Trovo a dir poco fuori luogo l’intervista oggi apparsa sul Trentino con cui il consigliere e capogruppo del Partito Democratico Giorgio Tonini, pur dicendo di non voler fare – bontà sua - «nessun processo sommario a Fugatti», va sostanzialmente ad imputare alla Giunta e al Presidente una cattiva gestione dell’emergenza Coronavirus per quanto riguarda le affollate sciate che in Trentino si sono fatte fino alla chiusura degli impianti e la non immediata sospensione delle visite dei parenti nelle case di riposo.
Ora, posto che ritengo che in piena guerra – solo ieri in Trentino sono morte, vorrei ricordare, 15 persone – le polemiche dovrebbero lasciare il posto ad unità e compattezza, mi permetto di ricordare che il criticato governatore Fugatti è lo stesso che ancora il 3 febbraio 2020, quando il Pd nazionale era ancora alle prese con gli slogan «abbraccia un cinese» e «Milano non si ferma», firmava con altri governatori del nord una lettera, allora subito tacciata di razzismo, con cui invitava a non mandare a scuola i bambini di ritorno dall’Asia.
Una lettera subito apostrofata nei modi peggiori ma, riletta oggi, di grande lungimiranza. Inoltre, se proprio si vogliono formulare critiche, vorrei sapere a chi mette nel mirino Fugatti cosa ne pensa invece di Giuseppe Conte, premier con cui governa e che il 27 gennaio scorso, ospite a La7, affermava: «Coronavirus? Siamo prontissimi. Abbiamo adottato tutti i protocolli di prevenzione possibili e immaginabili». Sempre dal Pd vorrei sapere quante vite umane può essere costato il ritardo governativo nella chiusura di tutte le attività, disposta solo pochi giorni or sono benché l’allarme fosse noto da tempo.
Già il 31 gennaio, infatti, in Gazzetta ufficiale veniva dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza sanitaria per il nostro Paese. E allora perché non si è provveduto subito con quarantene e blocco delle attività? E, ripeto, quante vite umane può esser costato tutto ciò? Queste sono le domande che il Pd dovrebbe rivolgere a sé stesso e al premier con cui governa, se proprio è invece di cercare delle responsabilità, senza metter in mezzo continuamente chi, come il Presidente Fugatti, sta dando il massimo per affrontare una emergenza dalle dimensioni epocali, con buona pace di chi, come il consigliere Zeni, ancora l’altro giorno non trovava di meglio che fare filippiche pro jogging.
Il gioco di trovare chi ha responsabilità comunque non mi piace e lo dico con la massima serenità dato che gli errori ci sono stati a livello nazionale ed europeo con omissioni o sottovalutazioni di quello che si stava profilando: una guerra al virus, una guerra a un nemico che è molto più astuto e forte di noi e che accetta come condizione di resa la nostra morte.
Questo quanto dichiarato in una nota dal Capogruppo della Lega Salvini Trentino, Mara Dalzocchio.
Ufficio stampa Lega Salvini Trentino
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