L’emergenza legata all’infezione da Covid-19 causata dal coronavirus SARS-CoV2 ha messo in evidenza come ciascuno di noi debba essere grato a tutto il personale sanitario per l’impegno profuso giornalmente e per i rischi affrontati al servizio dei contagiati, senza far mai mancare l’assistenza sanitaria di base. Tale impegno ha richiesto molti sacrifici, legati non soltanto all’elevato carico di lavoro, ma anche allo stress emotivo cui ciascun dipendente è stato sottoposto. È infatti da notare come chi ha prestato servizio all’interno degli ospedali, degli ambulatori, delle case di cura o delle residenze per anziani durante la pandemia da Coronavirus, ha costantemente messo la salute degli altri davanti alla propria, affrontando la paura – sempre presente – di rimanere contagiato e di poter contagiare anche i propri affetti, dovendo quindi modificare pesantemente le proprie abitudini affettivo-relazionali.
Nella seduta del Consiglio provinciale di data 16 aprile, il Presidente della Giunta provinciale ha dichiarato che “la Giunta provinciale provvederà ad un riconoscimento economico per chi ha lavorato e sta lavorando in prima linea, perché il nostro grazie va soprattutto a loro”. A questa misura, sicuramente importantissima, si ritiene che se ne devono aggiungere altre che tengano conto, da un lato, delle future esigenze della sanità trentina (in termini di occupazione presso le strutture della nostra Azienda sanitaria, dei dispositivi di protezione individuale, della sanificazione degli ambienti al fine di ridurre infezioni e contagi, ecc.) e dall’altro, del fatto che – nella gestione dell’emergenza – hanno prestato volontariamente la loro opera cittadini che, o lavoravano già all’interno delle nostre strutture a tempo determinato, oppure sono state assunte per far fronte all’emergenza.
La legislazione nazionale riconosce già, in determinati casi, che alcune prestazioni fornite su base volontaria da parte dei cittadini permettano loro di accedere ad una valutazione straordinaria in sede di concorsi pubblici. Come nel caso del servizio civile volontario che – nel caso sia stato svolto in seguito all’abolizione dell’obbligo di leva – ai sensi della legge italiana è valutato con le stesse modalità e lo stesso valore del servizio prestato presso gli Enti pubblici. Alla luce del grande sforzo compiuto da tutto il personale sanitario trentino di ogni ordine e grado nel corso della gestione dell’emergenza da Covid-19 al fine di garantire un’assistenza sanitaria continuata e di qualità, pare corretto che gli operatori sanitari e socio-assistenziali che hanno prestato servizio durante questo periodo negli ospedali trentini (sia che fossero già in servizio a tempo determinato, sia che siano stati assunti a tempo determinato come rinforzo per il particolare momento), possano beneficiare di una valutazione straordinaria in sede di concorsi pubblici o di graduatorie, la cui entità sia stabilita dalla Giunta in modo da rendere merito a quelli che a ragione sono stati definiti “i veri eroi” nella battaglia contro il Coronavirus.
Tutto ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale
a stabilire una valutazione straordinaria, da attribuire agli operatori sanitari e socio-assistenziali inseriti con contratto a tempo determinato presso le strutture sanitarie trentine nel corso della gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, riscattabile in sede di graduatorie e concorsi pubblici banditi all’interno della Provincia Autonoma di Trento.
Il testo completo.
Cons. Claudio Cia
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