Con la delibera 2115 del 20 dicembre scorso la Giunta provinciale di Trento ha approvato le Linee guida per gli eventi in montagna, in modo da definire gli orientamenti da assumere, ai diversi livelli istituzionali, rispetto agli eventi che si svolgono nelle aree naturali.
Dalla delibera si evince che il documento nasce in risposta alle sensibilità emerse nel corso degli Stati Generali della Montagna, da cui è scaturita una richiesta di individuazione di soluzioni di equilibrio tra esigenze turistiche e risorse ambientali, soluzioni che siano attente al benessere e alla qualità della vita di visitatori e comunità locali.
Si tratta di uno strumento di orientamento per i portatori di interesse, coinvolti a vario titolo nell'organizzazione e promozione di eventi. Un elaborato che stabilisce principi e purtroppo, dal mio punto di vista, non regole.
Tuttavia è riportato il principio che nell' organizzazione di ogni attività turistico-ricreativa e sportiva in ambiente naturale è necessario tener presente un aspetto generale secondo il quale questa, in primis nelle aree protette ma più in generale in quell’ambiente montano meno antropizzato, debba orientarsi verso modelli centrati sulla cultura del rispetto e del silenzio, della lentezza e dell’autolimitazione, incoraggiando gli approcci contemplativi, meditativi e conoscitivi.
Sono altresì indicati tre strumenti di metodo che la Giunta provinciale intende adottare per contribuire concretamente alla creazione di una cultura della montagna: la Carta etica della montagna trentina, il Tavolo permanente di confronto, la prospettiva della ricerca e della sensibilizzazione.
I punti cardine della Carta etica della montagna trentina sono così enunciati: consapevolezza, equilibrio, responsabilità, rispetto, sensibilizzazione, silenzio, sostenibilità. Principi fondamentali e assolutamente condivisibili. Bello leggere cosa si intende per sostenibilità: “ci sono luoghi e ambiti dove il piede dovrebbe posarsi leggero, quasi senza lasciare traccia del passaggio; le Alpi sono uno di questi. Il fragile mosaico di ambienti e paesaggi, ma anche di culture, frutto del millenario rapporto fra uomo e natura, richiede di essere maneggiato con molta cura per poter essere patrimonio delle future generazioni, per garantire la sua durata nel tempo“. Il silenzio “in una società sempre più esposta al rumore, il silenzio sta diventando di fatto un bene di lusso. Vacanze all’insegna della quiete e della disconnessione sono un nuovo trend; l’immersione quasi terapeutica nel silenzio della natura, alla ricerca di un equilibrio psicofisico sempre più difficile da trovare nelle caotiche città, è un bisogno percepito da sempre più persone. Per questo motivo il silenzio che la montagna sa regalarci, è un patrimonio da tutelare al pari di specie e habitat, non solo per la conservazione degli ecosistemi ma per il nostro benessere.“
Si riuscirà a passare dalle parole ai fatti?
Lo scorso luglio San Martino di Castrozza ha ospitato la sesta edizione del “Camp Jeep 2019”. Circa 600 Jeep si sono radunate nell’area di Ces e della Tognola, per testare l’intera gamma di Suv Jeep sui percorsi fuoristrada a disposizione nell’area.
Ricordo che dal 2009 le Dolomiti e quindi anche le Pale di San Martino sono state dichiarate dall'UNESCO Patrimonio dell’Umanità per essere tra le creazioni naturali e paseggistiche più spettacolari al mondo.
A seguito di una interrogazione del gruppo Futura dell'aprile scorso che puntava l'attenzione sul concerto flop di Moroder in Primiero e sul famigerato circo di Jeep il presidente Fugatti ha sostenuto che “Iniziative come quella oggetto dell’interrogazione evidenziano l’opportunità dell’adozione delle “Linee guida”, che potranno costituire, nel contempo, utile orientamento a livello locale nella auto-valutazione delle proposte e strumento per un approccio più omogeneo e coerente a livello provinciale”.
L'assessore Tonina, in risposta a un'altra mia interrogazione ha segnalato che a seguito dell’evento Jeep Camp “Il Corpo forestale trentino ha accertato le violazioni delle disposizioni contenute nell'autorizzazione rilasciata per lo svolgimento dell'evento relativamente alla circolazione di veicoli in aree non autorizzate e con la contestuale quantificazione di un danno al patrimonio silvo-pastorale che ha riguardato 600 mq circa di cotico erboso del pascolo, 900 mq circa di suolo forestale e di 26 alberi (limitatamente a radici e chiome). Oltre alle sanzioni comminate dal CFT ai responsabili delle violazioni delle norme in materia di foreste (legge provinciale n. 11 del 2007), dal momento che il soggetto organizzatore non ha effettuato le sistemazioni nei trenta giorni successivi all'evento, il Servizio Foreste e Fauna provvederà direttamente alle operazioni di ripristino nel corso della prossima stagione utilizzando risorse finanziarie trattenute dalla cauzione imposta alla società organizzatrice proprio a questo fine”.
Ora abbiamo appurato che l'evento Jeep Camp ha creato ingenti danni al patrimonio silvo pastorale oltreché disturbo alla quiete di un luogo di grande fragilità ambientale; sono state approntate le linee guida tanto auspicate e quindi è legittimo prevedere un giro di vite e maggiore attenzione nell'organizzazione di grandi eventi in alta quota.
Purtroppo pare non sia così.
Il giornale online il Dolomiti lancia la notizia che i primi due giorni di febbraio, sempre nell' area Tognola sopra San Martino di Castrozza, si terrà il ”Suzuki 4x4 Hybrid Vertical Winter Tour 2020”.
Un grande evento di musica, spettacolo e divertimento che avrà Radio Dee Jay come radio ufficiale e Suzuki come Title Sponsor. Pare sia previsto l'allestimento di percorsi disegnati ad hoc sui quali i fuoristrada potranno essere testati e un'area di 700 metri quadri per gli stand e il parterre.
La stessa manifestazione si terrà dal 29 febbraio al 1° marzo a Canazei in val di Fassa.
Torna una nuova aggressione alla montagna. Altro che equilibrio, responsabilità, rispetto, sensibilizzazione, silenzio, sostenibilità. Parole che suonano come una colossale presa in giro.
Questo tipo di manifestazioni (gare e raduni di jeep, quod, motociclette, trial) possono trovare sedi più consone e meno impattanti. Richiameranno si tanta gente, ma è veramente questo il turismo che vogliamo? La montagna deve essere rispettata. Non possiamo trascurare i danni che queste manifestazioni arrecano sugli ambienti montani, naturalistici e boscati e nello specifico le ricadute sul suolo, sulla vegetazione, sulla fauna, sulla concentrazione di idrocarburi e sull’habitat naturalistico in generale. Non si può pensare solo al riscontro economico delle manifestazioni, al denaro ora e subito. Dobbiamo sforzarci di pensare anche al domani, a quello che lasceremo ai nostri figli e nipoti che hanno diritto di poter godere come noi di un ambiente unico e prezioso, che il mondo intero ci invidia.
Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento e l'assessore competente per sapere:
Lucia Coppola
consigliera provinciale FUTURA
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