Un’occasione di approfondimento e divulgazione per la cittadinanza sul bambino per secoli venerato senza fondamento come un martire. L’incontro sarà giovedì 20 febbraio alle 16 a Palazzo Prodi. L’iniziativa viene proposta dall’Università di Trento a margine della mostra “L’invenzione del colpevole. Il caso di Simonino da Trento dalla propaganda alla storia”, realizzata dal Museo diocesano tridentino con il concorso dell’Ateneo.
A oltre cinque secoli di distanza il caso di Simonino da Trento continua a far riflettere. La vicenda del bambino di circa due anni, che nel marzo del 1475 venne rapito e ucciso, dell’accusa infondata nei confronti della comunità ebraica locale e della diffusione del culto del piccolo martire (fino al 1965, quando venne ristabilita la verità storica attraverso la rilettura critica delle fonti) segna una delle pagine più oscure dell’antisemitismo e fa riflettere sul potere della propaganda e sui meccanismi di costruzione del nemico.
L’Università di Trento propone un’occasione di approfondimento giovedì 20 febbraio con il seminario “Il caso Simonino da Trento tra giudizio storico e memoria religiosa”, che si terrà alle 16 a Palazzo Paolo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14). È stato organizzato dal Centro alti studi umanistici (CeASUm) dell’Ateneo a margine della mostra “L’invenzione del colpevole. Il caso di Simonino da Trento dalla propaganda alla storia”, realizzata dal Museo diocesano tridentino con il concorso dell’Università (Facoltà di Giurisprudenza e Dipartimento di Lettere e Filosofia) e aperta fino ad aprile 2020. L’incontro, rivolto alla comunità scientifica e a tutta la cittadinanza, si propone di indagare l’intreccio tra storia e memoria.
«Il seminario, di natura interdisciplinare, ha scopi di approfondimento e di alta divulgazione e si colloca come un qualificato contributo della nostra Università che vorrebbe dare spazio a punti di vista diversi sul caso studiato attraverso il confronto di voci di riconosciuta autorevolezza scientifica e istituzionale» annuncia il responsabile scientifico Massimo Giuliani, professore di Pensiero ebraico, che introdurrà e modererà il confronto.
Interverranno Anna Foa (professoressa dell’Università La Sapienza, Roma) con “Il conflitto tra storia e memoria nel caso Simonino di Trento”, il rabbino Roberto Della Rocca (direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Roma) con “Il peso dell’accusa del sangue nella storia ebraica” e il cardinale Francesco Coccopalmerio (presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi e già membro della Congregazione vaticana per le cause dei santi) con “Giustizia e diritto nelle cause di santità. La lezione del Simonino”.
L’intervento conclusivo sarà affidato allo storico del diritto Diego Quaglioni, che ha dedicato buona parte della sua ricerca alla vicenda del Simonino: ha studiato e pubblicato i verbali del caso e ha approfondito il ruolo determinate che i processi contro gli ebrei di Trento ebbero nel fissare gli stereotipi antigiudaici combinando testi di propaganda e scritti di dottrina.
Ulteriori informazioni sull’incontro: qui
Link alla mostra: qui
(e.b.) Ufficio stampa Università di Trento
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