In occasione della settima giornata nazionale contro lo spreco alimentare ho presentato in data odierna in Consiglio provinciale una proposta di mozione.
5 febbraio 2020: “Giornata nazionale contro lo spreco alimentare”.
Per spreco alimentare si intende generalmente quella parte di cibo che viene acquistata ma non consumata e che, quindi, finisce nella spazzatura.
Il 5 febbraio 2020 si celebra la settima giornata internazionale contro lo spreco alimentare.
Leggendo i dati della campagna Spreco Zero di Last Minute Market raccolti col progetto Reduce e i Diari di Famiglia che hanno monitorato lo spreco domestico del cibo nelle cucine degli italiani si evince che la vera “voragine” degli sprechi avviene in casa dove gettiamo ogni anno qualcosa come 36 kg annui di alimenti pro capite.
Lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale circa 12 miliardi euro, ai quali va sommato lo spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), stimato in oltre 3 miliardi, ovvero il 21,1% del totale. Lo spreco complessivo di cibo vale quindi oltre 15 miliardi. E ammonta a 700,7 grammi lo spreco di cibo pro capite settimanale in Italia, per un valore di 3,76 euro settimanali, e di 196 euro annuali (Diari di famiglia Min. Ambiente / Università di Bologna Distal). Quanto gettiamo nelle nostre case rappresenta lo 0,88% del Pil (valori a prezzi correnti fonte Istat).
Secondo i dati del progetto REDUCE la distribuzione, pur adottando da tempo comportamenti virtuosi e pratiche di recupero del cibo a ridosso di scadenza, spreca 220.000 tonnellate ogni anno, ovvero 18,7 kg di cibo per metro quadro di superficie di vendita, soprattutto frutta e verdura, pane e prodotti da forno, latticini.
Nelle scuole sempre sulla refezione scolastica ha calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente.
Last Minute Market, realtà pionieristica nel recupero delle eccedenze, da dieci anni sensibilizza cittadini, istituzioni, scuole e stakeholders attraverso la campagna Spreco Zero riporta anche risultati importanti in Italia: sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Tuttavia, molto resta da fare: lo spreco del cibo resta saldamente in testa agli sprechi per il 74% degli italiani. Seguono lo spreco idrico (52%), gli sprechi nella mobilità (25%), di energia elettrica (24%) e, in generale, legati ai propri soldi (16%).
La Provincia di Trento, il Comune di Trento e altre realtà trentine hanno avviato nel tempo campagne di recupero e riciclo del cibo ma combattere lo spreco alla radice è possibile solo restituendo valore al cibo e a chi lo produce. Nel nostro piccolo, perciò, possiamo contribuire a ridurre gli sprechi compiendo piccole azioni quotidiane come fare la lista della spesa e comprare solo quanto necessario, comprare se possibile da produttori locali, scegliere prodotti di stagione, usare meno prodotti trasformati, imparare l’arte della cucina di recupero, utilizzando avanzi e scarti, non servire porzioni eccessive.
È importante ricordare a questo proposito che un cibo sprecato non solo diventa inutile ma è anche dannoso per l’ambiente. Insieme al cibo dobbiamo considerare che vengono sprecati anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per produrlo. Secondo il Food Sustainability Index, che ci pone in Europa al tredicesimo posto per cibo sprecato, la quantità di frutta e verdura che gettiamo ogni anno in tutto il pianeta, per essere prodotta richiede oltre 73 milioni di metri cubi di acqua. Un’enormità. Ridurre lo spreco significa quindi anche contribuire a salvaguardare la nostra Terra.
Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento
impegna la Giunta provinciale a:
Cons. Lucia Coppola
Futura
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