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Prosegue anche dopo la conclusione dei lavori del Consiglio provinciale il dibattito su quando è avvenuto in aula nella maratona per l’approvazione del DDL 55 contenente le misure per contrastare gli effetti che ha causato il COVID19 in Trentino.
Paola Demagri, Consigliere provinciale del PATT a riguardo di quanto è accaduto in aula ha dichiarato: “Sono dispiaciuta che il lavoro svolto per preparare delle proposte interessanti e di prospettiva non abbia trovato il giusto spazio nei ragionamenti della Giunta. Ma sono anche soddisfatta per il lavoro fatto con tutte le persone che hanno voluto aiutarmi per analizzare i dati e per dare una visione di prospettiva per far fronte all’emergenza data da COVID19.”
Il dibattito è stato intenso ed è durato più di 24 ore, durante le quali si è parlato di economia ma non solo.
“I Trentini attendevano un DDL per la ripartenza economica – afferma ancora Demagri – e per questo è stato fondamentale intervenire sul bilancio. Oltre a questo però da parte mia l’intenzione era quella di dare una visione sui temi che mi competono. La Giunta però non ha colto l’importanza dei miei ordini del giorno, respinti senza entrare nel merito della questione. Uno era per far fronte all’esigenza delle RSA e uno per il sostegno psicologico a chi ha subito lutti o quant’altro a causa del dilagare dell’epidemia. Erano ODG che potevano dare forza al DDL che parlava solo di economia e che quindi potevano essere lo strumento adatto per dare prospettiva a tutto quanto si è fatto in aula.
Più di tutto c’è un aspetto che vorrei sottolineare – afferma in conclusione Demagri - ed è il grande affetto e l’umanità che i Trentini hanno nei confronti di chi si trova a gestire una situazione complessa per il bene di tutti. Non voglio attaccare Segnana per avere gestito in maniera approssimativa questa situazione, perché è un tema che tratteremo in altra sede. Quello che mi preme di più è evidenziare il comportamento che ha avuto nei miei confronti, perché come rappresentante delle istituzioni ha preferito fermarsi alle premesse anziché entrare nel merito delle questioni. Ecco il vero elemento di preoccupazione che ho: se una persona è poco incline al dialogo, mi preoccupo per tutti coloro che si troveranno a dare un consiglio all’assessora, perché come ha trattato i colleghi consiglieri tratterà anche i cittadini “colpevoli” di voler trovare idee per il proprio trentino.”

Ufficio stampa PATT