In questo periodo di incertezze sui calendari istituzionali, spiace vedere come nella maggioranza uscente si faccia subito spazio l’anarchia, con un assessore che calpesta in forma pubblica non solo la volontà del consiglio, ma anche la parola del suo stesso Sindaco. La volontà consiliare in questo caso è quella rappresentata dalla riunione dei capigruppo, dove lunedì scorso si è concordato il ritiro di una proposta di delibera, e la parola del Sindaco è quella pronunciata proprio in quella sede a garanzia della compattezza della sua giunta.
La pratica di svolgere l’attività istituzionale attraverso le pagine dei giornali, pessima abitudine dell’assessore Stanchina in questi anni, a spregio di quelle istituzioni che invece sono le legittime sedi demandate ad occuparsi delle decisioni sulle delibere e sulla pianificazione della città, è arrivata ora all’esasperazione. Con l’aggravante della strumentalizzazione di uno dei settori strategici per la nostra città, che non merita un tale trattamento.
Per questo oggi riteniamo di dover chiarire due punti: innanzitutto le ragioni per l’ostruzionismo della Lega sulla proposta di delibera sul turismo, poi le scelte operate dalla commissione capigruppo e gli accordi intervenuti tra tutte le forze politiche, avvallati dal Sindaco.
1 - In merito alla scelta del gruppo Lega di intervenire con forza in contrasto all’approvazione della proposta di Stanchina, le motivazioni sono le seguenti.
Innanzitutto, la prima critica va nel metodo con cui l’assessore ha condotto la preparazione dell’aggiornamento del Piano del turismo comunale, in maniera del tutto personalistica, senza coinvolgimento costruttivo della commissione competente e con minimo intervento delle categorie del settore. Va ricordato che per lungo tempo il presidente della commissione Ambiente (competente per il turismo) Gianni Festini Brosa aveva richiesto all’assessore di aprire un ragionamento sul tema del turismo in quella sede, avviando una serie di audizioni dei soggetti collegati al settore turistico, per avviare la preparazione del piano con la commissione in sede referente. Invece l’argomento è stato lasciato non solo all’ultimo anno di legislatura, ma addirittura agli ultimi mesi, trascurando tutte le possibilità offerte da un corretto lavoro sui 5 anni. Per quanto alla reale condivisione della proposta di aggiornamento del piano con i rappresentanti della categoria, questi sono stati convocati nell’ultima settimana dell’agosto scorso, in una rapidissima serie di incontri dove si sono raccolti quei pochi contributi esprimibili nel breve tempo concesso. La stessa APT è stata ascoltata in uno di questi appuntamenti, mentre “forse” con il principale ente che si occupa di turismo su Trento, per giunta partecipato dal Comune, valeva la pena di condividere ben di più che pochi minuti di riunione. Finiti gli incontri, partendo dalla base del piano di dieci anni fa, in breve tempo la proposta di aggiornamento del piano è stata stesa, senza nessun percorso né assieme alla commissione, né assieme alle categorie che potesse portare a costruire in modo condiviso uno strumento utile e concreto che non solo incontrasse le esigenze del settore ma desse chiare priorità e visione per Trento. Invece gli uffici, con una consulenza ad hoc da parte dell’università, sono semplicemente partiti dall’esistente, mettendo assieme quanto raccolto ed hanno creato un lunghissimo elenco di tutte le cose da fare da qui all’eternità. Peccato che la descrizione dei temi per il futuro sia fatta in maniera abbastanza anonima e del tutto superficiale, senza assegnare chiare priorità o mettere in risalto le caratteristiche che costituiscono l’anima di Trento e che perciò meritano maggior risalto. Il cosiddetto “aggiornamento del piano” diventa allora un banale esercizio illustrativo, peraltro scarno, di un elenco di attività e non la preparazione di una strategia basata su una precisa visione.
Per completare il fallimento di questo testo vi è in apertura una prolissa propaganda personale dell’assessore che tenta di prendersi il merito di ogni attività turistica degli ultimi anni, non solo quelle con diretta organizzazione del Comune, ma anche tutte le altre manifestazioni di APT, Provincia e categorie.
Non possiamo accettare quindi che sia questo il piano relativo a un settore fondamentale per la crescita della nostra città e riteniamo che Trento meriti molto di più dall’aggiornamento del Piano di politica turistica, ovvero uno strumento creato in maniera condivisa e trasversale, che porti reale crescita e sviluppo del settore in modo armonico sul territorio comunale con una rete di soggetti economici e non.
2 - Riguardo invece gli accordi raggiunti nella riunione dei capigruppo di lunedì 9 marzo, va ricordato che è quella la sede dove viene definita la programmazione dell’attività consiliare e quindi le decisioni prese nella seduta di lunedì non possono essere modificate da nessun componente della giunta per suoi capricci personali. La volontà dell’organo legislativo rappresentato dai capigruppo non può e non deve essere calpestata da un componente dell’organo esecutivo, altrimenti sarebbe un grave insulto alle principali istituzioni democratiche della nostra città, pessima chiusura di una legislatura e altrettanto pessima apertura di una campagna elettorale.
Gruppo consiliare Lega Nord Trentino
Bruna Giuliani, Gianni Festini Brosa, Martina Loss, Vittorio Bridi, Claudia Postal, Stefano Osele
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