In questo momento storico i ragazzi di tutto il pianeta, seguendo l’esempio della giovanissima svedese attivista ambientalista/animalista/vegana Greta Thunberg, si organizzano per indicare nuovi stili di vita realmente ecocompatibili, e non solo di facciata, a chi finora ha finto di ignorare il problema per pigrizia o inconsistenza culturale. Sarebbe bello che le istituzioni, che dovrebbero tutelare la salute pubblica, si attivassero per tutelare al massimo gli ecosistemi naturali e gli animali selvatici che li popolano.
La sezione regionale Trentino Alto Adige/Sudtirol di LAC LEGA ABOLIZIONE CACCIA ONLUS, da più di 40 anni associazione orgogliosamente ambientalista/animalista, esprime rammarico per gli ennesimi feriti finiti in ospedale a causa di azioni gravi compiute da cacciatori nell’espletare un’attività pericolosa per persone, animali e ambiente, altamente inquinante, anacronistica e fuori da ogni attuale sensibilità culturale e naturalistica.
Il quotidiano Trentino di oggi informa che un cacciatore trentino e suo figlio minorenne sono stati colpiti da un altro cacciatore non identificato dal momento che, vigliaccamente, ha preferito non assumersi la responsabilità delle sue azioni e ha scelto di dileguarsi fuggendo rapidamente. Aveva mirato a una lepre … Per fortuna le ferite dei due malcapitati non sono gravi ma trattandosi di armi da fuoco la vicenda avrebbe potuto avere un esito ben più grave.
I dati della tabella sopra si riferiscono al periodo che va dal 1 settembre 2018 al 31 gennaio 2019 e provengono dal dossier dell’ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA. AMBITO VENATORIO indica accidenti durante battute di caccia e IN AMBITO EXTRA VENATORIO indica fattacci accaduti con armi da caccia in ambito non di battuta di caccia. Nell’ultima stagione abbiamo avuto numerosi incidenti con armi da caccia: si parla in complesso di 21 morti e 59 feriti che non è poco se consideriamo che la caccia è considerata attività sportiva e ricreativa. Sarebbero accettabili 21 morti e 59 feriti a causa della pallavolo?
I due minori feriti che vedete in tabella segnati in rosso sono un bimbo di 8 anni di Cesena colpito mentre si trovava nel giardino di casa sua con i familiari e un altro piccolo di 10 anni portato a caccia dal padre e ferito all’interno di un capanno fisso. Non commento neppure l’aspetto educativo di condurre un bambino a sparare agli animali per divertirsi! A parte la fauna selvatica sono vittime della caccia anche animali domestici, cani, gatti, capre, cavalli e, perfino, un pavone. E non stiamo parlando di bracconieri ma di cacciatori legittimi e patentati che sparano a tutto!
In questo momento storico i ragazzi di tutto il pianeta, seguendo l’esempio della giovanissima svedese attivista ambientalista/animalista/vegana Greta Thunberg, si organizzano per indicare nuovi stili di vita realmente ecocompatibili, e non solo di facciata, a chi finora ha finto di ignorare il problema per pigrizia o inconsistenza culturale. Sarebbe bello che le istituzioni, che dovrebbero tutelare la salute pubblica, si attivassero per tutelare al massimo gli ecosistemi naturali e gli animali selvatici che li popolano. Invece le due province autonome di Trento e Bolzano procedono imperterrite in tutt’altra direzione non certo garantista per salute, ambiente e animali, chiudendo ogni rapporto di costruttivo confronto con le associazioni di tutela ambientale e animale.
Infine ci permettiamo di sollecitare il Commissario di Governo affinché riunisca il Comitato per la sicurezza invitando le associazioni di tutela ambiente e animali. Mentre l’orso M49 non è pericoloso ma solo dannoso per qualche danneggiamento economico; mentre i lupi non inseguono i ciclisti, semmai lo fanno i cani non custoditi adeguatamente; mentre non ci sono 300 lupi in provincia, ma circa 30 e in ogni caso i lupi si assestano, come tutta la fauna selvatica, su un numero di soggetti adeguato al territorio; mentre i lupi risolverebbero in modo efficace e qualificato il “problema cinghiali” creato e mantenuto dai cacciatori per il loro macabro sollazzo, ci sono soggetti agguerriti ben più pericolosi che, oltretutto, maneggiano armi con eccessiva disinvoltura e addirittura in condizioni di scarsa visibilità!
Dott. Caterina Rosa Marino
Delegata LAC LEGA ABOLIZIONE CACCIA ONLUS per il Trentino Alto Adige/Südtirol
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