CULTURA | STORIA | TRENTINO
Il tema dell'Autonomia delle Province di Trento e Bolzano è argomento che, spesso, torna ad accendere dibattiti tra i suoi sostenitori o detrattori.
Da una parte c'è chi la vede come una buona prassi da salvaguardare e da estendere alle altre regioni italiane. Dall'altra chi la considera un privilegio che non ha più "senso d'esistere”.
Ma da cosa nasce e perchè?
A dare il la a questo percorso è stata, il 5 settembre del 1946, la firma dell’Accordo De Gasperi-Gruber, noto ai più come Patto di Parigi.
A siglarlo l'allora Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri italiano Alcide De Gasperi ed il Ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber con l'obbiettivo di tutelare le minoranze linguistiche, in particolare quella tedesca grazie ad un patto transfrontaliero.
A ricordare questa data in Trentino è la Giornata dell'Autonomia che celebra l’evento attraverso cerimonie ufficiali - a cui partecipano amministratori provinciali e autorità - ed incontri di approfondimento di carattere storico.
Oggi, 5 settembre 2019, alle 17:30 nella Sala Depero della Provincia Autonoma di Trento è dunque prevista la cerimonia cui seguirà la lectio magistralis di Andrea Di Michele, storico dell'Università di Bolzano "L'Accordo De Gasperi Gruber nell'Europa dell'immediato secondo dopoguerra" che sarà introdotta dal direttore del Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi.
Cosa prevede l'Accordo?
Si tratta di un Patto che determina la “totale uguaglianza di diritti tra cittadini di lingua italiana e tedesca e concede ampie autonomie legislative ed esecutive alla regione del Trentino-Alto Adige”.
Gli articoli
All'articolo 1 viene indicata la completa eguaglianza di diritti degli "abitanti di lingua tedesca della provincia di Bolzano e di quelli dei vicini comuni bilingui della provincia di Trento rispetto agli abitanti di lingua italiana". Tra i diritti riconosciuti come fondamentali, per citarne alcuni, l'insegnamento in scuole madrelingua, l'equiparazione della lingua tedesca alla lingua italiana nelle pubbliche amministrazioni, la nomenclatura topografica bilingue, il ripristino dei nomi di famiglia tedeschi italianizzati nonché la parità di diritti nell'accesso a pubblici uffici.
L'art. 2 riconosce "alle popolazioni delle zone sopradette l'esercizio di un potere legislativo ed esecutivo regionale autonomo", sancendo quindi la vera autonomia per la provincia di Bolzano e per "i vicini comuni bilingui della provincia di Trento".
Infine, con l'art. 3 il Governo italiano, previa consultazione con il Governo austriaco, si impegnò a rivedere il regime delle opzioni di cittadinanza ed a concludere accordi per il reciproco riconoscimento dei titoli di studio.
Come si è modificata nel tempo l'Autonomia...
Dopo la firma del Patto naque il primo testo dello Statuto, approvato dall'Assemblea costituente italiana (incaricata di scrivere la Costituzione dell'Italia repubblicana e post-fascista), e diventato la legge costituzionale n. 5, promulgata il 26 febbraio del 1948.
Nel 1972 venne approvato il secondo Statuto che concesse maggior autonomia alle due province e non più alla regione.
Si sta ora andando verso l'approvazione del Terzo Statuto il cui documento conclusivo é stato approvato all’unanimità il 26 marzo del 2018.
Con l'Accordo di Milano del dicembre 2009 il Trentino gestisce tutte le competenze in capo, nelle altre regioni, allo Stato italiano, tra questi: l'Università, gli ammortizzatori sociali, sanità e istruzione, industria e agricoltura, cultura e trasporti.
Il testo dell’Accordo
1. Gli abitanti di lingua tedesca della provincia di Bolzano e quelli dei vicini comuni bilingui della provincia di Trento, godranno di completa eguaglianza di diritti rispetto agli abitanti di lingua italiana, nel quadro delle disposizioni speciali destinate a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico del gruppo di lingua tedesca.
In conformità ai provvedimenti legislativi già emanati od emanandi, ai cittadini di lingua tedesca sarà specialmente concesso:
a) l’insegnamento primario e secondario nella loro lingua materna;
b) l’uso, su di una base di parità, della lingua tedesca e della lingua italiana nelle pubbliche amministrazioni, nei documenti ufficiali, come pure nella nomenclatura topografica bilingue;
c) il diritto di ristabilire i nomi di famiglia tedeschi che siano stati italianizzati nel corso degli ultimi anni;
d) l’eguaglianza di diritti per l’ammissione a pubblici uffici, allo scopo di attuare una più soddisfacente distribuzione degli impieghi tra i due gruppi etnici.
2. Alle popolazioni delle zone sopraddette sarà concesso l’esercizio di un potere legislativo ed esecutivo autonomo, nell’ambito delle zone stesse. Il quadro nel quale detta autonomia sarà applicata sarà determinato, consultando anche elementi locali rappresentanti la popolazione di lingua tedesca. 3. Il Governo italiano, allo scopo di stabilire relazioni di buon vicinato tra l’Austria e l’Italia, s’impegna, dopo essersi consultato con il Governo austriaco, ed entro un anno dalla firma del presente Trattato:
a) a rivedere, in uno spirito di equità e di comprensione, il regime delle opzioni di cittadinanza, quale risulta dagli accordi Hitler-Mussolini del 1939;
b) a concludere un accordo per il reciproco riconoscimento della validità di alcuni titoli di studio e diplomi universitari;
c) ad approntare una convenzione per il libero transito dei passeggeri e delle merci tra il Tirolo settentrionale e il Tirolo orientale, sia per ferrovia che, nella misura più larga possibile, per strada;
d) a concludere accordi speciali tendenti a facilitare un più esteso traffico di frontiera e scambi locali di determinati quantitativi di prodotti e di merci tipiche tra l’Austria e l’Italia.
Il testo dell'Accordo e ulteriori informazioni sul sito della regione TAA e su quello della PAT.- http://www.regione.taa.it/codice/accordo.aspx
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