Stanno tornangdo sull'agenda di governo gli accordi commerciali internazionali, in special modo il CETA(Comprehensive Economic and Trade Agreement) l’Accordo di libero scambio tra il Canada e l’Unione Europea. Contro il CETA sono state condotte molte battaglie in questi anni, non solo in Italia ma in tutta l’Unione Europea, riunendo cittadini da tutti gli Stati membri i quali, andando oltre le differenze in ambito politico e sindacale, hanno deciso di lottare insieme per tutelare i diritti fondamentali in tema di giustizia, politiche sociali, commercio e agricoltura.
Di recente proprio la neo-Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, del Governo Conte-bis, si è detta favorevole alla ratifica del CETA“con l’obiettivo di dare competitività all’Italia”. Sarebbe interessante capire in che modo l’Accordo con i Canadesi potrà garantirci competitività dal momento che - secondo la Coldiretti - ben 250 denoniminazioni italiane non godono di alcuna protezione all’interno del CETA. E questo senza contare il fatto che l’arbitrato previsto da tale Accordo, denominato Isds (Investor state dispute settlement) ci farà finire nelle mani di qualche multinazionale interessata solo ed esclusivamente al proprio profitto.
Il Movimento 5stelle, formazione di maggioranza all’interno della compagine “contiana”, non può permettersi di cambiare idea anche sul CETA, visto e considerato che durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2018 i candidati grillini avevano preso uno specifico impegno contro il CETA. Inoltre lo stesso Ministro Di Maio, pochi mesi fa, aveva dichiarato che la ratifica del CETA non sarebbe passata in Parlamento. Ovviamente queste prese di posizione si sommano a quelle sui vaccini, su Bibbiano, sull’Ilva, su Alitalia, sul Partito Popolare Europeo… e a breve anche sulla TAV, dove il M5S sta praticamente negando se stesso. Anche sugli accordi commerciali internazionali ci sono state delle incongruenze, ricordo ad esempio il caso JEFTA (Japan-Eu free trade agreement) un accordo commerciale tra Giappone ed Unione Europea simile al CETAed approvato dal Parlamento Europeo lo scorso dicembre, anche grazie al voto degli europarlamentari grillini.
Ci auguriamo che il M5S dia indicazioni ai propri parlamentari di non votare a favore della ratifica del CETA, come ci auguriamo anche che la stessa Minista Bellanova torni al periodo in cui lavorava come bracciante agricola, per ricordarsi quanto sia importante l’agricoltura e quanto vada protetta da quei signorotti che sanno ragionare solo con le calcolatrici per gonfiare il proprio portafoglio, in barba all’ambiente, alla salute, alla giustizia ed al Made in Italy.
Sergio Binelli
Segretario organizzativo di AGIRE per il Trentino
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