Il documento/appello sull'emergenza CoronaVirus, sul suo impatto nel settore e sulle proposte per il futuro da parte delle principali realtà di produzione teatrale e di danza del Trentino.
Si tratta delle sei realtà che a oggi sono riconosciute e finanziate dalla Provincia Autonoma di Trento mediante il Fondo Unico Provinciale per lo Spettacolo.
"I costi dell'esitazione potrebbero essere irreversibili". Con queste parole, nel suo intervento pubblicato dal Financial Times, l'ex governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha espresso chiaramente un allarme che tutti, lavoratori, famiglie e imprese, stanno avvertendo in questi giorni. Fermo restando la priorità assoluta e totale dell'emergenza, dei contagiati, degli ospedali e di tutto il sistema sanitario impegnato in prima linea in tutta Italia, ognuno di noi deve poter avere il diritto di pensare alla vita che sarà.
Parliamo da operatori culturali e dello spettacolo dal vivo, alla guida di imprese di produzione teatrale e di danza professionale che in questi giorni stanno cercando, come tanti operatori di altri settori, di districarsi tra le misure, gli interventi, i fondi di sostegno e tutti gli strumenti che il governo nazionale sta mettendo in campo. Ma, così come per il virus, il problema è il tempo: esitare, ogni ora di più, può risultare irreversibile. Per l'oggi, minacciato da un blocco delle attività che, necessario e indispensabile a fermare il contagio, sta mettendo alle strette le economie di tutti. Per il domani, caratterizzato da un'incertezza ancora molto forte sull'efficacia, la rapidità e l'esito delle varie misure già messe in campo. E infine per il dopodomani, con nessuno che sa ovviamente quando, come e su quali basi potrà riprendere le proprie attività quotidiane.
Tutto questo riguarda anche la cultura, e nello specifico, i teatri. Chissà quanto tempo impiegherà il nostro pubblico ad aver di nuovo voglia di frequentare, ovviamente in totale sicurezza, le nostre sale, i nostri spazi, che ovviamente hanno nella contiguità, nella compresenza fisica e nella partecipazione il loro 'sale', la loro essenza? E chissà quando tutto ciò potrà accadere, visto che teatri e cinema sono state le prime attività a chiudere e, presumibilmente, saranno le ultime a riaprire?
Per evitare di ritrovare, anche in Trentino, un deserto culturale, intellettuale, di intrattenimento e di partecipazione, è necessario agire ora, subito, immediatamente. Il tessuto di piccole e grandi realtà di produzione culturale, teatrale, musicale e di danza è un patrimonio che va preservato e messo al sicuro. Tante sono già le iniziative a livello nazionale: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha già messo sul piatto, grazie all'interlocuzione con Federvivo e Agis - le due sigle di rappresentanza delle imprese e delle realtà dello spettacolo dal vivo - circa 130 milioni di euro per il settore, e già si è al lavoro per altre misure e interventi. Oltre all'idea lanciata sul Corriere della Sera da Pierluigi Battista di un Fondo nazionale per la cultura, tramite cui chiunque - cittadini e imprese - potrebbe 'prestare' denaro alle realtà culturali per dare loro ossigeno e avere la capacità di riprendere l'attività quando sarà il momento.
Ci aspettiamo una risposta anche in Trentino, e in particolare dall'assessore alla cultura Mirko Bisesti. Tanto ci sarebbe da fare: sveltire e semplificare le procedure di assegnazione e liquidazione dei contributi per le attività, studiare forme di ristoro per il mancato introito derivante dal blocco delle attività rivolte al pubblico e delle attività di formazione, mettere a punto interventi per abbattere costi fissi, incentivare partnership tra pubblico e privato per rilanciare tutto il sistema e far trovare, quindi, alla fine della crisi, un Trentino stimolante, energico e pronto a rimettere in circolo idee, energie, lavoro. E in questo senso anche il Centro Santa Chiara, il "perno" del sistema dello spettacolo dal vivo in Trentino, può giocare un ruolo decisivo a beneficio del sistema e di questo tessuto. Senza dimenticare tutti gli altri attori del sistema: Comuni, Fondazione Caritro, banche, privati. E il pubblico, ovviamente.
Siamo pronti: i teatri sono chiusi, le repliche sono sospese, le prove annullate. Non possiamo che immaginare, e costruire, fin da ora, il futuro.
Non fare ora tutto questo, non cominciare a dare risposte ora, insomma, esitare "potrebbe essere irreversibile".
Daniele Filosi - Spazio Off / TrentoSpettacoli
Dalia Macii - Compagnia Abbondanza Bertoni
Denis Fontanari - Aria Teatro
Andrea Brunello e Francesca Pegoretti - Teatro Portland / Compagnia Ardito Desìo
Mirko Corradini - EstroTeatro / Teatro E
Emanuele Cerra - Evoè!Teatro
Ufficio stampa Spazio off / Trento spettacoli
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