Che sui propri profili social, un politico curvi la realtà cercando di rappresentare soltanto elementi a sé favorevoli, non è altro che la prosecuzione in chiave moderna di una tecnica vecchia come il mondo. E’ tanto ammissibile e comprensibile nel dibattito politico quanto scorretta però se accade su una pagina social utilizzata come profilo istituzionale.
Afflitto dall'incoerenza di fondo di voler richiamare a non praticare la politica sui social, utilizzando nientemeno che un social, il 18 aprile infatti un membro dell’esecutivo provinciale, che utilizza questo mezzo per le comunicazioni istituzionali, ha pubblicato un post dove vengono affermate considerazioni che a nostro avviso sono frutto non solo di elaborazione personale ma addirittura non rispondono al vero. In questa sede intendiamo smentirle. Nel post si parla genericamente del PATT, quando il DDL proposto arriva da tre consiglieri provinciali che nel loro legittimo ruolo di opposizione hanno il compito di elevare proposte e suggerire azioni: cos’altro dovrebbero fare? Ultronea e recente è invece la richiesta da parte nostra di sospendere l’iter di approvazione della riforma, condizione resa sempre più impellente a causa degli eventi occorsi all’umanità intera in queste ultime settimane.
Nei prossimi mesi, le difficoltà e gli scogli economici da superare saranno enormi; abbiamo motivo di pensare che potranno essere meglio affrontati con strumenti conosciuti e rodati anziché afflitti dagli attriti tipici di tutte le prime fasi di applicazione delle norme.
Ci viene viene attribuita una contrarietà tout court alla riforma del turismo laddove è netta solo verso una riorganizzazione integrale del comparto e ancor più ad una sua traduzione pratica in un momento così delicato del turismo Trentino. Che per stare al passo coi mercati sia necessario innovare, ci trova d'accordo al punto che lo abbiamo voluto certificare col deposito, avvenuto ormai un’anno fa, anche di una nostra proposta di riforma. Dentro al DDL vi sono numerosi punti di similitudine a quella formulata dalla giunta e non potrebbe essere diversamente visto che gli stakeholder ascoltati nei cinque anni di esperienza passata sono gli stessi che questo esecutivo ha ascoltato nel suo primo anno di legislatura. Ancora: sono gli stessi, anche i funzionari provinciali che hanno predisposto la norma, proprio sulla base di esperienze acquisite dall’ascolto del territorio in due tornate consecutive, una con l’assesore precedente ed una con l’attuale.
Siamo d'accordo che vi sia la necessità di costruire agenzie intermedie, che a nostro modo di vedere lavorerebbero meglio aggregate per competenza tematica, come chiede anche ASAT anziché su criterio territoriale. Solo così si possono superare quegli ineludibili ed arcinoti problemi generati alla “direttiva Bolkestein” sull’utilizzo dei fondi pubblici. Come da tempo è nota l’opportunità di ripensare i confini di alcune APT ma con una logica bottom-up anziché imposta dall'altro come invece la giunta vorrebbe portare avanti.
Altrettanto inquietante, è la preoccupazione relativa al fatto che si voglia omologare la tassa di soggiorno rimodulandola al rialzo.
Proseguendo nell’analisi delle affermazioni che non rispondono al vero riportate nel post, va fermamente smentita anche la dichiarata disponibilità dell’esecutivo a collaborare.
L'unica occasione dove la giunta ha voluto confrontarsi con le forze di minoranza, è stato uno striminzito incontro quando ancora la proposta di legge era in una fase pressoché embrionale. Fortunatamente davanti a molti testimoni, il sottoscritto in quella sede aveva chiesto di prendere in considerazione l'ipotesi di unificare i rispettivi disegni di legge. Questa affermazione confermava la disponibilità a collaborare e la nostra interrogazione di oggi reitera la nostra massima apertura ad offrire un contributo. La risposta della giunta la stiamo ancora attendendo ma il silenzio di questi mesi ci sembra di poterlo interpretare sempre più come una insormontabile indisponibilità al dialogo. Da allora infatti il dicastero competente, nonostante i richiami verbali che si sono susseguiti anche in aula, non si è più fatto sentire. Per i motivi di cui sopra abbiamo deciso di lasciare un'ulteriore documentazione scritta depositando nelle prossime ore un'interrogazione dove chiederemo alla Giunta Provinciale:
- se sia sua intenzione, prima della discussione in commissione della norma convenzionalmente indicata come “Riforma del Turismo”, farci pervenire come da tempo richiesto, una proposta di unificazione al nostro ddl 16 del 28/03/2019 “Modifiche della legge provinciale della legge turistica 2002”
- In caso affermativo, chiederemo di conoscere quali aspetti, del disegno di legge da noi presentato, potranno essere presi in considerazione al fine di permettere al Gruppo Consiliare del Partito Autonomista T.T., di valutare l'opportunità di procedere attraverso una discussione unificata.
Firmato:
Michele Dallapiccola
Paola Demagri
Ugo Rossi
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