Il consigliere De Godenz esprime una riflessione in riferimento gli emendamenti presentati nella seduta del Consiglio provinciale dedicata alle nuove azioni da mettere in campo per contrastare gli effetti della pandemia Covid-19.
In particolare De Godenz si era concentrato su operatori economici e sulle associazioni del Terzo Settore al fine di supportare questi due importanti settori.
"Ringrazio Giunta e Consiglio per aver discusso le mie proposte" ha dichiarato De Godenz " ma esprimo anche forte rammarico per un accoglimento soltanto parziale - mi sono infatti visto approvare soltanto un emendamento, anzi due, sui 10 presentati perchè uno è stato poi completamente ripreso dal Presidente nelle sue proposte, ed è riferito alla possibilità per alcune realtà socio-assistenziali trentine di accedere a determinati contributi venendo considerate servizi di interesse economico generale anche a livello europeo "
" Sono dispiaciuto perchè credo si sia persa l'occasione di aiutare più concretamente tutti quegli operatori che, sia nell'operatività economica che in quella socio-assistenziale, svolgono quotidianamente un lavoro che merita davvero sostegno e ulteriori investimenti" ha ripreso De Godenz "ancor di più ora che è necessario riprendere a correre con l'approssimarsi del termine di questa terribile pandemia che tutti speriamo avvenga quanto prima. Comunque tornerò sulla questione quanto prima proponendo interrogazioni ed atti politici ad hoc"
In dettaglio, degli 8 emendamenti sull'articolo 5 (contributi in favore degli operatori economici impegnanti fino a 9 addetti) è stato concordato con la Giunta e approvato solo quello che elimina l’obbligo di mantenere il personale in essere, salvaguardando i livelli occupazionali e il regolare pagamento delle retribuzioni nei limiti di quanto verrà previsto con apposita delibera di Giunta, da approntare in seguito all'approvazine del ddl 55 mentre sono stati bocciati i successivi, riferiti, 1, alla possibilità di innalzare i contributi alle aziende che riescono a mantenere tutti i dipendenti, e 6 che proponevano un cambio di metodologia di scelta sulla concessione dei contributi a fondo perduto basandosi non più sugli addetti - le 9 unità delle microimprese -o sul fatturato dell’azienda stessa. Sulla decisione di rispingere quest'ultimo De Godenz è stato molto critico "Ritengo si rivelerà ben presto un errore con la nostra proposta avremo aiutato le imprese non solo basandoci sul numero di occupati ma sul fatturato - arrivando fino a 1,5 milioni euro - e potendone così sostenere un numero maggiore. E' un'occasione persa e colpirà soprattutto le imprese alberghiere come ho fatto presente all'assessore competente quando mi ha fatto notare che trattandosi di lavoratori stagionali sarebbe stata data la possibilità di considerare non 9 dipendenti per dodici mesi ma contare gli effettivi mesi lavorati potendo così giungere, data la media dei nostri periodi stagionali, ad impiegare un numero maggiore di dipendenti; in tutti i casi, va sottolineato, molti meno di quelli possibili considerando il fatturato. Ho infatti portato l'esempio concreto di un albergo 3 stelle con 100 posti letti che abbisogna di almeno 14/15 dipendenti. Insomma, alla fine sarebbe stato meglio, a mio avviso accettare il mio emendamento per aiutare davvero chi nella nostra provincia si occupa di ospitalità alberghiera e turismo"
Non accolti anche i due emendamenti sull'articolo 25: con il primo veniva previsto che
le associazioni del terzo settore che effettuano servizi socio –assistenziali e sanitari potessero rientrare nei “servizi di interesse economico generale”ai sensi del protocollo 26 della unione europea per derogare ad alcuni obblighi perla richiesta degli aiuti di stato (Agevolazioni, contributi, contratti di appalto) mentre,con il secondo, veniva richiesti ulteriori finanziamenti per quelle associazioni del Terzo settore che hanno avuto dei rinnovi contrattuali e che in questo momento di crisi si sono rivelati particolarmente onerosi.
"Sul primo" ha però spiegato De Godenz " ho ritirato il mio emendamento ma sono MOLTO soddisfatto, poichè grazie a nostra specifica sollecitazione il Presidente ha deciso di presentare uno suo praticamente identico -riportiamo testualmente- La Provincia Autonoma di Trento definisce i servizi socio sanitari di cui alla legge provinciale 23 luglio 2010, nr.16 (Tutela della salute in Provincia di Trento), gli interventi socio assistenziali di cui alla legge provinciale 27 luglio 2007, nr.13(politiche sociali nella Provincia di Trento), i servizi educativi e scolastici di cui alla legge provinciale 7 agosto 2006, nr. 5 (sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino), i servizi socio educativi per la prima infanzia, di cui alla legge provinciale 12 marzo 2002, nr. 4 (nuovo ordinamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia) servizi di interesse generale ai sensi del diritto europeo, fermo restando la necessità di valutare caso per caso e in concreto la natura economica o meno di tali servizi- . "Uscendo dai tecnicismi, si tratta" ha spiegato De Godenz "esattamente di fare in modo, proprio come il mio emendamento richiedeva, di permettere e semplificare per determinate realtà del Terzo settore attive in ambito socio assistenziali la richiesta e l'ottenimento di aiuti quali ad. esempio agevolazioni, contributi e contratti di appalto"
"Pertanto" ha concluso De Godenz "pur non capendo la motivazione per il quale mi sia stato chiesto di ritirarlo, il risultato è raggiunto, e questo è l'importante".
Ufficio stampa UpT
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