Dall’orlo del baratro alla creazione della maggiore cooperativa trentina. La storia di Risto3, tra sogni, sacrifici e speranza per il futuro. 8 milioni di pasti serviti, 50 milioni di fatturato, 276 strutture gestite. Circa 1.400 collaboratori, di cui il 90% donne e il 10% straniere, di 23 nazionalità diverse.
Per festeggiare la ricorrenza, la cooperativa organizza per sabato 5 ottobreuna grande festa al Parco del Muse con arte, danza, giochi, laboratori, un talk sul futuro della cooperazione (con Antonio Castagna e Francesco d’Angella) e naturalmente ottimo cibo. Gran finale alle 21con lo spettacolo ‘Play’ dei KATAKLO’ Athletic Dance Theatre.
La presidente Camilla Santagiuliana: “vogliamo crescere con qualità ed etica, per avere interrelazioni più forti tra noi e con il territorio”.
Il direttore Stefano Raffaelli: “in futuro prevediamo di uscire dai confini provinciali, allargando la nostra attività alle province limitrofe”. La scommessa dei pasti a domicilio: “in Trentino il mercato è ancora timido, ma questa è una attività dalle ottime potenzialità”.
È per festeggiare assieme a tutta la comunità trentina che la cooperativa Risto3 ha organizzato una intera giornata di festa in occasione dei suoi primi quarant’anni di attività, prevista per sabato 5 ottobre al parco del Muse di Trento. Per incontrare gli adulti, i bambini e i ragazzi che ogni giorno mangiano nelle scuole, nei ristoranti e nelle aziende dove gestisce il servizio ristorazione ed offrire loro la possibilità di partecipare e di seguire tantissime attività. E per farsi conoscere da chi non ha ancora avuto l’occasione di sedersi ad uno dei suoi tavoli. Il programma dell’iniziativa è stato presentato questa mattina alla Sala Falconetto di Palazzo Geremia.
Da quattro decenni Risto3 si occupa di ristorazione scolastica, aziendale, commerciale, socio-sanitaria e catering. Un totale di 276 strutture gestite, in gran parte dotate di cucina interna, che preparano 8 milioni di pasti all’anno e generano un fatturato che nel 2019 si chiuderà intorno ai 50 milioni di euro, grazie al lavoro e alla passione di circa 1.400 persone impiegate, di cui il 90% sono donne.
Una crescita che non si è fermata neanche negli anni della crisi occupazionale, continuando ad offrire buon lavoro ad un numero di persone sempre in aumento (116 assunzioni nel 2018 e un centinaio nel 2019).
Uno sviluppo attento alla valorizzazione del contesto locale in cui la cooperativa è inserita (il 75% dei prodotti utilizzati proviene da fornitori locali) e orientato a precise scelte sostenibili in termini di logistica, riscaldamento, illuminazione e risparmio di risorse naturali. È in questo contesto che si inserisce l’introduzione nel parco auto aziendale, di tre autovetture a conduzione elettrica a emissioni inquinanti zero.
La festa
La festa partirà alle 12 di sabato 5 ottobreall’insegna del gusto, con il food truck e i punti ristoro nel parco del Muse. Ci sarà l’Osteria Chef in Viaggio (specialità: mozzarella in carrozza farcita con prosciutto cotto artigianale o sarde di sciacca e fritta in pastella di riso), Gustavo (panini gourmet e cocktail), Cucinando su ruote (cibi alternativi e vegani), ApeTito Trentino (hamburger di cervo e chips con la polenta di Storo e la salsa peverada). Per i più piccoli pop corn e zucchero filato.
