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Il ringraziamento dell’associazione A.I.T. Candriai Monte Bondone a nome di tutti i soci, a Pedrotti - presidente del Consiglio Circoscrizionale di Sardagna e a tutti i componenti del Consiglio per la decisa presa di posizione di cui alla delibera del Consiglio Circoscrizionale di Sardagna, in merito alla messa in sicurezza della strada provinciale 85 del Monte Bondone.

Di seguito la relazione di Curcu letta nella serata del 12 ottobre organizzata sul tema.

Trento, 8 ottobre 2019

Ringrazio per il gradito invito, ma il 12 ottobre non sarò a Trento.

Vorrei però inviare, anche a nome di tutti i nostri soci, questo contributo, che non riguarda certamente e direttamente il rilancio del Bondone, ma una cosa che agli stessi sta molto a cuore e che riguarda comunque la vivibilità della nostra montagna (e, in verità, di tante altre località con lo stesso problema).

Rilevo che nell’elenco delle cose oggetto\obiettivo dell’incontro sollecitato dai Verdi  del Trentino manca la cosa che per Candriai, ma ritengo per tutti i centri abitati attraversati dalla SP 85 e SP 85 bis, sia invece cosa di massima e prioritaria importanza.

Mi riferisco naturalmente all’annoso  e sempre più grave problema generato dal traffico di auto e moto. Da anni la nostra associazione si fa carico di sollecitare presso vari referenti - Comune, Provincia, Carabinieri di Candriai, Polizia Stradale - l’insostenibile situazione derivante dall’attraversamento di tutto il centro abitato da auto, ma in particolare da moto, a velocità elevata. Oltre a questo, già di per sé gravissimo, si aggiunge un indecente e intollerabile inquinamento ambientale e acustico, causato in particolare e quasi totalmente da motoveicoli, che non rispettano minimamente le norme in materia dettate dal Codice della Strada (Art. 79), rendendo la vita dei residenti, in particolare nei mesi estivi - tanto più che la maggior parte delle costruzioni di Candriai, si sviluppa lungo la strada provinciale - appunto insostenibile.

I motivi del traffico sono noti, essendo la strada del Bondone inserita in vari tour motociclistici, particolarmente gradita per il curato manto stradale e forse anche per la certezza della totale impunità, visto che raramente sono effettuati controlli per la velocità e mai per la rumorosità. Impunità garantita, peraltro, anche a moto da trialche scorrazzano pericolosamente sui sentieri da Sardagna verso Vaneze, e forse in tutto il resto del Bondone.

Aggiungo che permettere manifestazioni  assurde come il drifting, incoraggia e porta sulla nostra strada non turisti o sportivi, ma chi si ritiene autorizzato ad usare una strada pubblica come la sua pista privata. La storica Trento Bondone dovrebbe restare la sola e unica eccezione, imponendo comunque agli organizzatori precisi obblighi (impedire l’accesso di moto e auto nei parchi, individuare zone di parcheggio, installazione di gabinetti pubblici ecc.).

Mi rendo purtroppo conto che il problema traffico è forse meno politicamente interessante di grandi obiettivi come "realizzazione del laghetto artificiale, funivia, campi da golf, discarica di Sardagna, Hotel Panorama”, ma per noi abitanti invece è prioritario e chiediamo quindi che la politica e le amministrazioni interessate valutino, come chiediamo da anni, come poter affrontare e risolvere il problema, sia per la sicurezza sia per l’inquinamento acustico e ambientale. Che non significa penalizzare un turismo che, anche se solo di mero passaggio, porta qualche beneficio alle strutture turistiche, ma di impedire che chi non rispetta le regole, peraltro chiarissime, sia sanzionato opportunamente e puntualmente.

Vi ringrazio per l'attenzione.

Un cordiale saluto.

PAOLO CURCU

A.I.T. Candriai Monte Bondone