Sono state depositate oggi tre interrogazioni aventi come primo firmatario il Consigliere provinciale Denis Paoli (Lega Salvini Trentino) con oggetto l’Università degli Studi di Trento.
Le prime due fanno riferimento al “Premio di merito”, un riconoscimento in denaro per gli studenti laureati in UniTrento nato per premiare le loro capacità e il loro impegno nello studio e incentivarli a raggiungere determinati obiettivi (e.g. fare esperienze all’estero, laurearsi presto, ottenere voti superiori alla media). L’importo del premio è assegnato valutando l’impegno nel percorso universitario, indipendentemente dalla condizione economica del laureato.
In particolare, con il primo documento si interroga la Giunta provinciale sulle modalità di calcolo di questo premio, che sembrano essere state liberamente interpretate dall’Ateneo, nonostante l’esistenza di un regolamento molto specifico a riguardo, con formule matematiche da applicare al fine di giungere all’importo del premio da erogare al singolo laureato premiato. Si cerca quindi di capire se e per quale motivo questo regolamento sia stato eventualmente disatteso e, ad esempio, se siano state erogate somme calcolate con modalità non aderenti a tale regolamento.
Sempre in riferimento al premio di merito, con la seconda interrogazione si vuole chiarire se è vero che da tale premio siano stati esclusi alcuni laureati di nazionalità italiana, residenti in Italia, con titoli precedenti conseguiti presso istituzioni italiane che hanno intrapreso percorsi di studio all’estero, svolgendo quindi parte del proprio percorso universitario presso UniTrento e parte presso un’università straniera (come previsto dai percorsi doppia laurea – particolarmente premiati dal regolamento del premio di merito), e che per questo motivo sarebbero stati considerati studenti stranieri e quindi esclusi dalla possibilità di ricevere il premio stesso. Questo sembra essere in conflitto con la definizione di studente straniero, sia come delineata in diversi documenti universitari, sia secondo il dizionario di lingua italiana, sia come da classificazioni del MIUR o di AlmaLaurea. Infine, considerare studente straniero chi ha conseguito la laurea presso l’Università degli studi di Trento effettuando un periodo di studi all’estero è in conflitto con uno dei target dichiarati che il Premio di merito mira a raggiungere, ossia esplicitamente l’incentivo a fare esperienze di studio all’estero. Si vuole inoltre appurare se è vero che, solo a seguito di richieste di chiarimento specifiche da parte di alcuni laureati non premiati, sia stato modificato ex-post il regolamento di assegnazione del Premio di merito modificando i requisiti per risultare idonei cancellando dall’intero documento la locuzione “studente straniero” e sostituendola con “studente” senza alcuna ulteriore particolarizzazione.
La terza interrogazione depositata, infine, riguarda le borse di studio concesse tra il 2014 e il 2017 a favore dei figli dei dipendenti dell’Università. L’interrogazione si prefigge di capire se è vero che queste sono state erogate “a pioggia”, ovvero in modo indiscriminato a tutti i dipendenti con prole che frequentasse percorsi di studio, senza tenere in considerazione la condizione economico-patrimoniale dei loro nuclei familiari (Icef/Isee).
Si ricorda che l’Università degli Studi di Trento è inserita nel perimetro delle competenze provinciali a partire dall’anno 2014 e che i fatti sopra menzionati riguardano periodi di competenza della precedente Giunta provinciale.
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