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L'aprile dello scorso anno il campo profughi di Marco ha chiuso i battenti. Il taglio voluto dal governo Fugatti all'accoglienza diffusa ha cominciato a produrre danni. Gli allora  87 richiedenti asilo rimasti furono trasferiti alla residenza Fersina di Trento, che è diventato l'unico punto di raccolta composto da 300 ospiti, assistiti da un’ equipe di operatori ridotta all'osso e obbligata a garantire solo i servizi minimi essenziali. Il campo profughi di Marco ha accolto dal 2016 più di 800 migranti.  Negli anni la loro presenza ha generato molte proteste da parte dei residenti, non tanto per grossi problemi di ordine pubblico, quanto per un timore diffuso di possibili ripercussioni sul quieto vivere.

Ma non si può negare che il centro profughi di Marco è stato nel tempo anche teatro di molti progetti di inclusione e integrazione che si sono interrotti lo scorso anno. Queste persone oggi sono accampate presso la residenza Fersina di Trento,  senza i corsi di lingua necessari per l’integrazione e non supportati da  strutture provinciali di sostegno. Gli alloggi dislocati sul territorio provinciale che accoglievano i migranti progressivamente stanno chiudendo e si sta creando quanto non era difficile prevedere. 

Pare che presso l'ex campo profughi di Marco da alcuni mesi trovino alloggio notturno un numero non ben precisato di persone. Nessun problema di ordine pubblico ma intristisce sapere che ci sono persone che sono scappate da zone di guerra e intrapreso viaggi disumani per ritrovarsi nel ricco Trentino senza un luogo che li accolga con la dovuta dignità. 

Sembra avverarsi quello che pare essere l'obiettivo della politica leghista e cioè portare sempre più persone disperate su una strada, senza protezione e facendo crescere la possibilità per queste persone di delinquere per sopravvivere. E quindi  avvalorare interventi repressivi su situazioni che si sono volute creare ad arte.

Interrogo il presidente della Provincia per sapere:

1. se sia a conoscenza di quante persone stanno trovando alloggio in questi mesi all'ex campo profughi di Marco, certamente persone che stanno cercando riparo al rigore dell'inverno;
2. se non ritenga che la politica di smantellamento dell'accoglienza diffusa e del taglio del supporto ai migranti stia creando  un  rischio sociale che non sia da sottovalutare;
3. se, prendendo atto che persone che dovrebbero alloggiare in altri luoghi preferiscono tornare in quel campo profughi abbandonato, non valga la pena sistemarlo dignitosamente per  evitare che la gente muoia di freddo;
4. se ritenga di  rivedere  il progetto di accoglienza e tornare ad un Trentino inclusivo, aperto al prossimo e non schiavo di pregiudizi e divisioni. 

Lucia Coppola

consigliere provincale FUTURA