Domenica scorsa si è svolta la consultazione popolare nei comuni delle Valli del Leno: Terragnolo, Trambileno e Vallarsa in merito alla proposta sostenuta dalla Provincia di prolungamento della Valdastico A31 sul territorio trentino con uscita a Rovereto Sud.
I risultati di affluenza con una media di quasi il 55% (con un picco del 71,5% a Terragnolo) sono sicuramente soddisfacenti e sminuire questo dato non è accettabile, come non è accettabile la teoria, ipotizzata dal massimo rappresentante istituzionale della nostra terra quale è il Presidente della Provincia, secondo la quale gli astenuti si possano automaticamente annoverare nel conteggio dei favorevoli all’opera (dichiarazione pubblicata in un articolo di una nota testata online).
Se così fosse, e secondo questo bislacco metro di misura, visto che i massimi esponenti della Lega hanno sempre dichiarato che il fatto di essere risultati il primo partito sia alle elezioni Provinciali che alle Europee in questi tre Comuni equivaleva ad un sì convinto alla Valdastico, vorrebbe dire che tutti coloro che non hanno partecipato a quelle tornate elettorali, sommati a quelli che non hanno votato Lega, sono automaticamente contrari alla Valdastico. E questo certificherebbe che il prolungamento della Valdastico è sostenuto da ben poche persone, sia nelle valli in questione che nel resto del Trentino.
Ci sembra naturalmente svilente nonché scorretto arrogarsi la presunzione di poter confezionare un’opinione addosso a chi non ha votato.
L’unico dato certo, inequivocabile ed incontrovertibile è che i cittadini si sono espressi con un perentorio 93,3% di contrari alla realizzazione della Valdastico con uscita a Rovereto Sud.
Sul fatto poi che si dica che la consultazione organizzata sia stata pilotata con messaggi a senso unico, utilizzando solo quanto finora prodotto dalla Provincia, perché non esiste ancora un progetto con un tracciato certo su cui discutere è ancora più grave, visto e considerato che è proprio la stessa Provincia a dichiararsi favorevole ad una scelta senza nemmeno avere in mano un progetto degno di questo nome, che dimostri con dati certi la sostenibilità tecnica e ambientale della soluzione proposta e un ritorno economico e occupazionale per la nostra terra.
Se veramente il Presidente Fugatti è convinto che il consenso che la Lega ha ricevuto in Vallagarina alle Provinciali e poi alle Europee sia fondamento sufficiente per proseguire su questa strada, ebbene abbia il coraggio di organizzare una consultazione di valle, vedremo così finalmente l’opinione di tutti i cittadini su quest’opera e sulla soluzione sostenuta dalla giunta provinciale.
Simone Marchiori – Segretario Politico PATT
Lorenzo Conci – Vice Presidente PATT
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