Lo statista trentino è stato ricordato oggi a Matera in un incontro promosso dalla cooperazione trentina per rilanciare un legame forte con la città della Basilicata, quest’anno capitale della cultura.
Sul palco del meeting del gruppo cooperativo Cgm che si interroga sul futuro la Giudice Costituzionale Daria De Pretis ha parlato agli studenti liceali di Trento e Matera, il sindaco di Trento Andreatta ha ricordato gli anni giovanili in cui De Gasperi fu consigliere comunale del capoluogo, il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina ha ripercorso la figura di statista e di cooperatore, e la presidente Marina Mattarei ha sottolineato l’importanza di creare ponti e reti aperte.
Un pezzo di Trentino oggi si è trasferito a Matera, la città dei “Sassi” che ha saputo trasformarsi da luogo chiuso e remoto a capitale europea della cultura. A tenere legate due città che sono alle estremità della penisola, Trento e Matera, c’è un legame forte che risponde al nome di Alcide de Gasperi.
Lo statista trentino ha ispirato la legge che negli anni Cinquanta del secolo scorso ha profondamente innovato la città, con l’edificazione di nuovi quartieri e l’avvio del recupero del centro storico, i “Sassi”, ora diventato patrimonio Unesco.
Ma il filo rosso che lega le due comunità è ulteriormente rafforzato dalla cooperazione, un patrimonio comune che fa da sfondo ad una visione inclusiva e generativa della società che ha permesso di realizzare traguardi che sembravano impossibili.
Lo aveva intuito Alcide De Gasperi, che a Trento prima, e poi a Roma e in Europa ha sempre sostenuto e promosso il modello cooperativo come chiave per lo sviluppo.
Per questo oggi, a Matera, sono scesi il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandiinsieme ad una qualificata delegazione di cooperatori e cooperatrici, a partire dal cda della Federazione con la presidente Marina Mattarei, il vice Italo Monfredini (principale promotore dell’iniziativa) e il vicario Germano Preghenella, i consiglieri Serenella Cipriani (anche in qualità di presidente di Consolida), Renzo Tommasi, Sara Ghezzer, il collegio sindacale con la presidente Patrizia Gentil e Lucia Corradini, il direttore Alessandro Ceschi e molti rappresentanti delle cooperative sociali trentine.
Il Trentino, De Gasperi e la cooperazione sono stati protagonisti in particolare della mattinata al 14° meeting del gruppo cooperativo CGM dal titolo “Sharing future”, che rappresenta buona parte della cooperazione sociale italiana, in corso proprio a Matera fino a domani.
Dopo gli interventi delle istituzioni e della cooperazione, il momento centrale è stato rappresentato dalla lectio magistralis della Giudice Costituzionale prof.ssa Daria De Pretis che ha parlato a due classi di liceo di Trento (scientifico “Da Vinci”) e Matera (classico “Duni) della “Costituzione aperta al mondo”.
E una copia autentica della Costituzione, appartenuta proprio a De Gasperi e donata al Museo storico del Trentino, è stata esposta per tutte le giornate del meeting, per iniziativa del direttore del Museo Giuseppe Ferrandi.
Confini che uniscono
Molto significativo il fatto che De Gasperi fu uomo di confine, come di confine furono gli altri padri della costruzione europea come Schuman e Adenauer. “I confini – ha affermato la prof.ssa Daria de Pretisrivolgendosi soprattutto ai giovani studenti - possono essere anche cerniere, possono diventare luoghi di incontro e apertura, se vissuti positivamente. De Gasperi ha trasformato il confine in una grande opportunità di unione, di crescita”.
Non a caso lo Stato che viene rappresentato in Costituzione non è risolto nella relazione esclusiva fra se stesso e i suoi cittadini, ma è impegnato nel riconoscimento della centralità della persona umana.
“In questo orizzonte – ha proseguito la prof.ssa De Pretis - Matera incarna una tappa importante del progetto di attuazione del disegno costituzionale di apertura al mondo del nostro Paese e realizza nel luogo forse simbolicamente più straordinario il sogno di De Gasperi”.
“De Gasperi – ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta – chiamava l’Europa ‘la nostra patria’. Non era uomo di muri e di barriere, ma di confini e frontiere su cui ci si può incontrare. Seppe muoversi con equilibrio, portando avanti il dialogo e il confronto. Ha cominciato la sua carriera come consigliere comunale di Trento, e campeggia ancora dietro le scrivanie di molti uffici una sua famosa frase: fate il vostro dovere a qualunque costo”.
Il vicepresidente della giunta provinciale Mario Tonina ha ricordato un suo intervento nel 1950 in occasione del 50° anniversario di fondazione del Sait: “De Gasperi sottolineò il valore della cooperazione, la cui molla stava nella forza, nella tenacia e nella costanza di un popolo che voleva superare le difficoltà ed essere esempio di progresso.
Valori attuali, che noi oggi dobbiamo saper raccogliere e portare avanti, pensando al futuro delle nuove generazioni, i cittadini del domani, che un giorno giudicheranno quello che gli avremo lasciato”.
“Il Trentino è un modello – ha affermato la presidente della Cooperazione Trentina Marina Mattarei – la cooperazione trentina ha contribuito all’emancipazione economica e sociale innestandosi su una consuetudine millenaria, perché vivere in montagna impone la necessità di fare rete, condividere. Pensare al “noi” anziché all’”io”. La gestione dei beni collettivi è diventato il substrato in cui la cooperazione ha potuto evolvere.
Nella figura di De Gasperi possiamo sottolineare la valenza di statista, ma se non avesse avuto un’anima cooperativa non avrebbe raggiunto queste vette. Una cooperazione che non si chiude, anzi è inclusiva e aperta”.
Testi e foto Ufficio stampa Federazione Trentina della Cooperazione
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