La coalizione di centrodestra autonomista è formata da diverse anime e da diverse sensibilità, ma credo di poter parlare a nome di tutti quando dico che questa maggioranza non è contraria alla solidarietà, pilastro del sistema trentino ed essenza stessa della gente trentina. Essere solidali, però, non significa essere buonipoiché questo, negli anni, ha portato alla nascita di un sistema autoreferenziale della solidarietà e di quelli che possono essere definiti dei veri e propri “carrozzoni”. Per onestà intellettuale non è possibile negare che, anche negli anni passati, con una parte dei soldi pubblici destinati alla materia siano state intrapreseopere pregevoli che hanno avuto ricadute positive per il territorio, ma non è possibile nemmeno negare che sempre una parte di queste risorse sia servita per mantenere in vita associazioni strettamente collegate a realtà politiche e partitiche.
Quello che questa maggioranza sta cercano di fare, nonostante le feroci opposizioni di chi si era abituato ad un sistema intoccabile ed insofferente alla trasparenza, è portare avanti la tradizione di solidarietà trentina, ma avendo come obiettivo principe la giustizia: non v’è nulla di più distante dalla nostra idea di servizio della figura di un amministratore buono, ma ingiusto. Il Trentino è sempre stato terra di missionari e quando la Provincia finanziava principalmente questo tipo di attività il denaro pubblico veniva impiegato per progetti che avevano, a detta di tutti, risultati tangibili e ricadute ampiamente positive sui territori: oggi pare invece che siano presenti alcune realtà, tutt’altro che di volontariato, abituate a sostenersi solo grazie al denaro del contribuentee che vedono un’ingerenza nell’attività di controllo della Provincia, anziché un dovere di trasparenzaimposto dalle norme e dalla filosofia del buon governo.
Dagli ultimi dati dell’Istat si apprende che ben il 9,6% dei trentini è in condizione di disagio economico e alla luce di questo credo sia dovere irrinunciabile della politica valutare se il cambio di destinazione di alcune risorse possa servire per migliorare le condizioni di vita chi, italiano e non, da tempo vive, lavora e studia nella nostra Provincia. La volontà di questa coalizione di dare precedenza ai problemi dei trentini è sempre stata chiara, sia in campagna elettorale che al momento formazione delle liste, ed ora ci si sta muovendo coerentemente verso questa direzione. Pertanto, concludo dicendo ai colleghi della maggioranza che essere al governo significa scegliere: scegliere senza aver paura delle reazioni degli oppositori, ma con la consapevolezza di fare il bene e la volontà dei propri cittadini, cercando di portare ordine dove manca oppure, come in questo caso, trasparenza dove non v’è mai stata.
Cons. Claudio Cia
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