Saranno preziose per garantire la “fase 2” del rientro. Su stimolo di Trentino Sviluppo si sono messe in comune materie prime, competenze, macchinari e reti commerciali.
C’è chi prima dell’emergenza produceva performanti tute sportive per il motocross o gli sport invernali. Chi è leader nella realizzazione di biancheria anallergica per la casa, chi era specializzato in piumini, trapunte e materassi. Ma ci sono anche cooperative sociali e gruppi di sarte artigiane. Con lo stimolo e il supporto di Trentino Sviluppo si è creata una rete produttiva che si sta occupando della produzione di migliaia di mascherine al giorno: a breve si arriverà a 40 mila ma in casa c’è già materia prima per produrne 5 milioni. Grazie all’aiuto di tutti, convertendo parte delle linee produttive, sfruttando materie prime già in magazzino, utilizzando macchinari altamente tecnologici per il taglio dei tessuti, richiamando dalla cassa integrazione un’ottantina di lavoratori di diverse piccole e medie realtà produttive. Obiettivo: dotare il Trentino di una produzione autosufficiente di presidi di protezione individuale, per rifornire ospedali, case di riposo, farmacie ma anche enti pubblici ed aziende impegnate nel graduale rientro a partire dal 4 maggio. Le mascherine “made in Trentino”, certificate dall’Istituto Superiore di Sanità, sono di tipo “chirurgico”, in tre strati per uso sanitario, e “generiche”, ovvero di largo consumo, per utenti e lavoratori del settore secondario e terziario.
Capacità di fare squadra e flessibilità imprenditoriale. Sono gli ingredienti fondamentali della ricetta che ha permesso a 17 piccole e medie aziende trentine - ma se ne stanno aggiungendo ogni giorno - di dare vita a una virtuosa filiera di produzione di mascherine chirurgiche e generiche, certificate dall’Istituto Superiore di Sanità, che a fine aprile saranno sul mercato.
Tutte le aziende che hanno aderito a questa sorta di consorzio sperano di tornare presto anche alla produzione dei loro prodotti storici e, quando le autorizzazioni ai loro codici Ateco lo consentiranno, sono pronte a riprendere anche le proprie produzioni tradizionali. Ma finché ci sarà bisogno, si sono impegnate a dare fondo a creatività, abnegazione, spirito di collaborazione per produrre quantitativi di mascherine sufficienti a soddisfare il fabbisogno di tutto il Trentino per i prossimi delicati mesi.
Con idee innovative, tecniche produttive ricercate e sempre più attenzione per la texture e lo stampaggio delle mascherine, puntando su traspirabilità (in vista dell’estate) personalizzazione e «brandizzazione».
Allergo System di Rovereto, specializzata in biancheria da letto e filati anallergici, funge da piattaforma logistica, smistando materie prime ai laboratori e recuperando i prodotti finiti, ma realizza anche un innovativo kit di autoproduzione di mascherine, composto da 100 quadrotti colorati di polipropilene, elastici e istruzioni per il montaggio domestico in un minuto. Curvass, azienda di Arco produttrice di tute sportive, ne produce circa 2.500 al giorno; Patiflex di Mattarello, produttrice di materassi, trapunte e piumini, ne sta facendo più di 1.500 e ha richiamato alcune sarte al lavoro. Audaces, insediata in Polo Meccatronica di Rovereto, ha messo a disposizione i suoi sofisticati macchinari per il taglio e la sagomazione digitale. Nel prossimo futuro saranno richieste mascherine sempre più confortevoli e accessibili. C’è chi sta pensando a collocarle nei distributori automatici delle bevande, ad esempio.
«Trentino Sviluppo – spiega Nicola Polito, direttore operativo – assolve il suo compito fungendo da stimolo dell’iniziativa rispetto al tessuto economico locale, che si è rivelato straordinariamente reattivo e responsabile. Alla filiera delle mascherine si affiancheranno altre iniziative coordinate in ambito provinciale per mettere a sistema forze e competenze per la produzione anche di altri dispositivi di protezione individuale e tutto ciò che consentirà a cittadini e lavoratori una ripresa delle attività in sicurezza, puntando al benessere, alla salute e alla riduzione dei rischi. L’intelligenza delle aziende è parte integrante della risposta prevenzionistica dal contagio».
Ad oggi hanno aderito alla filiera delle mascherine trentine le seguenti aziende, cooperative, artigiani, che si occupano di taglio, produzione, confezionamento, distribuzione, lavanderia industriale, a seconda delle competenze: Allergo System, Social Nos, Curvass, Cristina Senter, Audaces, Maglificio Zanoni, Lavasecco Helga Parisi, Patiflex, Coop sociale Iter, Coop Forchetta e Rastrello, Coop Smart, Associazione Teuta, Ekonim di Alin Fazzi, Woody Valley, Giovanni Zottele snc, T&T Servizi.
(d.b.) Ufficio Stampa Trentino Sviluppo
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