“Abolizione della cooperazione internazionale? Macché, solo una riforma. Cancellazione dei progetti di aiuti per i Paesi poveri? Nient’ affatto, semmai saranno valorizzati quelli più meritevoli. Sono davvero molte e inaccettabili le fake news messe in giro dal centrosinistra trentino che ho smascherato in Consiglio provinciale nel corso della discussione dell’Assestamento di bilancio 2019-2021. Nell’incipit del mio intervento, ho inoltre esposto all’aula un paradosso: quello che vede il centrosinistra difendere con le unghie e con i denti la “quota fissa” di bilancio per la cooperazione internazionale.
Peccato che lo stesso centrosinistra, al governo del Trentino per decenni – fino allo scorso 21 ottobre 2018, quando ad essere premiata dagli elettori è stata la Lega – non abbia mai pensato ad una “quota fissa” per la sanità, i punti nascita e le guardie mediche, ed abbia anzi - fino all’ultimo - inflitto pesanti tagli ai servizi essenziali dei trentini, ignari forse, quest’ultimi, che solo nella scorsa Legislatura i finanziamenti pubblici provinciali elargiti per la cooperazione internazionale hanno raggiunto i 40 milioni di euro, più del quadruplo rispetto a quelli devoluti dalla vicina provincia di Bolzano, ai quali si sommano quelli provenienti dalla Regione, altri 16 milioni, per un totale di 56 milioni di euro, l’equivalente di 100 miliardi delle vecchie lire.
Ho poi voluto sottolineare come la nostra cooperazione internazionale vanta tanti volontari e associazioni territoriali con finalità di nobile, inconfutabile valore sociale, umano e morale e proprio nei loro confronti - ma anche nei confronti di tutti i contribuenti - ho ritenuto doveroso un invito a monitorare e analizzare in maniera critica e oggettiva i punti di forza e i punti dolenti di questo sistema e dimostrare loro che il sistema è trasparente. Che è sano. E lo farò perché è un diritto dei trentini sapere dove sono finiti i loro soldi!
Detto questo, ho anche sottolineato il fatto che la riforma introdotta dalla Giunta Fugatti non elimina gli aiuti internazionali – proposito mai neppure vagheggiato - ma, come già detto, semplicemente li riforma in un’ottica di contenimento della spesa, certo, che però nulla toglierà ai progetti meritevoli; anzi, fungerà da stimolo al mondo della cooperazione internazionale da un lato per mettere a punto progetti di maggior qualità e, dall’altro, per rendersi più credibile nella raccolta fondi per finanziare le proprie attività. Se un’associazione è credibile, infatti, non avrà alcuna difficoltà a reperire tutti i fondi di cui ha bisogno; mentre noi, come Provincia, dovremmo fare questo: valutare i progetti per quel che valgono, non per quel che pretendono! Noi vogliamo che la cooperazione non diventi uno "stipendificio" sempre per le stesse persone, ma che possa evolvere migliorandosi.
Ho altresì ricordato che la lotta al sottosviluppo - così bistrattata e nascosta in Occidente dietro la falsa elemosina - è importante anche per l’Europa, perché abbattere la povertà ed evitare ingerenze che causano conflitti e tensioni vuol dire dare un freno alle ondate migratorie, scoraggiando l’insorgenza di quegli estremismi che portano alla nascita ed alla crescita del terrorismo. Un motivo in più, quindi, per responsabilizzare maggiormente, rinnovandolo, l’ambito della cooperazione internazionale.
E infine ho concluso rammentando un passaggio che mi ha fortemente colpito in V commissione, dove una persona audita è intervenuta per evidenziare un settore nel quale la riduzione di risorse della cooperazione internazionale inciderà pesantemente in maniera negativa. Il riferimento di questa persona è stato quello della formazione nelle scuole, dove le associazioni intervengono per l'educazione alla cittadinanza globale; interventi che, senza lo 0,25%, - ha argomentato costei – verrebbero drasticamente ridotti.
Ma perché senza il contributo dello 0,25% le associazioni della cooperazione internazionale non andranno più a portare le testimonianze nelle nostre scuole? Quindi se il contributo fosse dello 0,21 nelle scuole non va più nessuno? Davvero, ho chiesto ai colleghi, voi che usate ogni giorno tutte queste belle e nobili parole, siete disposti a fare quel che fate solo ed esclusivamente a fini di lucro? Domande scomode, me ne rendo conto, ma che non ho potuto fare a meno di rivolgere all’Aula”.
E’ quanto affermato in una nota dal Consigliere provinciale della Lega Salvini Trentino Alessia Ambrosi
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