L'attuale emergenza legata al Covid-19 sta mettendo in luce le pesanti difficoltà dei sistemi economici e produttivi e anche nel nostro Trentino, duramente colpito dalla pandemia, stiamo assistendo a veri e propri sconvolgimenti che di fatto, rischiano di mettere in ginocchio migliaia di aziende e lavoratori e, a cascata, creare problemi di sussitenza a moltissime persone e famiglie.
Per tali motivi, l’imperativo deve essere quello di pianificare e attivare in tempi davvero rapidi strategie che servano concretamente alla ripresa e al rilancio di tutti i settori con particolare attenzione ai principali volani economici della Provincia Autonoma di Trento ossia l’agricoltura e il turismo.
Sul tema agricoltura ho depositato negli scorsi giorni una circostanziata interrogazione che richiede l’impegno della giunta in due direzioni: da una parte spingere a livello romano, utilizzando al meglio le leve della nostra autonomia, per riattivare un sistema di voucher del tipo pre-2017 caratterizzati - fermo restando la garanzia dei diritti principali dei lavoratori, su tutti contribuzione e assicurazione - da velocità di attivazione e utilizzo. Si tratta di strumenti flessibili e capaci di far ripartire in fretta, assieme all’agricoltura, anche il sistema turistico già pesantemente provato da una fine di stagione invernale drammaticamente interrotta e con la stagione estiva già a forte rischio. Dall’altra ho richiesto - e su questo punto la concertazione dovrebbe essere fatta con l’Unione europea - che si lavori per l’attivazione delle cosiddette “corsie verdi” per fare giungere in Trentino, in piena sicurezza dal punto di vista sanitario, e nel resto d’Italia, sia i necessari addetti alla raccolta della frutta data la stagione ormai alle porte, sia i lavoratori stagionali per alberghi, strutture ricettive ed esercizi commerciali in generale. Stiamo parlando di oltre 12.000 addetti per l'agricoltura e oltre 15.000 per il turismo.
Numeri davvero impressionanti che devono non solo far riflettere ma spingerci, come trentini, imprenditori e politici, ad agire presto e concretamente.
Inoltre, è bene evidenziare come il “dopo Coronavirus” sarà necessariamente molto diverso dal “prima”. Non potremo e non ci sarà possibile fare finta di nulla e cercare di tornare alla gestione consueta: sarebbe sbagliato e devastante. Andrà quindi ripensato il modo di ricevere i turisti e gli ospiti.
Per questo è a mio avviso necessario anche non dimenticare il "dopo VAIA" e soprattutto le relative azioni impostate per la ripresa in seguito a tale evento - nel quale tra l'altro il Trentino diede l'ennesima e magnifica prova di sé, con l'eroico lavoro della nostra splendida protezione civile, paragonabile a quanto oggi messo ancora in campo assieme a tutto il settore sanitario e assistenziale e dai volontari (GRAZIE a tutti!) - ma, anzi, inglobarlo nel "dopo Covid-19" per far sì che possa compartecipare al necessario rilancio dell'economia e del comparto turistico provinciale.
Mi riferisco in particolare alla sistemazione e al ripristino dei sentieri e delle strade di montagna che saranno senza dubbio strategici per l'attrattività turistica trentina. Sappiamo tutti, infatti, come i grandi assembramenti saranno quasi certamente proibiti per mesi e poter godere di ampi spazi aperti e passeggiate montane recuperate sarà fondamentale per far tornare le persone che già ci conoscono e già hanno soggiornato nelle nostre valli e attrarre nuovi ospiti, offrendo loro un turismo meno di massa e più caratterizzato dalla possibilità di stare all'aria aperta in sicurezza.
Certamente starà al Trentino e ai trentini impegnati nel turismo - ma con il forte e convinto supporto della PAT che auspico continui con il finanziamento e la sistemazione di sentieri e strade di montagna su tutto il territorio provinciale in modo da far sì di completare i lavori nel più breve tempo possibile, auitando così a salvare la stagione estiva- invitarli a tornare usando le giuste modalità e ideando ulteriori iniziative attrattive e innovative ma, poterci presentare come la terra dei borghi di montagna e delle splendide passeggiate nella natura sarebbe certamente una grande base su cui riprendere. Tutto questo, senza dimenticare, mai, il grande traguardo delle Olimpiadi 2026 che deve trovarci uniti e pronti per fornire l’ennesima prova di competenza ed eccellenza, a partire proprio dalla capacità di reazione a questi ultimi due difficilissimi anni. Sono assolutamente certo che VAIA e il COVID non saranno in grado di fermarci, ma solo se andremo tutti nella stessa direzione. Divisi, magari per interessi di parte o piccoli e ridicoli vantaggi elettorali, saremo perdenti. E il nostro amato Trentino non lo merita di certo.
Cons. Pietro De Godenz (UPT)
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