Richiesta di comunicazione urgente al Consiglio provinciale
Rilanciando l'allarme diffuso in tutto il Trentino per una riforma dell'affidamento dei servizi socio-assistenziali che minaccia il sistema trentino, i lavoratori e i soggetti deboli beneficiari dei servizi, i consiglieri provinciali di Futura Paolo Ghezzi e Lucia Coppola hanno chiesto al presidente della Provincia di fare una comunicazione urgente durante il consiglio provinciale convocato questo pomeriggio.
La richiesta è stata sottoscritta anche dai consiglieri Degasperi e Marini (M5S), Ferrari e Olivi (Partito Democratico del Trentino), Degodenz (Upt). Ecco il testo.
Gruppo Consiliare Provinciale Futura – Partecipazione e Solidarietà
RIFORMA APPALTI SOCIALI E COOPERATIVE: ALLARME SOCIALE.
RICHIESTA DI COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO (art. 140)
Desta un vivo allarme, in città e nelle valli, la riorganizzazione del settore delle politiche sociali in Trentino. Le linee guida in materia di affidamento dei servizi socio-assistenziali, in attuazione della legge provinciale 13/2007 sulle politiche sociali e in adeguamento al nuovo codice nazionale degli appalti, nel corso dell’estate sono state presentate agli enti locali e alla Consulta delle politiche sociali che rappresenta il mondo delle cooperative.
I tempi stringenti dettati dalla giunta e dalla dirigenza provinciale per il confronto su una materia estremamente complessa non sembrano consentire il necessario approfondimento del sistema degli strumenti previsti (procedure di coprogettazione, accreditamento libero, procedure concorrenziali) per arrivare, non oltre il 30/6/2021, a definire un nuovo regime degli affidamenti prorogati ex art. 38 comma 5 bis, LP 14/91 e la definitiva stesura del cosiddetto catalogo dei servizi sociali.
Il mancato approfondimento sulle nuove procedure rischia di "appiattire" la scelta di funzionari e dirigenti di Comuni e Comunità di Valle sugli strumenti consolidati delle gare d'appalto, procedure che risultano poco adattabili alle necessità di continuità del servizio, qualità dello stesso e attenzione alle particolarità dei vari ambiti territoriali tipiche dei servizi sociali (siano esse bandite sotto o sopra la soglia comunitaria di riferimento).
La settimana scorsa, i sindacati hanno rilanciato la preoccupazione per la sorte di 9mila lavoratori trentini, affermando in un comunicato: “No alle gare di appalto dei servizi sociali costruite sulla pelle dei lavoratori”. Un’interpretazione “morbida” delle clausole sociali crea gravi disagi, come si è visto con la vicenda del portierato dell’Università. La logica del massimo ribasso, anche nel terzo settore, rischia di produrre conseguenze micidiali sulla dignità del lavoro degli operatori ma anche sulla qualità dei servizi, per le famiglie e in particolare per i soggetti sociali deboli.
Si chiede perciò una COMUNICAZIONE urgente, ai sensi dell’articolo 140 del regolamento consiliare, da parte del presidente della Provincia autonoma di Trento, sui tempi e sulle modalità con cui abbia intenzione di procedere nella delicatissima materia della riforma dell’affidamento dei servizi socio-assistenziali.
Gruppo Consiliare Provinciale Futura – Partecipazione e Solidarietà
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