Sono rimasto a dir poco basito dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 stelle. ll comico genovese, infatti, propone suo blog il tema dell’abolizione del diritto di voto agli anziani i quali, cito testualmente, “saranno meno preoccupati del futuro sociale, politico ed economico, rispetto alle generazioni più giovani”. Una dichiarazione che parrebbe essere l’inizio di un suo spettacolo comico, se non fosse che è il “capo ombra” di quel partito che ha la maggioranza relativa in Parlamento e che si è sempre eretto a baluardo della democrazia e dell’uguaglianza. Una provocazione, è certo, ma il ragionamento stona pensando alla squadra di giovani che ha portato in Parlamento... evidentemente non sono stati in grado di portare il cambio di visione tanto auspicato, oppure anche i suoi giovani parlamentari erano già "vecchi dentro".
Eppure Grillo è determinato: agli anziani andrebbe tolto il voto in quanto non in grado di essere al passo con i tempi, con il mondo multiculturale o con la tecnologia (forse non saper accedere alla piattaforma Rousseau?). Tra le varie "colpe" dei più anziani, elencate sul blog del leader 5 stelle, vi è ad esempio avere più probabilità di essere contrari ai matrimoni gay, o di essere pro-Brexit, oppure di essere tendenzialmente contrari alla legalizzazione della Marijuana. E il Premier Conte cosa fa? Invece di rispedire al mittente l'ennesima boutade, ironizza proponendo di fare "dei sondaggi"!
Agli anziani, ai nostri véci, non può essere chiesto di ragionare come un millennials, perché non ne sono in grado, e non hanno motivo per dover ragionare in modo uguale. Credo che la generazione che il comico vorrebbe socialmente annichilire ha ben altre qualità, dalle quali dipende il presente che noi tutti, Grillo compreso, viviamo: i nostri anziani portano sulle spalle anni di sudore, di lotta, di conquiste e di umiltà. Ci ricordano di quando il lavoro era bello perché c’era e di come fosse difficile vivere al tempo della guerra, e di quanto si siano sacrificati per garantirci quelle libertà e quel benessere di cui oggi, nonostante tutto, beneficiamo.
Se Grillo vuole toglierci le nostre radici e i nostri valori noi dobbiamo rispondere che gli anziani hanno diritto di vivere il presente, senza che un cabarettista in delirio di onnipotenza pretenda da loro una visione del futuro diversa da quella che ci hanno già donato. Il volto di queste persone è espressione di chi ha vissuto, espressione di chi ci ha consegnato un Trentino prospero e di chi ha fatto questo Paese. Gli anziani rappresentano un patrimonio inestimabile per noi e per i nostri figli e privarli del voto, oltre che incostituzionale, significherebbe annullarli socialmente, toglier loro il diritto di parola, abbandonarli ad un mondo che non li ascolta e che non li vuole.
Chi non sa apprezzare il valore di queste persone, a parer mio, non è in grado di essere rappresentante i cittadini perché, se è vero che il giovane corre più veloce, il vecchio conosce la strada.
Cons. Claudio Cia – AGIRE per il Trentino
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