LA COSIDDETTA TRASPARENZA DI FUGATTI SUL COVID? UN ESEMPIO DI CATTIVO USO DEI NUMERI.
La sfilza di statistiche che Maurizio Fugatti e l'assessora Stefania Segnana propongono ogni giorno ai trentini nel loro "Covid-19 live" del tardo pomeriggio è inutile se non dannosa. Anche ieri, da Trento al Primiero, mi sono arrivate segnalazioni di dati gravemente sbagliati.
La "certificazione scientifica" dell'inutilità di simili conferenze stampa arriva indirettamente da uno scienziato di fama internazionale, il biologo Enrico Bucci, Adjunct Professor alla Temple University di Philadelphia, intervistato dal TGR del Trentino Alto Adige delle ore 14 di oggi, 1° aprile 2020: "Spesso si attribuisce alla comunicazione di numeri il significato che non ha e si trasformano in notizie del tipo 'l'epidemia sta diminuendo'. L'uso di numeri e di analisi non spiegate, non chiarite in maniera opportuna, induce aspettative e risposte sostanzialmente falsate nella popolazione. Quindi non bisogna comunicare solo numeri e modelli, bisogna assolutamente spiegare con chiarezza ogni numero che viene dato".
A proposito di informazione inutile e dannosa, ieri ho scritto questa lettera all'assessora provinciale alla salute:
Gentile assessora provinciale alla salute,
la conosco persona sensibile ai problemi delle persone più fragili.
Le scrivo dunque per segnalare una questione che sta causando ulteriori difficoltà ai parenti delle persone assistite nelle rsa.
Alcuni di loro mi hanno telefonato perché ieri, per la terza volta in dieci giorni, nella vostra conferenza stampa sono stati forniti dati sbagliati (superiori ai reali, a causa di doppi conteggi, di positivi presunti e di errate attribuzioni) su due delle quattro residenze della Civica casa di riposo di Trento, che conta in tutto 358 ospiti e coinvolge dunque migliaia di parenti, oltre agli addetti all'assistenza. Gli errori causano aumento dell'ansia, raffica di telefonate agli operatori (fino a mezzanotte, al termine di giornate già stressanti), dubbi sulla credibilità delle pubbliche autorità.
Lei sa bene che le rsa sono già in contatto quotidiano con i familiari (spesso anch'essi anziani) dei ricoverati. Già forniscono informazioni corrette ed esaurienti, oltre a garantire normalmente la comunicazione necessaria (anche in videochiamata, laddove possibile) tra gli anziani e i loro familiari. Dunque non è solo inutile ma anche dannoso fornire informazioni non necessarie, soprattutto se errate.
E, al di là degli errori, non volete davvero ripensare la modalità e la tempistica della vostra comunicazione quotidiana? A quell'ora del tardo pomeriggio, le cattive notizie che il presidente della Provincia e lei, assessora, annunciate - leggendo liste di numeri che facilmente sono fraintesi - non aumentano la consapevolezza (che nel mondo delle rsa è già molto alta, semmai sono i giovani a dover essere "spaventati") ma solo la psicosi e l'ansia (che possono diventare malattia). Di sicuro rischiano di rovinare la cena e soprattutto il riposo notturno di decine di migliaia di persone. Una comunicazione più precisa ed essenziale nel primo pomeriggio sarebbe meglio gestibile.
"Infodemia" è la parola che definisce la diffusione virale di informazioni incontrollate sulla epidemia: la invito, gentile assessora, a riflettere se il vostro quotidiano live pomeridiano - con le migliori intenzioni di una empatica vicinanza al popolo, certo da molti apprezzata - non finisca involontariamente per aumentare il rumore comunicativo e l'ansia indistinta, piuttosto che fare una corretta operazione di comunicazione: soprattutto nel mondo fragile delle rsa - ospiti e parenti - e dei loro generosi e coraggiosi operatori, già messi a dura prova dalla pandemia da Covid-19.
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paolo ghezzi
consigliere provinciale del Trentino e regionale/Regionalratsabgeordneter
Trentino-Alto Adige/Südtirol, presidente del gruppo provinciale e regionale
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