L’ultimo esempio della sofferenza in cui versano le strutture sanitarie delle valli si è avuto di recente. Negli ospedali di Arco e di Tione, ha denunciato il sindacato Nursing Up,mancano gli anestesisti del turno di notte e se nel primo caso si tratta di un evento conseguente a 2 pensionamenti che non hanno ricevuto immediata sostituzione, nel secondo invece la situazione va avanti da mesi.
Si tratta di carenze che di fatto riducono l’operatività del pronto soccorso di questi nosocomi con grave danno dei cittadini presenti sui rispettivi territori di riferimento, senza contare che i numeri dell’utenza potenziale nella stagione estiva sono accresciuti dalla massiccia presenza di turisti nell’Alto Garda e in Val Rendena.
Sono solo gli ultimi casi che dimostrano come la sanità delle Valli trentine sia sempre più in sofferenza. Ricostruire servizi affidabili ed efficienti laddove sono stati indeboliti o smantellati per anni richiederebbe tempo e investimenti, umani e professionali prima ancora che finanziari. L’attuale politica dell’assessore Segnana e della giunta leghista sembra però concentrata solo su promesse e annunci inconcludenti, mettendo rattoppi laddove servirebbero l’implementazione di una strategia di lungo periodo e un cambio paradigmatico rispetto al cupio dissolvi dell’era Rossi.
In questo scenario da brivido è necessario riconoscere la situazione di emergenza e di oggettivo svantaggio in cui versano gli abitanti delle valli rispetto a quelli dei centri urbani maggiori e trovare un modo per dare loro sostegno, nell’attesa di tempi migliori. Per questo il M5S ha proposto e ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno col quale si impegna la giunta a verificare il costo che comporterebbe la concessione di rimborsi per tutti i cittadini trentini che vivano a più di 30 km da dove gli possono essere erogate le cure di cui hanno bisogno, in sostanza Trento e Rovereto.
Il concetto è molto semplice: i risparmi sanitari ottenuti con l’accentramento dei servizi sanitari sono di fatto pagati da chi abita nelle valli e si vede costretto a viaggi lunghi e faticosi su strade dalla percorrenza discutibile per potersi avvalere delle cure o delle visite di cui abbisogna. Costi cui spesso partecipano intere famiglie, con persone che oltre alle spese di viaggio devono perdere giorni di lavoro oppure affittare una camera d’albergo per poter seguire i loro cari.
La Costituzione garantisce a tutti i cittadini eguale diritto alle cure e alla tutela sanitaria, cosa che in Trentino rischia di non essere più vera a seguito delle tante “riforme” del sistema sanitario. Per questo l’approvazione dell’Ordine del giorno del M5S rappresenta un primo passo nel ristabilire un corretto rapporto fra la sanità pubblica e l’utenza a prescindere dalla residenza. Il prossimo step dovrà necessariamente essere stabilire rimborsi congrui e puntuali per far fronte, almeno in parte, ai disagi sopportati dagli abitanti delle valli.
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