Il Terzo settore ha bisogno di più tempo per le linee guida: si rischia di favorire gli appalti al ribasso. Prendiamo atto delle aperture del presidente della Provincia alla Consulta delle politiche sociali incontrata ieri e gli chiediamo di appoggiare la nostra mozione che sarà discussa martedì prossimo in consiglio provinciale (segue testo della mozione).
La riforma dell’affidamento/finanziamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, se perseguita con tempi troppo stretti, non sufficienti a riesaminare la complessa materia e le ripercussioni delle novità che la giunta provinciale vuole introdurre per quanto riguarda il catalogo dei servizi e le linee guida per gli affidamenti, rischia di creare forti scompensi in un settore estremamente delicato e sensibile come quello dei servizi alla persona.
La Consulta provinciale delle politiche sociali ha più volte espresso, in diverse sedi istituzionali tra cui la commissione legislativa competente, la preoccupazione per un’accelerazione finale che presenta notevoli rischi di negativo impatto sociale.
L’ultima versione delle linee guida proposta dall’assessora Segnana presenta diversi elementi di criticità perché, oltre a non recepire le istanze presentate dalla Consulta, non risultano aggiornate al mutato quadro normativo di riferimento e alla consulenza dello studio Mastragostino in materia di aiuti di Stato e servizi di interesse economico generale.
In particolare, le linee guida (LG) attribuiscono all’Anac un potere regolativo che non ha più, come evidenzia il parere del Consiglio di Stato n.032035/2019: “Alla luce del delineato quadro normativo, deve pertanto concludersi che, a seguito degli interventi di riforma previsti da d.l. 32/2019, convertito, con modificazioni, dalla l.55/2019, il potere di adottare linee guida vincolanti sia limitato alle residue ipotesi in cui le norme del codice dei contratti pubblici rinviino all’apporto attuativo o integrativo dell’Autorità”.
Invece le nuove LG proposte dalla Provincia di Trento continuano a fare riferimento alle linee guida dell’Anac anche per gli ambiti dell’accreditamento, coprogettazione, coprogrammazione e contributo, che sono estranei alle competenze dell’Autorità.
Le LG della Provincia di Trento cercano di raccordare il Codice del terzo settore con quello dei contratti pubblici, con un’operazione che non sembra sufficientemente motivata e fondata né sul piano giuridico né su quello pratico e sociale, in quanto i servizi socio-assistenziali dovrebbero essere considerati in una logica di collaborazione, piuttosto che secondo i criteri della mera competitività sul prezzo.
Infine, nonostante le richieste di chiarimento e orientamento avanzate dalla Consulta delle politiche sociali, voce delle tante realtà che in ogni città e valle del Trentino operano in questo settore, le LG restano generiche e soggette a diverse interpretazioni, per quanto riguarda le modalità previste di coprogettazione, coprogrammazione, contributo e retta/voucher, con il rischio di un effetto paradossale: pur essendo nate per limitare il ricorso all’appalto in un campo estremamente delicato dal punto di vista umano e sociale come quello del terzo settore, potrebbero spingere i funzionari pubblici a scegliere la strada più praticata e considerata “sicura” dell’appalto.
Tutto ciò premesso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento
impegna la giunta provinciale a:
rinviare per il periodo ritenuto congruo a un ulteriore confronto con le parti sociali, il Consiglio delle autonomie locali, gli esperti, gli organismi rappresentativi del terzo settore, e a un ripensamento approfondito, l’adozione delle linee guida per l’affidamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento, nell’ambito del riesame della legge provinciale 13 del 2007, per evitare che l’adozione di uno strumento non sufficientemente condiviso, articolato e mirato crei ripercussioni negative – dal punto di vista sociale, occupazionale e umano - in un ambito cruciale per la qualità della vita in Trentino, in cui operano le numerose realtà non profit del terzo settore, con oltre 13 mila dipendenti e una grande partecipazione del volontariato, al servizio di quasi 90mila persone, per la maggior parte minorenni, anziani, persone con disabilità.
Paolo Ghezzi
Lucia Coppola
consiglieri provinciali FUTURA 2018
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