La startup insediata al Bic di Trentino Sviluppo a Pergine è impegnata a monitorare neve, ghiacciai, corsi d’acqua. Le sfide del cambiamento climatico hanno generato nuovi mercati.
Le informazioni sull’ambiente sono sempre più preziose. Istituzioni, aziende private, gestori idrici ed elettrici, assicurazioni sono sempre più a caccia di dati e informazioni che permettano di prevedere le ricadute del clima sulle proprie attività. A cominciare dalle preziose risorse idriche, sempre più a rischio sul nostro pianeta. La startup trentina MobyGIS, insediata al Bic di Trentino Sviluppo a Pergine Valsugana e composta da un team di giovani ingegneri ambientali trentini, veneti e lombardi, ha investito competenze e tecnologie in questo settore. Oggi lavora sulla rete idrica di Siviglia in Spagna e sul fiume Reno in Germania grazie a modelli previsionali che possono fare affidamento su 256 milioni di dati.
Età media trent’anni. Sei ingegneri ambientali e un tecnico informatico. Matteo Dall’Amico (Fondatore e Ceo), Stefano Tasin (Cto), Ruggero Andreatta, Nicolò Franceschetti, Giulia Garegnani, Lorenzo Mercurio e Robin Castellani sono i “magnifici sette” dell’ambiente di MobyGIS (il nome indica la trasposizione dei sistemi Gis su mobile).
«La nostra startup – spiega Matteo Dall’Amico – è nata a Trento nel 2014 con l’obiettivo di creare una App, “Mysnowmaps”, per segnalare agli scialpinisti la consistenza del manto nevoso lungo gli itinerari di scialpinismo e in fuoripista, grazie a un software che elabora dati satellitari e dati in campo. Da questa prima esperienza siamo passati, nel 2017, entrando nel Bic di Pergine e avvalendoci della logistica, della consulenza e della formazione di Trentino Sviluppo, a un riposizionamento di mercato, con “Waterjade”, un progetto legato alla richiesta di previsioni sulla portata dei fiumi e sulla gestione della sempre più preziosa risorsa idrica».
Waterjade significa infatti “Goccia d’acqua preziosa come la giada”. Il contesto climatico globale in evoluzione e la conclamata riduzione di risorse idriche sulla Terra hanno acceso i riflettori sull’elemento acqua.
«I cambiamenti climatici – prosegue Dall’Amico – stanno rendendo la disponibilità d’acqua sempre più incostante e imprevedibile, soprattutto sulle Alpi che sono la sorgente dei principali fiumi europei quali il Po, il Reno, il Danubio e il Rodano».
E qui viene in aiuto la tecnologia e il mondo dell’intelligenza artificiale. «Una buona previsione si basa sull’incrocio di dati storici e dati previsionali, opportunamente trattati da algoritmi che riescano a simulare il ciclo dell’acqua, dalle montagne al fiume. Per questo, servono dati sempre più precisi e numerosi – spiega Dall’Amico – e per fortuna noi siamo bravi raccoglitori. Grazie all’open data, abbiamo accesso a 490 nivometri e oltre 2.100 stazioni meteorologiche, provenienti da stazioni in Italia da Trentino, Veneto, Lombardia, ma anche in Austria e Germania, generando un totale di circa 256 milioni di record. Se a questi aggiungiamo i dati satellitari raccolti dalla piattaforma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea possiamo davvero parlare di big data».
Le applicazioni spaziano in vari settori, dall’idroelettrico in primis, al settore pubblico di protezione civile o delle municipalizzate di fornitura idrica, passando anche per il settore assicurativo. In Andalusia, tramite il progetto EDI Incubator, MobyGIS aiuta la municipalità di Siviglia a ottimizzare le forniture idriche in base alle previsioni su possibile siccità. In Germania, nella industrializzata regione del fiume Reno, sono interessate a questi dati di previsione sia le industrie che le assicurazioni: è importante conoscere quando e quanto il fiume non sarà navigabile, per le secche, per il trasporto merci.
«Tra poco studieremo anche i dati dei Pirenei», anticipa Dall’Amico, che aggiunge: «Ci stiamo attrezzando per vendere, oltre ai dati, anche la suite di calcolo e formazione specialistica, specialmente per i mercati più lontani, come il Sudamerica».
Una realtà in crescita, che riesce a coniugare la tecnologia con l’ambiente in modo innovativo e partecipato. «ll nostro progetto - conclude Dall’Amico - è aperto anche ai singoli cittadini che possono, tramite la App Mysnowmaps, inserire una misura di neve durante le gite di sci-alpinismo, contribuendo quindi al monitoraggio della neve e dell’acqua. Per questo progetto abbiamo vinto il premio europeo CSEOL per la Citizens Science, la scienza cui contribuiscono i semplici cittadini».
Ufficio stampa Trentino Sviluppo S.p.a.
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