Nel testo il comunicato dei consiglieri provinciali di FUTURA Paolo Ghezzi e Lucia Coppola in merito alla eliminazione da parte della Giunta del finanziamento di iniziative contro l'omofobia e le discriminazioni di genere.
Qui una interrogazione a risposta immediata del cons. Paolo Ghezzi, che verrà discussa in Aula martedì 10 settembre prossimo.
LA GIUNTA FUGATTI ELIMINA CON DELIBERA
LA LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI PER ORIENTAMENTO SESSUALE
Con la delibera 1300 del 30 agosto, la giunta provinciale ha deciso che in Trentino non esiste più il pericolo delle “discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” né quello di comportamenti omofobici e transfobici. Modificando i criteri per la concessione dei contributi per le iniziative miranti alle pari opportunità (i contributi massimi per le singole iniziative oltretutto sono stati ridotti del 25%, da 4mila a 3mila euro) il presidente Fugatti e l’assessora Segnana hanno voluto “ripulire” di ogni riferimento al genere i progetti di promozione e sensibilizzazione previsti dalla legge 13/2012. L’ossessione per la cosiddetta “teoria del gender” e l’intento propagandistico di difendere la cosiddetta “famiglia tradizionale” hanno portato la giunta provinciale a ripulire la delibera della precedente giunta (n.578/2018) da qualsiasi riferimento al genere. Vanno bene (e saranno finanziate) le iniziative per il “contrasto delle discriminazioni tra donne e uomini e della violenza sulle donne”, invece non saranno più ammesse al contributo provinciale le iniziative per “il superamento degli stereotipi di genere”, per la rimozione degli ostacoli alla realizzazione delle pari opportunità “anche derivanti dall’appartenenza a differenti culture, religioni, dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”. Evidentemente il presidente e l’assessora provinciale ignorano che anche nel nostro Trentino vi sono ragazze e ragazzi, donne e uomini che vengono offesi o discriminati nel mondo del lavoro, della scuola e dello sport a causa del loro orientamento sessuale o della loro provenienza o della loro fede religiosa.
Le campagne d’odio, purtroppo all’ordine del giorno nel nostro Paese, anche quando si fermano alle parole, mettono in moto meccanismi di legittimazione delladiscriminazione, se non della violenza: In questo contesto, la politica – anche a livello provinciale – dovrebbe tenere alta la guardia. Viceversa, con la delibera 1300, la giunta Fugatti abbassa pericolosamente la guardia e cancella con un tratto di penna la stessa esistenza della discriminazione fondata sugli orientamenti sessuali. Restano le pari opportunità tra uomini e donne, si riafferma il valore sociale della maternità e della paternità, ma non c’è più alcun riferimento al diritto-dovere di sostenere ogni iniziativa per educare al rispetto dei diritti di tutte e di tutti, indipendentemente dai loro orientamenti sessuali e dall’identità di genere.
Secondo i più recenti dati Ocse 2019, per quanto riguarda il livello di accettazione dell’omosessualità, l’Italia ottiene i risultati peggiori. E naturalmente la scarsa accettazione delle persone LGBT le espone al rischio di discriminazione e violenza. Arcigay del Trentino racconta di ricevere quotidianamente testimonianze di violenza subìta, di sofferenza sofferta. Storie di esclusione, discriminazione, di ignoranza o di rifiuto di sé. Di cui, con altre associazioni, lodevolmente si prende cura, mentre l’ente pubblico guarda altrove.
La giunta Fugatti, quella di “prima gli italiani, prima i trentini”, non si prenderà più cura neppure di queste persone italiane, trentine? Si occuperà solo di trentini eterosessuali, bianchi, allineati? Dov’è la responsabilità di un’amministrazione verso l’intera comunità delle sue concittadine e concittadini?
La delibera 1300 è un pesante passo indietro nella civiltà dei diritti: dopo lo smantellamento dell’accoglienza degli esseri umani non italiani, dei percorsi di educazione alla parità di genere e dei progetti di cooperazione internazionale, la giunta Fugatti continua la sua corsa all’indietro, per far diventare il Trentino sempre più egoista, più xenofobo, più omofobo.
PAOLO GHEZZI, LUCIA COPPOLA
GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE FUTURA
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