5 DOMANDE SUL 5G:
TRA POTENZIALITÀ E CRITICITÀ
Premesso che:
sono 413 le firme a sostegno di una petizione consegnata da un gruppo di genitori di Dro al loro Sindaco Vittorio Fravezzi, con la quale “chiedono all'amministrazione comunale, fino a quando gli studi scientifici non assicureranno l'innocuità dell'elettromagnetismo prodotto dalla tecnologia "5G", di astenersi dal consentire e dare esecuzione a nuovi progetti ed attività, interventi che possono condurre ad un aggravamento delle lamentate condizioni di insalubrità ambientale”. Richiedono inoltre di attivare forme di informazione, partecipazione e comprensione dei molteplici aspetti salutistici e ambientali coinvolti nella tematica dell'inquinamento elettromagnetico e delle emissioni dovute alle nuove tecnologie 5G.
sulla tecnologia 5G si dibatte ampiamente e da molto tempo, spesso senza disporre di informazioni sufficientemente approfondite. Per questo il 24 giugno scorso si è tenuta a Trento una conferenza di informazione sulle reti di quinta generazione 5g. Nel corso del dibattito è emerso che per l’installazione dell’infrastruttura 5G non è attualmente prevista una procedura diversa per l’autorizzazione rispetto al passato, regolata dalla Legge Quadro 22 febbraio 2001, n. 36 e relativi decreti attuativi. Deputata a negare o concedere le autorizzazioni è SAVA. Nonostante in provincia di Trento, almeno al momento della conferenza di informazione, non sia stata ancora richiesta l’autorizzazione per l’installazione di strutture 5G, si può ipotizzare per il futuro un aumento del 50 o del 100 per cento di strutture a fronte di una potenza irradiata inferiore.
la tecnologia 5G porterà indubbiamente dei benefici non solo per quanto riguarda lo sviluppo della ricerca, ma permetterà di collegare le valli trentine in modo veloce, riducendo il digital divide con la città. Il 5G promette di spostare il focus delle precedenti generazioni di reti radiomobili incentrate sul telefono ad una serie di servizi che miglioreranno la mobilità sulle strade (auto a guida autonoma nell’ottica di “Vision Zero”), la salute (saranno infatti possibili consulenze a distanza anche in zone dove non ci sono ospedali avanzati) e l’intrattenimento. Un esempio delle potenzialità del 5G è il progetto “5G – CARMEN”, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, che ha ottenuto un finanziamento di 18,5 milioni di Euro, che punta a migliorare la sicurezza, a implementare modelli di gestione avanzata delle emergenze lungo il “corridoio Monaco-Bologna” con l’obiettivo di promuovere una circolazione sostenibile nel rispetto dell’ambiente. In questo progetto, il fattore chiave sarà la tecnologia 5G che permetterà di ottenere una migliore risposta alle esigenze di servizi in termini di velocità di dati scambiati e tempi di reazione dell’infrastruttura di rete per l’implementazione di veicoli connessi, cooperativi e automatizzati di nuova generazione.
Tuttavia l’appello lanciato dalla prof.ssa Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro della ricerca sul cancro Cesare Maltoni presso l’Istituto Ramazzini di Bologna, non deve rimanere inascoltato. Lo studio condotto dall’Istituto ha infatti mostrato un aumento significativo degli schwannomi maligni nei topi (tumori maligni della guaina dei nervi periferici). La prof.ssa ha quindi invitato la classe politica a investire sulla ricerca per saperne di più, prima di lanciarci in una tecnologia tanto promettente quanto potenzialmente invasiva.
si interroga il presidente della Provincia di Trento e l’assessora competente per sapere:
se non ritengano necessario assicurare che non saranno realizzate nuove strutture di telecomunicazione in siti sensibili, cosa che peraltro non accade dal 2012;
se ritengano opportuno un maggior coinvolgimento dei Comuni interessati sia nella fase di informazione alla cittadinanza delle potenzialità e criticità del 5G, sia nelle fasi che riguarderanno la concessione dell’autorizzazione; attualmente il Comune territorialmente competente partecipa alla conferenza di servizi quando la domanda di autorizzazione concerne la realizzazione di nuove strutture destinate ad ospitare impianti fissi di telecomunicazione in siti sensibili;
se e quando intendano rinnovare la campagna promossa dalla APSS per promuovere l’utilizzo razionale del cellulare tra i giovani e nelle scuole, a questo punto da estendere necessariamente pure agli adulti, promuovendo la diffusione delle informazioni sull’uso degli smartphone utilizzando anche i canali social e un approccio innovativo rispetto al cartaceo e alle strategie tradizionali di comunicazione;
se siano previsti o se si intendano prevedere programmi di finanziamento di start-up che sviluppino applicazioni basate sul 5G in settori strategici per la provincia di Trento, ad esempio nell’agricoltura, nel turismo e nel settore industriale;
se sia nelle intenzioni della Giunta raccogliere le preoccupazioni dei cittadini di Dro e l’invito ad investire nella ricerca della prof.ssa Belpoggi, finanziando in collaborazione con l’Università di Trento, uno studio finalizzato all’individuazione di linee guida per l’utilizzo del 5G nel tempo libero e sui luoghi di lavoro.
Lucia Coppola
consigliera provinciali FUTURA
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