Il Cinformi è un ente che da anni si occupa, con personale appositamente formato, di molteplici funzioni legate all'informazione, alla formazione e alla gestione dell’accoglienza fornendo servizi di supporto diretto agli stranieri ma anche un sostegno utile per monitorare il fenomeno e creare sinergia con le realtà del territorio che con gli immigrati si rapportano in numerosi settori come le aziende, il mondo dello sport, della formazione, della cura alla persona. Tutto ciò è svolto, a sentire gli utenti, con grande efficienza e celerità.
Per la Lega, invece, il Cinformi è solo un bersaglio da campagna elettorale che non finisce mai. Dipinto come un privilegio per i “fortunati stranieri che si godono la pacchia” in territorio trentino. E così il presidente della Provincia Fugatti, in prima commissione provinciale sul bilancio, ha annunciato la radicale trasformazione di questo ente, che dovrebbe diventare sportello per i soli trentini.
Da abile comunicatore qual è, Fugatti non ha specificato che questo servizio per gli stranieri rimarrà e dunque che, con personale ridotto e senza adeguata formazione, il Cinformi si dovrà occupare anche, forse?, vedremo?, dei trentini "abbandonati a loro stessi".
Per pura propaganda si chiederà, ai lavoratori e alle lavoratrici del Cinformi rimasti, uno sforzo in più, con competenze diverse rispetto alle loro, e con mansioni aggiunte a quelle, già vaste e articolate, di cui si fanno carico.
Troviamo superficiale e squalificante affermare che i trentini e le trentine siano in uno stato di abbandono, senza servizi e senza supporto. È inaccettabile soprattutto perché denota una mancanza di rispetto nei confronti di un tessuto di servizi pubblici dove lavorano tante e tanti trentini preparati. Si può fare meglio? Ne siamo sicuri e ci aspettavamo da questa finanziaria proprio uno slancio di innovazione e rivoluzione nei vari settori pubblici che, a detta della Lega, hanno lasciato soli i trentini. Nulla di tutto questo .
E allora ecco i colpi di teatro per coprire una manovra di bilancio striminzita e asfittica.
Il secondo colpo di teatro del fugattismo, feroce e anticostituzionale, è quello sulla "pulizia" anti-criminalità nelle case Itea. Cacciare un'intera famiglia da una casa Itea perché uno dei figli ha compiuto un furto? Colpire tutti per educarne uno? Mettere sulla strada genitori, fratelli e sorelle così cominciano magari a compiere reati anche loro (e viva la sicurezza!)?
Per fortuna anche il presidente del Consiglio autonomie locali Paride Gianmoena, a nome dei Comuni trentini, ha appena detto, in prima commissione, che i sindaci trentini non sono d'accordo.
Il gruppo provinciale di FUTURA condivide parola per parola il documento del Consiglio delle autonomie locali: "L'art. 14 c quater del ddl 36 collegato alla manovra di bilancio appare in contrasto con una norma cardine del nostro ordinamento costituzionale, l'art. 27, comma 1, Cost., per cui la responsabilità penale è personale. ... Non si rinviene una ragionevole ed equa correlazione tra reato commesso e conseguenze amministrative previste... parimenti non si rinviene correlazione tra reati commessi e lesione del diritto fondamentale ad avere un'abitazione".
Grazie ai sindaci e alle sindache del Trentino, fedeli ai princìpi fondamentali della democrazia repubblicana.
PAOLO GHEZZI
LUCIA COPPOLA
GRUPPO CONSILIARE FUTURA
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