Premesso che:
la Circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2019-2020” pubblicata dal ministero della Salute il 17 luglio 2019, indica che è il periodo autunnale quello più indicato per lo svolgimento delle campagne di vaccinazione antinfluenzale. La protezione indotta dal vaccino ha inizio circa due settimane dopo la somministrazione del vaccino e permane per un periodo di sei/otto mesi, per poi decrescere;
sulla base dei dati forniti dal sistema di sorveglianza si stima che ogni anno circa 50 mila persone in Trentino si ammalano d’influenza; negli anni di picco tale numero di persone è arrivato anche a 70-80 mila;
con lo slogan “#IOMIVACCINO” l’APSS, assieme agli Ordini professionali degli operatori della salute e alla Provincia di Trento, ha lanciato dal 4 novembre 2019 la campagna di vaccinazione antinfluenzale;
le vaccinazioni antinfluenzali vengono somministrate negli ambulatori dei servizi vaccinali dell’Apss o dal proprio medico di famiglia e sono raccomandate e offerte gratuitamente ad alcune categorie di persone che hanno un rischio più elevato di andare incontro a forme gravi o a complicanze dell’influenza;
il vaccino è raccomandato inoltre al personale sanitario e a tutti coloro che svolgono funzioni di assistenza, ai donatori di sangue, alle Forze di pubblica sicurezza, Vigili del fuoco, personale della Protezione civile e a coloro che, per motivi di lavoro, sono a contatto con animali come veterinari, allevatori e addetti al trasporto di animali;
oggi 7 novembre Cisl medici segnala che, nonostante la programmazione provinciale prevedesse a fine ottobre la consegna dei vaccini antinfluenzali ai 370 medici di famiglia dislocati a Trento e nelle valli, i vaccini non sono stati consegnati in misura tale da soddisfare le richieste dei pazienti, con gravi disagi per medici ma soprattutto per le persone che necessitano della somministrazione. I medici di base denunciano una mancanza di dosi che, in alcuni casi, supera anche il 50%;
una campagna lanciata con grande enfasi ma che evidentemente è partita azzoppata.
si interroga il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:
1. quali sono le motivazioni del ritardo nella consegna delle dosi di vaccino antinfluenzale necessari per una idonea copertura provinciale;
2. quali sono le conseguenze sull’efficacia della copertura vaccinale della popolazione a rischio;
3. se anche le strutture ospedaliere hanno avuto problemi di mancata fornitura, e in caso di risposta affermativa quali e il numero delle dosi mancanti;
4. considerato che il vaccino antinfluenzale inizia la propria copertura dopo due settimane dalla somministrazione, quale è il periodo consigliato per la somministrazione, al fine di ottimizzarne l’efficacia;
5. quanto è costata la campagna #IOMIVACCINO e come ne sarà misurata l'efficacia.
PAOLO GHEZZI
LUCIA COPPOLA
Gruppo consiliare FUTURA
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