Il Trentino si sta lentamente avviando verso la “fase 2” di questa emergenza Covid-19, un virus che non ha attaccato solo per le persone, ma che ha gravemente inficiato anche sull’economia trentina. Se pensiamo al turismo regionale, alcune stime riguardanti il periodo di lockdown per contenere i contagi parlano di una perdita di 800 milioni di euro per le imprese trentine e altoatesine (stime dell’Osservatorio sui bilanci delle Srl, pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione nazionale commercialisti); altre stime parlano, nel periodo tra la Pasqua e l’estate, in Trentino-Alto Adige una perdita di quasi 2,5 milioni di turisti italiani (una contrazione pari al 20,4 % degli arrivi per un calo del 26,3% delle presenze) con un danno economico pari a 1 miliardo 306 milioni 484 mila 909 euro (dati della ricerca “Turismo e quarantena. Gli effetti del Coronavirus sul sistema italiano”).
In un momento come quello che ci apprestiamo a vivere, in cui probabilmente 1 turista italiano su 3 rinuncerà alle ferie (chi per mancanza di risorse, chi invece per aver terminato i giorni messi a disposizione) per non parlare dei turisti tedeschi (con un’importante incidenza a per il nostro Garda), diviene allora importante approntare delle soluzioni “di sistema” in grado di far ripartire un settore importante come il turismo. Non parlo di soluzioni “di sistema” a caso, ma a ragion veduta: le regole del mercato unico europeo puniscono chi vuole “far da sé” e, in un momento come questo, è più importante che mai collaborare. In questo senso, credo che i “soldi a fondo perduto” possano rappresentare solamente un palliativo (visto che non contribuiscono a creare circolazione di persone ma conducono piuttosto alla stagnazione), quello che realmente serve è riattivare una serie di rotte, che favoriscano la circolazione delle persone in maniera sicura e agevolata, così da far ripartire l’economia.
Penso, per esempio agli strumenti messi in campo dall’Euregio per la “Giornata della mobilità”, che permettevano a bambini, adulti e famiglie di viaggiare gratis all’interno dei confini del Tirolo storico, a bordo di treni e bus (usufruendo tra l’altro degli sconti nelle numerose attività che accettano la Euregio Family Card). Ecco, finita l’emergenza, è improbabile che le persone tornino ad affollare i mezzi pubblici, quello che è molto più probabile è che esse scelgano di muoversi con l’automobile. In questo senso, particolarmente efficace credo potrebbe essere uno sconto (o magari addirittura la circolazione gratuita) lungo l’Autostrada del Brennero per i turisti nel corso del week-end. A questo, dovrebbe aggiungersi un carnet di sconti da regalare a tutte le famiglie residenti nell’Euregio, per godere di sconti, benefici e prestazioni da parte delle strutture che si metteranno a disposizione (magari quelle già convenzionate con l’Euregio Family Card, così da valorizzare questo strumento che porterebbe – visti i requisiti per richiedere l’affiliazione – ad un ulteriore miglioramento dell’offerta turistica regionale).
Questa è una delle proposte portate negli scorsi giorni all'attenzione dell'Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli, perchè possano essere prese in considerazione per i prossimi provvedimenti di sostegno provinciale nel post emergenza da Covid-19. L'obiettivo è dare immediato slancio ad alcuni settori strategici per risollevare la provincia, e oggi particolarmente in sofferenza.
Cons. Claudio Cia
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