Alle 16prenderanno il via i laboratori per bambini e ragazzi (ad accesso gratuito), tra attori, musicisti e fotografi un po’particolari. Ci sarà Pogovic Photo Circus, un circo fotografico che cambia i connotati, Bandaradan, cabaret musicale con ritmi klezmer, balcanici, inframmezzati da gag esilaranti, e due laboratori curati dall’Atelier de La Coccinella: Ristocirco, con cipolle pagliaccio, zucchine trapeziste, limoni domatori, pomodori prestigiatori e altri spettacolari vegetali mai visti per realizzare con carta, cartone, fil di ferro e un pizzico di immaginazione una piccola e festosa comunità vitaminica. E poi Circo in scatola: immagini, piccoli oggetti, personaggi bizzarri e sognanti presi in prestito dal mondo dell'arte e dell'illustrazione per realizzare un delizioso circo portatile e divertirsi ad inventare gustose narrazioni da condividere.
Alla festa di Risto3 parteciperà anche UISP, l'Unione Italiana Sport Per Tutti con la sua giocoleria, perché lo sport e i giochi per tutti sono un bene sociale e interessano la salute, la qualità della vita, l’integrazione, l'educazione e le relazioni tra le persone, in tutte le età della vita.
Per gli adulti cincin con PerSorsi, un percorso di degustazione spettacolare e tecnologico per imparare ad assaporare i vini.
Alle 18, spazio per il dibattito, con il Talk ‘Cooperazione: Dialoghi sul futuro, Il gusto della partecipazione’, a cura di Antonio Castagna(formatore manageriale che si occupa di tutto ciò che ha a che fare con la vita dei gruppi, le relazioni in azienda, i processi collaborativi) e Francesco d’Angella(psico-sociologo esperto nell’innovazione nelle organizzazioni che operano nel campo della cura e dell’assistenza delle persone), che propongono una riflessione sul futuro del fare cooperazione.
Gran finale alle 21con lo spettacolo ‘Play’, uno dei più grandi successi del gruppo di danza acrobatica KATAKLO’ Athletic Dance Theatre, i ballerini che hanno inaugurato le Olimpiadi di Sidney e i Giochi olimpici invernali di Torino, celebrato il capodanno di Hong Kong e che sono testimonial di Unicef.
L’evento gode del patrocinio del Comune di Trento. “Siamo vicini a questa iniziativa – ha affermato l’assessore comunale alle attività economiche Roberto Stanchina – perché Risto 3 è una azienda importante che dura nel tempo, e che soprattutto valorizza il lavoro femminile. Basta parlare con le donne che lavorano nella cooperativa per capire la qualità dell’ambiente di lavoro, la ricchezza di relazioni rappresentata dallo stare fianco a fianco con colleghe e colleghi di tanti Paesi diversi di provenienza. La nostra città accoglie con orgoglio iniziative come questa”.
Il futuro
“Abbiamo scelto di festeggiare questo traguardo con una grande festa – spiega la presidente di Risto3 Camilla Santagiuliana Busellato– perché ci teniamo a condividerlo con tutte le persone che mangiano da noi e con chi ha la curiosità di venire a conoscerci. La nostra cooperativa appartiene alla comunità ed è snodo economico e sociale di un territorio continuamente interconnesso”.
“La declinazione del futuro di Risto3 – aggiunge la presidente – guarda anche al nostro modo di essere soci, con percorsi che propongano i valori differenziali della cooperativa declinati al presente. Crescere con qualità ed etica, insomma, per avere interrelazioni più forti tra noi e con il territorio”.
“Abbiamo davanti tante sfide – aggiunge il direttore Stefano Raffaelli–: il nostro piano strategico ci impegna per il futuro ad una crescita graduale basata su etica e qualità. Uno sviluppo che resti concentrato sul nostro core business, la ristorazione, allargando lo sguardo anche alle province limitrofe. Tenendo conto che oggi fare ristorazione non vuol dire soltanto servire ottimi pasti, ma significa organizzare un sistema informatico sempre all’altezza, avere alle spalle professionisti in dietetica e nutrizionisti, essere al passo con certificazioni e sicurezza. Per questo abbiamo in programma un forte investimento in formazione e in comunicazione”.
