Negli scorsi giorni alcuni quotidiani locali hanno parlato con toni preoccupanti di "smembramento" della Biblioteca sulle autonomie e le minoranze linguistiche della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, in seguito all'ultima delibera in merito (18 divembre 2019), che prevede la riorganizzazione della stessa con il suo ridimensionamento e il ripristino del carattere di biblioteca specializzata.
La biblioteca della Regione avrebbe dovuto effettivamente chiudere i battenti alla fine dello scorso anno, ma grazie alla volontà dell’attuale Giunta regionale - e mi permetto di aggiungere, anche grazie a una certa insistenza del sottoscritto -, così non è stato.
Va forse fatta un po’ di memoria per ricordare come la chiusura della Biblioteca sulle autonomie e le minoranze linguistiche della Regione è stata portata avanti sin dal 2015 dalla precedente Giunta regionale con Presidente Ugo Rossi, perlopiù senza l'adozione di atti amministrativi. Ad esempio dal 2015 è stato fatto divieto alla biblioteca di acquistare nuovi libri, comunicando la decisione agli addetti della biblioteca in modo solo verbale. In seguito, e sempre con le stesse modalità, è stato deciso di disdire tutti gli abbonamenti alle riviste specializzate sulle minoranze e le autonomie, che costituivano una collezione unica in Italia su questi temi, interrompendo così collezioni che proseguivano da decenni. Ciò nonostante, nel bilancio regionale, la Giunta Rossi stanziava annualmente 125.000 Euro annuali per l'acquisto di libri e pubblicazioni da parte della Biblioteca (anche per il 2020 e 2021, quando la biblioteca avrebbe dovuto essere già chiusa!). Inoltre il personale via via pensionatosi non è mai stato sostituito. La deliberazione della Giunta regionale n. 224 del 19 dicembre 2018, proposta dall’Assessore uscente Detomas (Assessore alle minoranze linguistiche), ne stabiliva la definitiva chiusura al 30 giugno 2019, nulla dicendo sui libri (circa 40.000) fino ad allora gestiti dalla Biblioteca e di proprietà della Regione.
Questa Giunta, sin dal suo insediamento nel marzo 2019, ha prima di tutto evitato l’imminente chiusura posticipandola al 31 dicembre 2019 (deliberazione n. 165 del 27 giugno 2019) e parallelamente ha avviato una discussione sul futuro della biblioteca. Un futuro che non ne contempla la chiusura.
Come Assessore regionale ho voluto portare avanti la linea di un ridimensionamento della biblioteca (in termini di quantità e tipologia di materiale posseduto, cedendo o eliminando materiale obsoleto, doppioni, riviste non specializzate o di scarso interesse) e allo stesso tempo di un suo potenziamento, non più come biblioteca generalista, ma operativa sui tre settori chiave che solo la Regione può curare: l’Autonomia con la sua storia e il suo presente, le minoranze linguistiche regionali ed europee, l’Ente Regione e le altre autonomie regionali in Italia ed Europa.
E’ in questa visione strategica che quella che era una biblioteca generalista in dismissione avanzata potrà diventare un vero e proprio Centro regionale per l’Autonomia, che in aggiunta al normale lavoro di prestito e consultazione nel prossimo futuro potrebbe arricchirsi ad esempio con ulteriori servizi informativi speciali o di ricerca. Colgo l’occasione per evidenziare che questa azione è in piena armonia con l’impegno per la salvaguardia dell’Ente Regione, non solo a parole, come avveniva sotto la precedente Giunta di centrosinistra.
Assessore Claudio Cia
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