Il presidente dell’Accademia Pontificia di Scienze sociali, e uno dei più ascoltati consiglieri del Pontefice sui temi economici, Il prof. Stefano Zamagni, ha tenuto oggi una lezione sull’economia civile in preparazione dell’incontro di Assisi convocato da Papa Francesco a marzo. “Diamo un’anima all’economia”.
Il presidente della Fem Andrea Segrè: “serve un nuovo equilibrio tra economia ed ecologia”. Il presidente della Fondazione don Guetti Fabio Berasi: “la lezione di don Guetti per promuovere un nuovo modello di convivenza”.
Una lezione decisamente speciale quella a cui hanno assistito stamani gli studenti di quarta e quinta dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. In cattedra nell’aula magna dell’istituto il prof. Stefano Zamagni, uno dei più autorevoli rappresentanti dell’economia civile e tra i più ascoltati consiglieri del Papa sui temi economici, tanto da essere chiamato a presiedere l’Accademia Pontificia delle Scienze sociali.
Si tratta della prima iniziativa promossa in regione in preparazione di The Economy of Francesco, l’incontro internazionale che si terrà ad Assisi dal 26 al 28 marzo, fortemente voluto da Papa Francesco, e che vedrà la partecipazione di circa cinquecento giovani economisti e imprenditori di tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di economia sostenibile più rispettosa delle persone.
All’iniziativa trentina, promossa dalla FEM e dalla Fondazione Lorenzo Guetti, erano presenti il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Ivano Artuso, il presidente della Fondazione Guetti, Fabio Berasi e il direttore della Cassa Rurale Rotaliana e Giovo, Paolo Segnana. Il presidente della Fem Andrea Segrè è intervenuto con un video. L’incontro è stato coordinato dal direttore della Fondazione don Guetti Michele Dorigatti.
“L’evento di Assisi sarà qualcosa di straordinario, mai accaduto prima nella storia della Chiesa”, ha esordito il prof. Zamagni. “L'obiettivo è prendere atto che l'attuale modello sviluppo economico fa acqua da tutte le parti e non è possibile modificarlo con operazioni di mero aggiustamento, come le riforme. È necessario adottare una strategia trasformazionale per arrivare ad una prosperità inclusiva che coinvolga cioè tutti gli esseri umani, basato sul principio di reciprocità, mettendo al centro il bene comune e non quello totale, passando dal modello Stato-mercato al modello Stato-mercato-comunità. Queste sono le tre grandi trasformazioni che saranno oggetto di discussione ad Assisi".
Una lezione, quella di Zamagni agli studenti, che ha fornito un’ampia conoscenza sulle origini dell’economia di mercato (“è stata inventata dai francescani nel Quattrocento, il capitalismo è arrivato molto tempo dopo: diffidate da chi vi dà informazioni sbagliate”), sulle storture del sistema capitalistico e l’esigenza di garantire equità con il rispetto della persona, la fiducia, la garanzia di un lavoro per tutti, perché solo così si realizza la persona.
“La volontà di papa Francesco – ha proseguito Zamagni - è di stringere con i giovani, al di là delle differenze di credo e di nazionalità, un patto per cambiare l’attuale economia e dare un’anima a quella di domani perché sia più giusta, più sostenibile, più inclusiva”.
Il suo intervento è stato preceduto da un messaggio video del presidente della Fondazione Mach Andrea Segrè, chiamato a Roma per un forum al Ministero dei Beni Culturali.
“L’Economia di Francesco porterà tanti giovani ad Assisi e sarà un momento fondamentale per il nostro e il loro futuro. Il Papa – ha spiegato il presidente Segrè – ci stimola a riflettere sulla cura della casa comune e sull’ecologia integrale.
Qui, alla Fondazione Mach di San Michele, nel nostro agire quotidiano incrociamo due importanti eco: da una parte l'ecologia, la nostra casa grande, ovvero l’ambiente e le risorse naturali - il suolo, l’acqua, l’energia – limitate e rinnovabili; dall’altra una casa più piccola, l’economia dove si svolge la nostra vita: i consumi, le relazioni.
In un'ottica di rispetto, l'economia dovrebbe dunque declinarsi dentro l'ecologia in un nuovo equilibrio fondato appunto sul rispetto dei limiti delle risorse naturali, sulla cura della persona e della comunità ".
Nel suo intervento di apertura il presidente della Fondazione don Guetti Fabio Berasi ha ricordato le finalità dell’ente, che sono quelle di promuovere attraverso la figura del fondatore della cooperazione trentina un concetto diverso dell’operare insieme, sia nella vita economica che sociale. La cooperazione è ancora molto attuale e necessaria – ha detto Berasi – e per questo occorre conoscerla e valorizzarla, a partire proprio dai giovani studenti”.
La mattinata si è conclusa con la testimonianza di un manager, Paolo Segnana, direttore della Cassa Rurale di Mezzolombardo e Giovo, che ha spiegato la specificità di una banca cooperativa rispetto ad un istituto di credito tradizionale.
Platea molto attenta e interessata.
Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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