Quest’anno sarà assegnato a due giovani: Ilenia Paparella per uno studio sulla pubblicità e Stefano Nones per uno ricerca sulla quercia da sughero. La cerimonia si terrà domani, sabato 19 ottobre, alle 10.30. Il premio da 25mila euro, istituito nel ricordo dell’economista di origini trentine Claudio Dematté, valorizza progetti di chi, da Trento, va all’estero per un periodo di specializzazione connesso alla laurea o al dottorato.
L’efficacia di uno spot pubblicitario per Ilenia Paparella e strategie di difesa per la quercia da sughero minacciata da un coleottero per Stefano Nones. Sono i progetti vincitori del premio Claudio Dematté 2019.
Il premio da 25mila euro, istituito nel ricordo dell’economista di origini trentine Claudio Dematté, sostiene giovani (laureate/e, dottorandi/e dell’Università di Trento o trentini/e che abbiano conseguito un titolo in altro ateneo) che vadano all’estero per un periodo di ricerca e specializzazione connesso al proprio percorso universitario.
La cerimonia di assegnazione delle due borse, da parte dell’Associazione Amici di Claudio Demattè in collaborazione con l’Università di Trento, gruppo GPI e Giovani Imprenditori di Confindustria, sarà domain, sabato 19 ottobre, alle 10.30 al Grand Hotel Trento. La consegna avverrà nel seminario "L'insostenibilità dell'immobilismo. Il futuro dell'Italia tra riforme mancate e promesse tradite" con Simone Marino, già vincitore della borsa Dematté 2012 e attualmente funzionario alla Commissione europea, esperto in politiche pubbliche e coordinatore per il servizio di sostegno alle riforme strutturali della Commissione.
«Dalla prima edizione del 2006, sono state 14 le borse di 25mila assegnate che hanno permesso a giovani di proseguire il proprio percorso di formazione e specializzazione all’estero» ricorda Michele Andreaus, presidente del Premio Dematté. Dedicato all’ambito economico, il Premio negli anni è andato anche alle aree biologica, sociologica, giuridica, degli studi internazionali e filosofica.
Quest’anno Ilenia Paparella è laureata magistrale in Psicologia all’Università di Trento e Stefano Nones in Viticoltura ed Enologia all’Università di Trento e in Agricoltural Science and Technology all’Università di Bolzano.
Ilenia Paparella, nel suo periodo di studio all’estero, si occuperà dell’efficacia di uno spot pubblicitario. «L’efficacia di uno spot pubblicitario – spiega – è determinata dalla quantità di attenzione prestata dall’audience. Per questo motivo, vengono create delle pubblicità con pochi elementi, solitamente di gran valore emotivo, in grado di catturare sempre più quote di questa preziosa risorsa limitata con processi automatici e veloci, spesso a discapito della qualità del contenuto. Le neuroscienze cognitive offrono attraverso il raggruppamento percettivo, ovvero il processo con cui si uniscono più input visivi in una singola unità, di riorganizzare gli spot per renderli più efficaci e resilienti nella memoria, permettendo di aumentare la quantità e qualità di contenuto e la divulgazione dello stesso».
Stefano Nones, da parte sua, approfondirà le strategie di difesa per la quercia da sughero minacciata da un coleottero. «La quercia da sughero – racconta – è un’importante specie sempreverde del bacino del Mediterraneo, ora in declino. Temperature più alte e siccità prolungate influiscono sulla fisiologia degli alberi e sulle relazioni ecologiche di insetti e microrganismi, sviluppando rapporti imprevedibili. In Portogallo, il coleottero ambrosia Platypus cylindrus, che fino agli anni ‘80 era considerato un parassita secondario, in soli trent’anni è diventato una seria minaccia alle foreste, in grado di causare la morte di alberi sani in tre anni. Lo scopo del mio progetto è studiare le dinamiche di attrazione dei coleotteri ambrosia agli alberi e i possibili meccanismi di difesa da parte della quercia, utilizzando un approccio di chimica ecologica, con il fine ultimo di caratterizzare strategie di difesa e composti chimici ecosostenibili».
Il premio
Il premio Claudio Dematté prevede una borsa da 25mila euro destinata a laureati e laureate, dottorandi e dottorande dell’Università di Trento o trentini/e che abbiano conseguito un titolo in altro ateneo, per compiere all’estero un periodo di ricerca e specializzazione. Anche nella prossima edizione saranno valorizzati progetti di tutte le aree scientifiche, purché abbiano una declinazione di carattere economico, manageriale e aziendalistico, nel senso più ampio del termine. In particolare quelli che si occuperanno di imprenditorialità, imprenditorialità sociale, innovazione sociale e social care, fintech e innovazione finanziaria, coesione sociale, sostenibilità e energie rinnovabili, approccio umanistico e basi filosofiche a supporto delle decisioni economiche e manageriali, ricerca di nuovi paradigmi economici e modelli di business.
Ufficio Stampa Università degli Studi di Trento
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