Si è appena conclusa la conferenza dei capigruppo in Consiglio provinciale, in cui ho posto il problema di igiene pubblica (relativo alle modalità di svolgimento dell'ultima "maratona" del 9 e 10 maggio), sollevato nella lettera che ho inviato ieri al presidente Kaswalder e ai miei colleghi, e che riporto in calce. I colleghi Cia, Marini e Tonini hanno condiviso le mie valutazioni e preoccupazioni, il presidente del Consiglio mi ha assicurato che, entro domani mattina, chiederà al presidente Fugatti e all'assessora Segnana (chissà perché NON all'Azienda sanitaria direttamente) le modalità di effettuazione dei tamponi, ovviamente volontari e pagati dagli stessi consiglieri: ho osservato che anch'egli, durante la maratona, ha più volte violato le norme di comportamento suggerite (come hanno fatto quasi tutti, per stanchezza e calo dell'attenzione).
Al di là di questo, FUTURA ha chiesto pure che, nel prossimo Consiglio provinciale straordinario dedicato alla sanità, fissato il 20 maggio (che la presidenza e i capigruppo di maggioranza hanno deciso di svolgere in modo telematico), siano garantiti gli stessi tempi "allungati" del Consiglio sulla scuola: anche perché stavolta Fugatti e Segnana dovranno rispondere alla cruciale domanda a cui non hanno voluto rispondere durante l'ultima seduta fiume, respingendo l'odg comune delle minoranze sulla salute pubblica: perché non hanno voluto prendere l'impegno di varare il piano sanitario per la fase 2 entro il 31 maggio 2020?
PAOLO GHEZZI
Gentile presidente,
anticipo a lei (e per conoscenza ai capigruppo) la richiesta che le farò domani nel corso della riunione dei capigruppo:
di valutare l'opportunità di sottoporre tutti i partecipanti alla seduta fiume durata dalle 10 di sabato 9 maggio alle 10.25 di domenica 10 maggio 2020, nell'aula del consiglio provinciale, a tampone per eventuale positività al Covid-19.
Non certo per volontà della presidenza del Consiglio provinciale, ma per l'evoluzione inevitabile della seduta-fiume, si è trattato infatti di un assembramento di decine di persone, durato 24 ore di fila, con contatti ravvicinatissimi (a causa dei confronti e delle firme congiunte richieste dagli atti politici), spesso senza protezione individuale - soprattutto a causa dell'abbassamento della soglia di attenzione dovuta alla stanchezza accumulata - che hanno esposto non solo le consigliere e i consiglieri provinciali, ma anche i dipendenti del Consiglio e della giunta provinciale, a una convivenza ravvicinatissima in condizioni ambientali via via sempre più problematiche (insufficiente ricambio dell'aria, mancata sanificazione dell'ambiente dopo un certo numero di ore, eccetera).
In queste condizioni, un contagio da parte di eventuali soggetti asintomatici non è un evento improbabile: per questo motivo, La invito a valutare se non sarebbe una misura rispettosa della salute pubblica (possiamo diventare fonte di contagio per le altre persone con cui siamo venuti e verremo a contatto) SOTTOPORRE TUTTI I PARTECIPANTI ALLA SEDUTA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DEL 9 E 10 MAGGIO A TAMPONE. Gli esperti sanitari mi confermano che quanto è accaduto in Consiglio provinciale la scorsa fine settimana - indipendentemente dalla buona volontà della presidenza del Consiglio, soprattutto per l'allentamento delle precauzioni dovuto a stanchezza, che tutti noi abbiamo visto in aula e fuori dall'aula - suggeriscono di effettuare TAMPONE PRECAUZIONALE, e di farlo il 4°/5° giorno dal sospetto contagio, per cui questa proposta ha un intrinseco carattere di urgenza.
Potrebbe, tra l'altro, diventare anche un utile caso di studio su una popolazione determinata, esposta a comportamenti e condizioni a rischio per un periodo esattamente definito.
I consiglieri e le consigliere provinciali potrebbero naturalmente pagare personalmente il costo dell'accertamento, e aderirvi a titolo volontario. Ma un'indicazione della presidenza del Consiglio, soprattutto a tutela dei propri dipendenti, mi sembrerebbe quanto mai opportuna.
Rispettosamente,
Paolo Ghezzi, presidente del gruppo FUTURA
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