Di incerto c’è solo il nome, per tutto il resto il percorso è già perfettamente delineato. In una conferenza stampa congiunta a Darzo e a Tione i presidenti e direttori delle Casse Rurali Andrea Armanini e Davide Donati (Giudicarie-Valsabbia-Paganella) e Fabrizia Caola e Marco Mariotti (Adamello) hanno annunciato la prossima fusione tra i due istituti che farà nascere – dal primo luglio prossimo – un colosso da 160 milioni di patrimonio, oltre due miliardi di euro di raccolta, 1,13 miliardi di prestiti, 42 sportelli, 17mila soci, 56mila clienti e 252 dipendenti.
Servirà una comunità di centomila abitanti e dovrebbe posizionarsi tra le prime quattro Rurali del Trentino e nelle prime venti banche del Gruppo Ccb. E, soprattutto, diventare uno dei fiori all’occhiello del Gruppo, in Classe 1, la migliore, in base alla valutazione del modello di rischio.
A chi obbietta l’eccessiva “ansia da fusione”, dal momento che la Cassa Rurale Adamello, frutto di precedenti fusioni nelle valli Giudicarie e Rendena, è di fatto appena nata, i presidenti Armanini e Caola rispondono che in questo modo si razionalizza la rete sul territorio e si aumenta l’efficienza con una unica regìa e organizzazione. “Siamo una Cassa Rurale e manterremo inalterata la vicinanza con la comunità, che sarà facilitata anche dai Gol, gruppi operativi locali nominati dai territori (a regime saranno 5, con 45 persone) cui spetta il compito di fare da tramite tra le istanze del territorio e la Cassa”.
“Contatti a livello di direzione c’erano stati anche prima – ammettono i due direttori – adesso è il momento giusto. Perseguiamo l’obiettivo di realizzare il bene vicendevole con i soci e i clienti, perseguendo l’innovazione e sviluppando condizioni economiche e sociali mediante la fiducia, la responsabilità e la reciprocità. Abbiamo intenzione di mantenere e migliorare questi obiettivi”.
La sede sarà a Tione, con uffici centrali a Pinzolo, Darzo, Ponte Arche. L’accordo sottoscritto dai presidenti prevede per i primi tre anni un Cda composto da 11 consiglieri (6 alla Adamello e 5 alla Giudicarie-Valsabbia-Paganella). Dopo il primo periodo, un consiglio a nove componenti, di cui 5 rappresentanti di altrettanti territori (Rendena, Tione, Giudicarie-Paganella, Chiese e Vallesabbia) e 4 senza vincoli.
Nel primo periodo ci sarà un/una presidente espresso dal cda della Cr Adamello e due vice, di cui uno vicario espressione della Cassa incorporante Giudicarie-Valsabbia-Paganella e l’altro di Adamello.
A regime il/la presidente sarà nominato dall’assemblea. Su quale dei due direttori attuali diventerà direttore generale della nuova Cassa deciderà la Capogruppo.
Le due Casse cominceranno fin da subito a considerarsi una unica realtà. Entro l’anno il piano industriale ed i necessari passaggi autorizzativi. A Febbraio 2020 le assemblee territoriali, il 20 maggio l’assemblea di fusione, dal primo luglio, se i soci approveranno, il via operativo.
Ufficio stampa | Federazione Trentina della Cooperazione
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