Nel futuro di Risto 3 anche un possibile sviluppo del servizio di pasti a domicilio, oggi limitato agli anziani nelle zone di Trento e Rovereto. “Il fenomeno è esploso nelle grandi città, da noi per ora accolto con timidezza, ma è il futuro”.
Raffaelli ha anche annunciato di puntare al servizio di ristorazione dell’Università di Trento, che manca da molti anni alla “collezione” di Risto3. “La gara è in corso ed è molto difficile, poiché competiamo con i soggetti più forti del settore”.
“Risto3 – ha affermato la presidente della Cooperazione Trentina Marina Mattarei- ha saputo dare concreta testimonianza di cosa significhi essere buona cooperativa. È diventata Il principale datore di lavoro del nostro movimento, ma anche nei grandi numeri la dimensione valoriale è fondamentale. Partendo dalla valorizzazione del lavoro, ha saputo creare integrazione coniugata con la capacità imprenditoriale, e di questo andiamo particolarmente orgogliosi”.
La storia: il riscatto delle cuoche
La storia di Risto3 è originale e al tempo stesso molto attuale. La cooperativa è nata nel 1979 su iniziativa di un gruppetto di cuoche licenziate dai patronati scolastici, perché soppressi. Rimaste senza lavoro, quelle donne coraggiose fondarono la cooperativa, per continuare a fare le cuoche all’interno delle scuole.
Furono anni difficili: quelle donne erano bravissime in cucina, ma non avevano dimestichezza nelle questioni di impresa. Solo il fatto che l’ente pubblico, unico cliente, pagava per i servizi resi 5 o 6 mesi dopo, rendeva la gestione un impegno complesso. La cooperativa era ad un passo da baratro e loro reagirono con coraggio e determinazione: le cuoche si tagliarono lo stipendio, eliminarono la tredicesima e fecero sacrifici pesanti pur di salvare la cooperativa e il lavoro.
Per avere un’apertura di credito (non un mutuo milionario) le socie dovettero depositare la propria firma in banca come garanzia, mettendo in gioco il proprio patrimonio personale. Alcune firmarono con la solenne promessa che i mariti non avrebbero dovuto saperne nulla.
Strinsero i denti e riuscirono a superare quella lunga e difficile crisi. Da quell’anno la cooperativa non ha più chiuso un bilancio in perdita: il vago sapore romantico ed avventuroso dei primi tempi, oggi ha lasciato spazio a un’organizzazione professionale di altissimo livello, che gestisce in Trentino 276 strutture tra ristoranti, bar, ristoranti aziendali o interaziendali, case di riposo, mense scolastiche, servendo 8 milioni di pasti. La ricetta del successo? La scelta di materie prima di qualità, salubri e con una predilezione per i prodotti locali e biologici.
Ma anche la tecnologia ha il suo peso. Quarant’anni fa c’erano fuochi e piastre, oggi forni multiprogramma e abbattitori di temperatura. Grande attenzione anche all’ambiente: l’utilizzo di pannelli solari per la produzione di acqua calda, il recupero dell’acqua di raffreddamento delle celle per usi sanitari, il ricorso prevalente a energia elettrica (più pulita rispetto al gasolio), veicoli a metano ed elettrici nel parco auto, uso di acqua microfiltrata in brocche invece delle bottigliette di plastica, progressiva riduzione degli imballaggi. Tutti comportamenti importanti per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.
E non poteva mancare l’attenzione a chi lavora, con la certificazione Family e la creazione di un clima aziendale positivo, dove hanno trovato una dimensione lavorativa e sociale anche tante donne straniere, in rappresentanza di 23 Paesi. Risto3 è la dimostrazione che può esistere una società multietnica, etica, sostenibile e aperta.
Dirce Pradella
Ufficio Stampa e Comunicazione - Federazione Trentina della Cooperazione
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