Nelle scorse settimane è stata presentata del consigliere provinciale di AGIRE per il Trentino, Claudio Cia, una proposta di mozione per far sì che al termine dell’emergenza l'impegno degli operatori sanitari possa trovare un riscontro tangibile di tipo economico, come riconoscimento per la straordinaria opera prestata e per i rischi affrontati al servizio delle vittime del contagio, senza far mancare nel contempo l'assistenza sanitaria di base.
Nel testo che accompagna la proposta, Cia ricorda come negli ultimi anni anche in Trentino, così come in tutta Italia, abbiamo assistito ad una drastica diminuzione del personale sanitario presente nelle strutture. Come l’OCSE ha più volte evidenziato il numero di infermieri italiani per 1.000 abitanti è ben al di sotto della media europea: 6,3 a fronte di 8,7. Stesso dicasi per OSS e OTA impiegati in Azienda sanitaria. A ciò si aggiunge quanto denunciato da OPI Trento: nelle Rsa trentine durante il giorno è presente un infermiere ogni 40 residenti, rapporto che sale la notte a un infermiere ogni 110 ospiti. Secondo l’Ordine provinciale di Trento la situazione ottimale – da standard europeo – sarebbe di 1 a 20 di giorno e di 1 a 30 di notte. Va poi considerato che per garantire i diritti contrattuali quali ferie, congedi e aspettative, ogni giorno la forza lavoro effettiva scende ancor di più, imponendo carichi di lavoro elevatissimi che non consentono un adeguato recupero psico-fisico, con evidenti ricadute su benessere lavorativo, sicurezza, qualità di cure e assistenza.
Claudio Cia rileva che a fronte di una condizione generale tutt'altro che ottimale, l'emergenza venutasi a creare a causa del virus denominato “Covid-19” ha messo in risalto il fondamentale ruolo rivestito dal personale sanitario trentino. Un'abnegazione, uno spirito di sacrificio, una disponibilità che non è sfuggita alla collettività che in queste ore, da noi come nel resto d'Italia, ha messo in moto una serie di pubbliche manifestazioni di meritata riconoscenza. Ed ecco che sono spuntati i cartelloni di ringraziamento, gli applausi dai balconi, le espressioni di gratitudine attraverso giornali, tivù e social media. Tutte testimonianze ammirevoli, spontanee e sincere, che di certo contribuiranno a rendere meno gravosa l'opera di medici, infermieri, oss, ota e addetti di supporto. A ragione definiti “i veri eroi” della battaglia contro il coronavirus.
"Ma di non sola riconoscenza morale - evidenzia il consigliere di AGIRE - è fatta la nostra quotidianità. Il lavoro compiuto dall'intero personale sanitario in queste settimane convulse va davvero catalogato come eccezionale per il grado di sacrificio, dedizione, intensità richiesti e incessantemente profusi".
Da qui la proposta che impegna la Giunta provinciale ad individuare un "riscontro tangibile di tipo economico” per il personale sanitario, nel rispetto del principio espresso dal dettato costituzionale (art. 36: ll lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro), che va letto nel senso di una maggiorazione speciale della retribuzione oraria ordinaria, ovvero di una erogazione liberale a titolo di una tantum, ovvero di qualsivoglia altra forma retributiva premiale che si ritenga adatta all'eccezionalità della circostanza e della prestazione.
Cons. Claudio Cia
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