Dopo 6 ore di seduta di capigruppo regionali, lunedì pomeriggio verso le cinque, il presidente leghista del Consiglio, Paccher, dopo aver detto un po’ di “no” e un po’ di “forse” agli 11 emendamenti salva-privilegi degli alleati (in giunta regionale) della Svp, ha buttato lì, fuori ordine del giorno, una cosa che mi è suonata strana.
Ha detto: occhio che gli aumenti derivanti dall’indicizzazione Istat scatteranno a gennaio 2020, a meno che qualcuno non presenti una leggina per bloccarli....
La cosa, a naso, puzzava: buttar lì, ai capigruppo, l’idea di provare a fermare un adeguamento – sia delle indennità dei consiglieri in carica, sia delle “pensioni” degli ex – che altrimenti scatterà implacabilmente, secondo la normativa vigente, aveva tutta l’aria di uno scaricabarile…
Ebbene, lo è (uno scaricabarile): è infatti dal 2014 (era presidente il compianto Diego Moltrer, autonomista, vicepresidente Detomas del Pd, segretari questori De Godenz e Viola) che l’ufficio di presidenza, con propria deliberazione decide di congelare la rivalutazione Istat e di confermare dunque le indennità e i vitalizi in essere, SENZA aumento.
Come nei 5 anni precedenti, anche il 14 maggio 2018 l’ufficio di presidenza capeggiato da Widmann (Svp), vicepresidente Ossanna del Patt, segretari questori Bezzi e De Godenz, ha votato all’unanimità: “di determinare per l’anno 2017 nello 1,55 per cento l’indice di rivalutazione Istat”, “di non applicare l’indice Istat determinato al punto 1, che verrà aggiunto ai coefficienti determinati per gli anni dall’inizio della corrente legislatura rinviando l’applicazione a decorrere dall’anno successivo mediante apposito provvedimento amministrativo da adottare successivamente”, “di confermare per il corrente anno gli importi dell’indennità consiliare e di tutti gli istituti economici spettanti ai consiglieri regionali, nonché gli assegni vitalizi diretti e di reversibilità in godimento, come previsti dalla legge regionale 21 settembre 2012, n.6, e successive modifiche”.
Tre domande, signor presidente.
1. Perché quest’anno l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, rinfoltito a ben 6 componenti (Paccher presidente, Noggler vice vicario, Guglielmi vicepresidente, Savoi Urzì e Tauber questori; tutti espressione della maggioranza regionale Lega-Svp eccetto Urzì) non ha ancora deliberato in merito, come i suoi predecessori?
2. Perché Dottor Paccher-Mister Hide si nasconde dietro i consiglieri chiedendo se qualche gruppo vuole presentare una leggina per evitare l’aumento di indennità e vitalizi? Perché non si è fatto carico di presentare lei stesso, a nome della maggioranza regionale, una modifica legislativa ad hoc?
3. Forse è in imbarazzo perché qualche ex è già venuto a batter cassa? Non si tratta di aumenti trascurabili: considerando le rivalutazioni dello 0,9% congelata nel 2014, dello 0,45% congelata nel 2015, dello 0,45% congelata nel 2016, dello 0,25% congelata nel 2017, dell’1,55% congelata nel 2018, potrebbe trattarsi di una cifra superiore ai 200 euro al mese.
Noi di FUTURA questo aumento non lo vogliamo. E voi leghisti, “amici del popolo”, potete gentilmente spiegare al popolo che cosa avete intenzione di fare?
Paolo Ghezzi
Gruppo consiliare FUTURA
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