Nella notte scorsa, l’aula del consiglio comunale di Trento ha approvato un assestamento di bilancio, sul quale la Lega ha espresso voto contrario. Sempre critica sulla visione di questa maggioranza, ha visto inseriti obiettivi e progetti che sostiene da tempo assieme ad altri componenti della minoranza (Civica Trentina, Forza Italia). Si tratta di investimenti, alcuni propri della Lega, altri condivisi, per un valore che sfiora i 4 milioni di euro, tutte azioni che porteranno ampio beneficio alla città, centro storico e sobborghi, perché utili in modo trasversale a tutta la cittadinanza e a chi si troverà a soggiornare in questa capitale di regione.
Si potrebbe quindi essere soddisfatti, sostenendo le azioni dettate dal ruolo, se non ci fosse una questione che si è evidenziata proprio nel corso della seduta, ovvero: le minoranze svolgono un ruolo preciso nei confronti della maggioranza e, per quanto un documento includa alcune loro istanze si tratta sempre di una parte numericamente molto inferiore agli investimenti di governo. Di conseguenza un vero componente di minoranza mai potrà votare in accordo, nella votazione finale, ad un bilancio (ad esempio in consiglio provinciale, il voto contrario al bilancio è considerato un obbligo per poter appartenere alle minoranze).
Quindi, chi dichiara di appartenere alla minoranza avrebbe dovuto perlomeno astenersi, se non votare contrario. Invece, il componente ex PT (e pertanto inizialmente inserito nella compagine di cdx), in occasione di questa votazione alla variazione di bilancio, anziché allinearsi alla minoranza nel votare contrario, ha votato (assieme a tutti i componenti di #InMovimento) a favore del bilancio, sostenendo così la maggioranza. Va ricordato che già era stato eletto presidente della commissione Bilancio, prima della sua inclusione nella compagine de #InMovimento, come apparente componente di minoranza, ma con i voti anche della maggioranza. Oggi arriva questa ennesima dimostrazione della commercializzazione del voto del gruppo, a seconda delle scelte interne e non delle richieste dei cittadini, allineandosi così alla linea del governo comunale, da dove provengono.
Come LEGA chiederemo le sue dimissioni da presidente di commissione, incarico spettante ad un “vero” componente di minoranza, nel caso specifico alla LEGA. Ci produrremo nel breve tempo azioni adeguate al cambio di presidenza partendo dalla sfiducia di Oliva.
Rimane la consapevolezza della correttezza del nostro comportamento e l’importanza del risultato ottenuto con anni di lavoro e proposte partite anche nella precedente legislatura. L’essere riusciti a portare a casa in questo assestamento di bilancio di fine legislatura un gran numero di iniziative, con altre che andranno ridiscusse in autunno per essere inserite in nuovi capitoli di spesa, fa vedere come la Lega con 6 componenti ed il centro destra nel suo complesso (10 componenti), rimanendo coesi e forti sulle proprie richieste possono portare a casa non solo questo risultato, ma molti altri nel tempo a venire, rimanendo coerenti con il proprio ruolo di minoranza.
L’elenco delle azioni inserite a bilancio nel breve e medio periodo sarà pubblicato sul sito istituzionale Lega Trentino.
Lega Nord Trentino
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