Se li aveste a disposizione, dareste 12 milioni 500 mila euro e spiccioli a qualcuno senza imporre vincoli o prevedere controlli stringenti? Probabilmente no. Quando però il denaro è quello delle tasse dei cittadini, certi politici ragionano in tutt’altra maniera. Invece di agire con la misura e l’oculatezza che il rispetto di conti e bilanci imporrebbe, si fanno prendere di colpo da una strana frenesia e si dimostrano assai disponibili ad spalancare i cordoni della borsa (pubblica) senza fare troppe domande.
Di fatto è quanto la maggioranza provinciale a trazione leghista ha imposto al Consiglio, facendo passare a forza una legge che impone un esborso di notevolissima entità alle casse pubbliche destinandolo tutto o quasi a favore di un singolo soggetto privato, nel contempo respingendo ogni tentativo di introdurre vincoli e controlli da parte delle minoranze.
La vicenda è nota e fa riferimento all’acquisto da parte della Provincia di un’area dell’ampiezza di 4 ettari adibita a campeggio in quel di Dimaro. Sul finire dello scorso ottobre, durante l’infuriare della tempesta Vaia, essa venne investita in pieno dallo straripamento del Rio Rotian risultandone devastata. Col senno di poi è divenuto chiaro come un campeggio non avrebbe mai dovuto essere edificato in quel punto e per riportare le cose nell’ambito della sicurezza si è reso necessario acquisirlo. In teoria la Provincia avrebbe dovuto acquistare un’area di dimensioni e caratteristiche simili consegnandola ai proprietari del campeggio da espropriare. A quanto pare però ciò non è risultato possibile e ci si è quindi orientati al semplice acquisto dell’area. Qui scatta il primo grande dubbio, perché la valutazione che si da di terreni, attività economica, strutture e mancati introiti, cioè gli oltre 12 milioni e mezzo menzionati in precedenza, appare assai elevata. Essa esce da una perizia di Cassa del Trentino risalente allo scorso agosto, che però i decisori politici della Provincia hanno molto tardato a far consegnare ai Consiglieri d’opposizione, che sono riusciti a prenderne visione solo martedì 24 settembre, cioè il giorno stesso della votazione per promulgare la legge provinciale che dava il via libera all’esborso.
Viste le tempistiche e le modalità con le quali la maggioranza ha deciso di procedere, le opposizioni e il M5S in particolare, hanno deciso di proporre una serie di correzioni alla legge. Se da un lato è infatti giusto indennizzare chi ha subito un grave danno economico da una sciagura come Vaia, visto che comunque il permesso a costruire era stato assegnato, dall’altro è necessario procedere con la prudenza e il rispetto dovuti ai soldi delle tasse e al tempo stesso cercare di dare al denaro pubblico, ancorché affidato a un singolo privato, un’utilità che si estenda oltre la logica del mero indennizzo.
Da parte mia ho proposto 2 ordini del giorno. Il primo, considerata l’entità della spesa richiesta alle casse pubbliche, sosteneva la necessità di far effettuare una perizia terza sull’ammontare del risarcimento da assegnare al privato. Il secondo chiedeva di vincolare il privato al reinvestimento di quanto ricevuto secondo una logica di sostenibilità ambientale, puntando non su un’enorme area su cui edificare una nuova struttura ricettiva (che all’apparenza non risulta fra l’altro disponibile), ma su un campeggio all’avanguardia, orientato alle emissioni zero e alla compatibilità ambientale, possibilmente investendo eventuali rimanenze nel recupero di case sfitte e in decadenza, in modo da dar vita ad un modello di albergo diffuso che rivitalizzasse i piccoli centri storici.
La maggioranza non ha però voluto sentire ragioni ed ha deciso di imporre al Consiglio la firma di una cambiale in bianco, senza vincoli né ulteriori verifiche di sorta. Inutile dire che per le modalità con le quali si è verificato il tutto si pongono seri dubbi sulle ragioni e le finalità che guidano l’agire della coalizione che guida il Trentino. Al tempo stesso siamo costretti a constatare come tutti oggi si riempiano la bocca di parole come “turismo green”, “ecosotenibilità”, “riduzione delle emissioni” ma nei fatti, quando si potrebbe dare sostanza alle proprie affermazioni si preferisce di gran lunga il vecchissimo e deleterio andazzo della spesa allegra delle risorse pubbliche, senza vincoli di sorta se non quelli eventualmente contrattati dalla giunta e dai partiti che la compongono.
I fatti contano più delle parole, e i fatti dicono che questa maggioranza è guidata da un’unica stella polare, quella del far girare la “grana”, senza tanti vincoli e controlli. Nel loro modo di intendere le cose, la “salvezza del pianeta” proprio non è contemplata, peccato che poi le conseguenze le subiremo tutti noi!
A seguire il link al video del mio intervento ieri in Aula e i link ai testi dei dei 2 Ordini del Giorno bocciati dalla maggioranza.
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Alex Marini (M5S)
Consigliere della Provincia autonoma di Trento
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