"HOTEL 2019" E CONSIDERAZIONI SULLA STAGIONE ESTIVA 2019.
Cresce il tasso di internazionalizzazione con un aumento del 9,1% di arrivi e del 6,8% di presenze.
È positivo il bilancio provvisorio che prende in analisi arrivi e presenze nel settore alberghiero ed extralberghiero nel periodo compreso tra giugno e agosto del 2019. Complessivamente gli arrivi sono stati 1 milione e 859.271 con un gap positivo rispetto al 2018 pari al 6,4%. Per quanto riguarda le presenze, invece, il totale tra alberghiero ed extralberghiero arriva a quota 8 milioni 335.682, crescendo del 4,5% rispetto allo stesso trimestre del 2018.
Il vicepresidente dell’Asat Marco Masè ha commentato i dati positivi della stagione estiva, invitando i colleghi albergatori ad un «continuo impegno volto al miglioramento». «I buoni risultati ottenuti dal turismo trentino – osserva – non devono farci perdere il senso di necessità verso aggiornamento e formazione continui. Fondamentale è perseguire l’obiettivo della sostenibilità (che è il tema centrale dell’edizione 2019 di Hotel, la fiera specializzata per hotellerie e ristorazione presentata stamattina in conferenza stampa) con le novità, lo sviluppo e l’innovazione che ne conseguono. Non deve mancare equilibrio tra innovazione, ambiente e sviluppo». A proposito del tema della sostenibilità è intervenuto anche il direttore dell’Asat Roberto Pallanch, ricordando che «essere “green” rappresenta una scelta di carattere strategico che riguarda le aziende, l’ambiente ed il territorio». «In tal senso – aggiunge – è importante muoversi con progettualità, scelte e visioni coerenti tra il mondo politico e gli attori del territorio (Apt, categorie, Trentino Marketing)».
Tornando alla stagione estiva 2019, i dati presentati dall’Asat e forniti dall’Ispat (Istituto di statistica della Provincia) denotano una forte internazionalizzazione in termini di presenze ed arrivi. Va detto che sia per i turisti stranieri sia per gli ospiti italiani il trend di crescita è positivo. In particolare, però, gli arrivi stranieri sono saliti del 9,1% rispetto al 2018 su entrambi i settori (alberghiero ed extralberghiero), mentre le presenze mostrano un gap positivo del 6,8% rispetto al 2018. In particolare, va rilevato che valori marcati di crescita vengono registrati per gli stranieri nel settore extralberghiero (più 14,6% di arrivi e più 11,7% di presenze). Per quanto concerne gliitaliani, i tassi di crescita sono più contenuti: rispetto al 2018, gli arrivi sono aumentati del 4,8% e le presenze del 3,3%. L’andamento giornaliero delle presenze negli esercizi alberghieri delinea una curva, rispetto allo stesso mese estivo del 2018 (giugno, luglio, agosto), quasi coincidente per l’intero periodo preso in esame (analisi condotta considerando un campione di 1.501 alberghi).
A fare la parte del «leone» in termini di crescita, inoltre, è il settore extralberghiero: con 608.419 arrivi (più 9,8% rispetto al 2018) e 2 milioni 997.125 presenze (più 8,3% rispetto al 2018) riesce a raggiungere un incremento sullo scorso anno pari al doppio (in punti percentuali) rispetto agli stessi valori calcolati per il settore alberghiero. I numeri più «corposi» restano comunque all’interno del settore alberghiero: sono 1 milione 250.852 gli arrivi (con un incremento del 4,8% rispetto al 2018) e sono 5 milioni 338.557 le presenze (con un incremento del 2,5% rispetto al 2018). Segnale chiaro, quindi, del fatto che la fetta di torta più grossa è sempre a favore dell’alberghiero: il 67,3% degli arrivi totali e il 64,1% delle presenze totali sono correlati ad ospiti che scelgono di trascorrere la loro vacanza in hotel.
