In questo periodo di incertezze sui calendari istituzionali, spiace vedere come nella maggioranza uscente si faccia subito spazio l’anarchia, con un assessore che calpesta in forma pubblica non solo la volontà del consiglio, ma anche la parola del suo stesso Sindaco. Dall’altra parte il Sindaco, per cercare di mantenere incollati i pezzi della sua maggioranza, usa uno scotch politico provando a modificare le decisioni collegiali e stabilendo il limite del 3 maggio per gli accordi in corso, provando ad accontentare l’assessore, ma non le richieste delle minoranze.
Non dobbiamo dimenticare che la volontà consiliare, in questo caso rappresentata dalla riunione dei capigruppo, dove lunedì 9 marzo si è concordato il ritiro di una proposta di delibera, e se c’è una parola del Sindaco da ricordare è proprio quella pronunciata proprio in quella sede, a garanzia della compattezza della sua giunta, a favore del ritiro della delibera sul turismo.
La pratica di svolgere l’attività istituzionale attraverso le pagine dei giornali, pessima abitudine dell’assessore Stanchina (e non solo) in questi anni, a spregio di quelle istituzioni che invece sono le legittime sedi demandate ad occuparsi delle decisioni sulle delibere e sulla pianificazione della città, è arrivata ora all’esasperazione. Con l’aggravante della strumentalizzazione di uno dei settori strategici per la nostra città, che non merita un tale trattamento.
Per questo oggi riteniamo di dover chiarire due punti: innanzitutto le ragioni per l’ostruzionismo della Lega (condiviso dal centrodestra) sulla proposta di delibera sul turismo, poi le scelte operate dalla commissione capigruppo e gli accordi in itinere tra le forze politiche e il Sindaco.
1 - In merito alla scelta del gruppo Lega di intervenire con forza in contrasto all’approvazione della proposta di Stanchina, le motivazioni sono le seguenti.
Innanzitutto, la prima critica va nel metodo con cui l’assessore ha condotto la preparazione dell’aggiornamento del Piano del turismo comunale, in maniera del tutto personalistica, senza coinvolgimento costruttivo della commissione competente e con minimo intervento delle categorie del settore. Va ricordato che per lungo tempo il presidente della commissione Ambiente (competente per il turismo) Gianni Festini Brosa aveva richiesto all’assessore di aprire un ragionamento sul tema del turismo in quella sede, avviando una serie di audizioni dei soggetti collegati al settore turistico, per avviare la preparazione del piano con la commissione in sede referente, in attuazione e recepimento della legge nazionale. Invece l’argomento è stato lasciato non solo all’ultimo anno di legislatura, ma addirittura agli ultimi mesi, trascurando tutte le possibilità offerte da un corretto lavoro sui 5 anni. Per quanto alla reale condivisione della proposta di aggiornamento del piano con i rappresentanti della categoria, questi sono stati convocati nell’ultima settimana dell’agosto scorso, in una rapidissima serie di incontri dove si sono raccolti quei pochi contributi esprimibili nel breve tempo concesso. La stessa APT è stata ascoltata in uno di questi appuntamenti, ma “forse”, con il principale ente che si occupa di turismo su Trento, per giunta partecipato dal Comune, non valeva la pena di condividere ben di più che pochi minuti di riunione?
La proposta di aggiornamento del piano quindi non è stata scritta in modo condiviso, né assieme alla commissione, né assieme alle categorie, cosa che avrebbe potuto portare ad uno strumento utile e concreto che incontrasse le esigenze del settore e desse chiare priorità e visione per Trento. Invece gli uffici, con una consulenza ad hoc da parte dell’università, sono semplicemente partiti dall’esistente, mettendo assieme quanto raccolto ed hanno creato un lunghissimo elenco di tutte le cose da fare da qui all’eternità. Il cosiddetto “aggiornamento del piano” è diventato allora un banale esercizio illustrativo, peraltro scarno, di un elenco di attività e non la preparazione di una strategia progettuale basata su una precisa visione, con tempi e metodi concreti di realizzazione di uno sviluppo turistico a 360°.
Per completare questo testo vi è in apertura una prolissa propaganda personale dell’assessore che tenta di prendersi il merito di ogni attività turistica degli ultimi anni, non solo quelle con diretta organizzazione del Comune, ma anche tutte le altre manifestazioni di APT, Provincia e categorie. Se non vi fosse questa parte (o vi fosse solo in sintesi una onesta presentazione con il ruolo del Comune e dell’APT), si potrebbe forse accettare con più facilità, salvo il fatto che resterebbe comunque solo una lista sterile e vuota di anima, ma l’assessore ha voluto esprimere il suo carattere, deragliando.
Non possiamo accettare quindi che sia questo il piano relativo a un settore fondamentale per la crescita della nostra città e riteniamo che Trento meriti molto di più dall’aggiornamento del Piano di politica turistica, ovvero uno strumento creato in maniera condivisa e trasversale, che porti reale crescita e sviluppo del settore in modo armonico sul territorio comunale con una rete di soggetti economici e non.
2 - Riguardo invece gli accordi tra le parti, la volontà dell’organo legislativo rappresentato dai capigruppo non può e non deve essere calpestata da nessun componente dell’organo esecutivo per fini personali, altrimenti sarebbe un grave insulto alle principali istituzioni democratiche della nostra città, pessimo per la chiusura di una legislatura e l’apertura di una campagna elettorale.
Gruppo consiliare Lega Nord Trentino
Bruna Giuliani, Gianni Festini Brosa, Martina Loss, Vittorio Bridi, Claudia Postal, Stefano Osele
Ufficio stampa Lega Salvini Trentino
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