisto delle tipologie di bici stabilite (muscolari ed e-bike con determinate caratteristiche) e farlo sia per attività legate ai percorsi casa/lavoro, per le quali sarebbe giusto prevedere l'elargizione di un corrispettivo più alto, confermando massimo 600 Euro, sia per le attività correlate allo svago e al tempo libero, prevedendo un contributo ridotto fino a, ad esempio, un limite di 400 Euro.
In tal modo, i benefici sarebbero molteplici, poiché alla riduzione del traffico in tutta la Provincia, e non più solo in 5 cittadine, corrisponderebbe una più equa spinta verso le buone pratiche di mobilità, unitamente a un più completo sostegno economico dedicato a tutti i cittadini vivano essi a Trento o nel più piccolo paese del Trentino.
Si tratterebbe di un nuovo esempio di virtuoso e corretto utilizzo degli strumenti e delle leve dell'autonomia speciale, forse in un contesto limitato come quello della mobilità in bicicletta, ma non per questo meno positivo.
In aggiunta sarebbe oltremodo positivo attuare, nei tavoli aperti per fronteggiare la crisi in seguito alla terribile pandemia Covid, non ancora purtroppo conclusa, alcuni studi e riflessioni su altre possibilità similari in maniera da trovare e applicare prontamente nelle prossime settimane e mesi ulteriori azioni e politiche virtuose che portino a risultati positivi sia in termini di rilancio di attività economiche, sia in termini di buone pratiche di educazione civica e sostenibilità
Pertanto, tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere
1. se intenda operare per modificare le modalità di accesso agli incentivi per l'acquisto di e-bike e bici muscolari in Provincia di Trento estendendole a tutti i cittadini residenti interessati e prevedendo la possibilità di accedere ai rispettivi bonus di acquisto in riferimento sia alle necessità lavorative che a quelle di svago, impostando per gli stessi coefficienti diversificati di contribuzione.
Secondo quanto previsto dal regolamento interno chiedo risposta scritta.
- cons. Pietro De Godenz
UpT
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