Una stima sull’andamento dei primi 15 giorni di settembre condotta su 1.281 strutture, che rappresentano il 47,7% dei letti totali disponibili, evidenzia valori in crescita sia in termini di arrivi sia per quanto riguarda le presenze.
Prendendo in analisi i singoli mesi, agosto 2019 è il migliore in termini di arrivi e presenze rispettivamente con 769.549 e 3.748.525, e fa segnare incrementi del 7% (arrivi) e del 2,9% (presenze). Segue il mese di luglio 2019 con 657.681 arrivi e 3.129.095 presenze, che nella comparazione con luglio 2018 registra un timido più 0,3% per gli arrivi ed un più 2,1% riguardo alle presenze. Per concludere con giugno 2019: gli arrivi sono stati 432.041 (più 15,8% sul 2018) e le presenze sono state 1.458.062 (più 14,9% sul 2018). Va da sé, perciò, che la miglior crescita sul 2018 la fa registrare, per ora, proprio il mese di giugno. I dati si riferiscono al comparto alberghiero ed extralberghiero.
In termini di «località» predilette dai turisti, l’analisi viene condotta unicamente in ambito alberghiero. Il Garda Trentino continua ad essere il territorio preferito dagli ospiti che scelgono il Trentino con 242.275 arrivi e 895.424 presenze estive. Sono, infatti, 74.920, 80.884 e 86.471 gli arrivi rispettivamente del mese di giugno, luglio e agosto 2019. Identico il trend per le presenze: 253.456 a giugno, 310.480 a luglio e 331.488 ad agosto. Sempre in termini di preferenza, segue la Val di Fassa sia per arrivi (38.558 a giugno, 73.806 a luglio e 84.921 ad agosto) sia per presenze (121.164 a giugno, 400.851 a luglio e 469.709 ad agosto). Si tratta, per la Val di Fassa, di 197.285 arrivi e 991.724 presenze nella stagione estiva. Da osservare, però, che il maggior tasso di crescita per arrivi e presenze si rileva nell’ambito turistico di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi: ad agosto, ad esempio, gli arrivi sono cresciuti del 10,3% (40.006) e le presenze del 6,3% (88.826). Simile l’andamento nei mesi di giugno e agosto con un incremento del 12,3% e del 12,0% per gli arrivi e del 17,8% e 12,2% per le presenze. «Complessivamente – afferma il vicepresidente Masè – le diverse aree geografiche del Trentino fanno rilevare segni di positività: Garda Trentino e Valle di Fassa su tutte, ma non scordiamo che anche le città di Trento e Rovereto hanno avuto un’ottima crescita turistica. Il mese di maggio, va detto, è stato condizionato in maniera negativa dal maltempo».
Dall’analisi condotta dall’Asat, attraverso una metodologia di ricerca sociale quantitativa e qualitativa e avvalendosi del software H-Benchmark, emerge che l’occupazione delle stanze nel periodo tra maggio e settembre 2019 è salita del 2% rispetto allo stesso periodo nel 2018, passando dal 64% al 66%. Inoltre, il prezzo medio per la camera (due persone, in mezza pensione Iva inclusa) è aumentato di 6 euro, da 154 euro a 159 euro.
«Una crescita estiva – conclude Masè – che va a premiare certamente l’immagine di “qualità” che il Trentino propone ai suoi ospiti. Tant’è che sempre più giovani trascorrono le proprie vacanze sul nostro territorio, attratti dalla diverse esperienze turistiche attive che possono sperimentare. Decisamente presenti anche le famiglie, dedite alla vacanza in montagna a contatto con la natura ed attratte dalle numerose località attrezzate ad hoc per accogliere i piccoli ospiti, nonché dai laghi balneabili. Non manca nemmeno il target “maturo”: in questo caso accade con una certa frequenza che questo tipo di turisti si dedichi a semplici passeggiate nel verde, ma anche alle numerose attrazioni culturali».
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