La presente interrogazione riguarda il sistema di dispensazione del farmaco NON MUTUATO, ma che richiede l’obbligo di prescrizione medica per essere evaso, con conseguente onere da parte dei pazienti di recarsi agli studi dei medici di base per ritirare la ricetta da presentare in farmacia. Come tutti sappiamo in questo momento di seria emergenza sanitaria, le misure cautelative dispongono di non uscire di casa se non per stretta necessità.
Il sistema di erogazione del farmaco MUTUATO prevede in tutte le farmacie della provincia la lettura della ricetta medica MUTUATA tramite tessera sanitaria evitando il passaggio dal medico di base. La Provincia di Trento è stata tra le prime ad affrontare il passaggio: vecchia ricetta rossa—ricetta totalmente dematerializzata, letta tramite tessera sanitaria, senza necessità di avere alcun cartaceo da presentare in farmacia.
In questo particolare momento la nostra Provincia è riuscita a fronteggiare bene senza eccessivi intoppi l’erogazione dei farmaci di classe A (i mutuati).
Ma si potrebbe fare di meglio integrandolo per la dispensazione dei farmaci non mutuati, i cosiddetti "di fascia C".
Faccio presente che esiste già da un anno un sistema simile (messo a punto ed in perfetto funzionamento) per l’erogazione del farmaco ad uso veterinario.
Tramite un sistema di codificazione si può accedere alla ricetta del medico veterinario e visionare la stessa a video da parte delle farmacie.
Al momento della dispensazione il farmacista ha la possibilità di appuntare il numero di scatole che evade con il relativo prezzo, in questo modo è come se la timbrasse ed apponesse il prezzo in calce come da disposizioni di legge. Questo dato viene salvato ed il sistema lo riconosce e lo evidenzia ad ogni apertura della ricetta.
In questo modo ogni farmacia può vedere: quante scatole sono state erogate al fine di continuare in correttezza la dispensazione del farmaco e la data della ricetta per verificarne la validità in termini temporali.
Qualora la ricetta non fosse più in corso di validità perché scaduta in termini di pezzi erogati o in termini di tempo la stessa risulta inerogabile.
È un sistema molto semplice e non lascia sfuggire nulla. È tutto controllato e segnalato.
In questo modo si tutelerebbe ancor di più la popolazione che eviterebbe di recarsi agli studi medici per mantenere la continuità terapeutica di molti farmaci: minimizzando il pericolo di contagio, ottimizzando tempistiche di assunzione, evitando inutili interruzioni di terapia.
Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento per sapere:
se non ritenga utile e coerente con le disposizioni di prevenzione COVID-19 disporre che anche i farmaci di fascia C (non mutuabili) possano essere prescritti in modo elettronico come già avviene per i farmaci mutuabili, e come recentemente – su mia segnalazione – è stato fatto per i farmaci c.d. ospedalieri.
Cons. Lucia Coppola
Futura
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