Il 29 marzo scorso la Giunta provinciale ha approvato il Piano degli interventi 2019-2023 in materia di sistemazione idraulica e forestale (art. 85 della legge provinciale 23 maggio 2007 n. 11).
Nel Piano sono stati inseriti una serie di interventi urgenti diretti a fronteggiare l’emergenza connessa con gli eccezionali eventi metereologici verificatisi a partire dal 28 ottobre 2018.
La tempesta Vaia ha purtroppo causato fra i numerosi disastri, anche criticità sul reticolo idrografico, con diffusi dissesti idrogeologici, frane, esondazioni e rilasci di materiale nei corsi d’acqua.
Anche il torrente Fersina è rientrato nel “Piano degli interventi 2019-2023”.
Questo torrente è uno dei principali affluenti di sinistra dell'Adige. Nasce dal lago di Erdemolo a 2036 metri al margine occidentale della catena del Lagorai, scorre nella valle dei Mocheni, lambisce la Valsugana e qui riceve da destra il torrente Silla (proveniente dall'altopiano di Pinè). Dopo aver percorso una profonda e spettacolare forra (l'orrido di Ponte Alto), attraversa la città di Trento dove sfocia nell'Adige. La biodiversità del Fersina ha consentito di mantenere un'ottima varietà ittica: trote marmorate, trote fario, trote iridee, barbi e cavedani sono gli abitanti comuni del corso d'acqua. L’idoneità ittica è quindi elevata, con abbondanti zone rifugio, zone trofiche e ombreggiatura.
Il torrente è gestito dal Servizio Bacini montani, come d’altronde tutti i corsi d’acqua presenti nel territorio della Provincia iscritti nell’elenco delle Acque Pubbliche o individuati da particelle demaniali. Questo Servizio ha il compito di tenere costantemente controllato l’alveo del torrente e inoltre provvedere al taglio della vegetazione in alveo, e all'asportazione di parte del materiale solido depositato dal corso d'acqua.
Lo scorso giugno il Servizio bacini montani ha iniziato i lavori nell’alveo del torrente Fersina, dal ponte al Croz del Cius al ponte Regio. I lavori di rimodellamento del materiale inerte, recupero schianti e trattamento del materiale vegetale pare non siano stati fatti a regola d’arte. Il Comitato per la tutela del torrente Fersina ha denunciato che il letto del torrente è stato spianato senza logica, solo per raddrizzare il corso d’acqua. Le opere di ricostruzione morfologica di un corso d’acqua dovrebbero prendere in considerazione oltreché il fattore morfologico anche quello naturalistico. Il comitato ha evidenziato che i lavori non hanno tenuto conto dell’habitat fluviale, in quanto hanno spianato il letto del torrente senza tenere conto dei ripari naturali per la popolazione acquatica.
Il Comitato ribadisce l’importanza di valorizzare e gestire correttamente la vegetazione in alveo, perché “rappresenta l’anello di unione tra ambiente terrestre e ambiente acquatico, consolida le scarpate, rallenta la corrente, filtra gli agenti inquinanti, incrementa il valore paesaggistico e ricreazionale”.
La scrivente evidenzia inoltre come il torrente Fersina presenti nel tratto cittadino e in altre zone una crescita esponenziale della vegetazione sul greto del fiume. Si possono inoltre notare legni e materiale trasportato dalle piene.
Tutto ciò premesso si interroga il presidente della Provincia per sapere:
Lucia Coppola
consigliera provinciale FUTURA
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