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Danno da 4,2 milioni per la permuta dell’ex Artigianelli? Cia (AGIRE): “Bene l’intervento della Corte dei Conti, confermati i dubbi sollevati come consigliere”.

martedì 24 marzo 2020 h12:45


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Viene definito in 4,2 milioni di euro il danno erariale per la permuta tra il complesso ex Artigianelli di Susà di Pergine con immobili nel centro di Trento: questo quanto chiesto all’ex Giunta Rossi come risarcimento per l’ente pubblico, da parte della procura della Corte dei Conti, alleggerendo il conto quantificato in un primo momento in 10 milioni di euro.

La conclusione delle indagini della Procura contabile ha rilevato l’assoluta mancanza di motivazione nella delibera del 22 dicembre 2014 che ha portato alla permuta. Ciò che viene contestato sono le ragioni che hanno portato allo scambio, «con tutta evidenza illogiche e irrazionali» e senza «i più elementari principi di legittimità e trasparenza degli atti amministrativi». Negli inviti a dedurre la procura regionale parla di «improvvida e negligente gestione del patrimonio pubblico» avendo la Giunta peggiorato la composizione del patrimonio immobiliare dell’ente.

Era il mese di ottobre 2015 quando visitavo il complesso ex Artigianelli, una delle ispezioni che più mi ha impressionato nella mia veste di consigliere provinciale. Con una formale interrogazione evidenziavo come questo colosso in stato di abbandono e degrado totale fosse stato acquisito dalla Provincia solo l’anno precedente, nel 2014, in permuta con edifici di pregio in Piazza Fiera a Trento. Sulla carta, un affare per la Provincia, infatti il valore del compendio era stato determinato in 5,7 milioni di Euro, ma l’operazione di permuta è stata autorizzata “alla pari” per un valore di 4,3 milioni di Euro senza conguaglio, a favore dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, quindi addirittura con un ipotetico incremento del patrimonio provinciale pari a 1,4 milioni. Ma a soli dieci mesi dalla delibera che ha sancito lo scambio, lo stato di abbandono dell’immobile era totale. Il mio intervento ha incuriosito anche la nota trasmissione “Striscia la Notizia” che ha portato la vicenda a livello nazionale (qui il video di Vittorio Brumotti con la sua bicicletta). Da allora, con numerosi interventi politici ho chiesto conto della “discutibile” permuta dell’ex Artigianelli e dello stato dei numerosi immobili pubblici inutilizzati di proprietà della Provincia, lasciati in stato di desolante degrado e abbandono: un tema non pervenuto nella politica dell’allora Giunta di centrosinistra, e di cui AGIRE per il Trentino si è fatto portavoce.

Fanno pensare le giustificazioni addotte a mezzo stampa dall’ex Giunta Rossi: nessun danno erariale, ma anzi, una scelta strategica e anche un affare immobiliare per la Provincia che sarebbe stato dimostrata dalle offerte di acquisto che i Padri pavoniani avrebbero ricevuto in passato. Giustificazioni incredibili, assolutamente in contrasto con quanto dichiarava ai quotidiani l’allora Assessore Gilmozzi a soli 3 mesi dalla permuta: “Il complesso Artigianelli è inutilizzabile, così com’è, e va demolito” (22 febbraio 2015).

Ora si attende con fiducia l’evoluzione delle indagini, che per il momento confermano le tesi che avevo portato avanti con i miei interventi in Consiglio provinciale, ringraziando la Procura contabile per il lavoro svolto in favore della trasparenza, nell’interesse dei cittadini trentini.

E pensare che solo pochi giorni fa alcuni componenti di quello stesso centrosinistra mi appellavano come “quello più furbo della compagnia”, per un’iniziativa consiliare con la quale volevo intervenire sul rilancio dell’edilizia nelle valli trentine per il recupero del patrimonio già esistente! Consiglierei più prudenza nel voler a tutti i costi mettersi in cattedra per insegnare algi altri come amministrare il Trentino.

Cons. Claudio Cia

Agire per il Trentino

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