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GHEZZI***PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO: MIGLIORARE LA GESTIONE DEI GRANDI CARNIVORI. TUTELARE MAGGIORMENTE GLI ALLEVATORI

giovedì 18 luglio 2019 h15:15


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Proposta di ordine del giorno al ddl n. 21 “Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2019-2021”

MIGLIORARE LA GESTIONE DEI GRANDI CARNIVORI. TUTELARE MAGGIORMENTE GLI ALLEVATORI

Premesso che:

nel territorio della Provincia Autonoma di Trento (soprav)vivono coltivatori e allevatori che lavorano, spesso anche ad alta quota, a stretto contatto con un ecosistema ricco e complesso, nel quale il legame tra uomo e natura è indissolubile ed è basato su un fragile equilibrio;

quest’equilibrio è stato modificato dal “ritorno” dei grandi predatori, che richiede uno sforzo di rimodulazione, sul piano economico e sociale da parte dell’uomo per trovare una nuova convivenza, che salvaguardi il valore della biodiversità;

nella gestione del conflitto uomo-fauna selvatica, ciò che si dovrebbe perseguire nella gestione del territorio è il giustobilanciamento tra i contrapposti interessi, parimenti meritevoli di tutela, della collettività al ripopolamento faunistico e dei coltivatori alla preservazione delle loro attività (Cass. n. 22348 del 2014);

in quest’ottica, la frustrazione causata dai danni alle attività economiche non deve essere confusa in maniera fallace con una paura distorta e irrazionale per la pubblica sicurezza e l’incolumità pubblica umana, timore non scientificamente supportato (la risposta all’interrogazione a risposta scritta n. 426 a firma dell’assessora all’agricoltura, foreste, turismo, promozione, caccia e pesca di data 5 giugno 2019 riportava infatti che anche rispetto al lupo, per il quale la bibliografia generale esistente tenderebbe ad escludere elevati rischi per le comunità umane che vivono o frequentano le aree di presenza della specie [..]);

al fine di trovare una soluzione condivisa, che sia in grado di puntare all’armonico equilibrio, sostenibile nel tempo, tra le componenti umana, economica e faunistica che caratterizzano l’ecosistema trentino è necessario quindi compiere scelte gestionali coraggiose, che sappiano andare oltre l’attuale modello di finanziamento dei sistemi di prevenzione e di indennizzi;

le soluzioni attuali non sono infatti in grado di cogliere problematiche quali le complessità burocratiche dei procedimenti amministrativi e il tempo che richiedono (spesso ad allevatori lontani dagli uffici provinciali), il rischio di abbandono del territorio, i danni indiretti (tra i quali a titolo non esaustivo si ricordano i danni alla produzione, alla selezione, gli aborti), la necessità di rassicurazione così come manifestata dalla manifestazione Coldiretti di quasi 1500 allevatori, agricoltori e cittadini che si è tenuta a Trento venerdì 12 luglio 2019, espressione anche di una componente emotiva a cui anche il comunicato stampa di sintesi dell’incontro di martedì 9 luglio 2019 in CIA-Agricoltori Italiani Trentino fa riferimento;

bisogna quindi cogliere il radicale cambiamento paradigmatico che la presenza dei grandi carnivori in Trentino comporta e trasformarlo in un’opportunità di miglioramento delle pratiche di utilizzo del territorio, modificando le modalità di pascolo brado e semibrado estensivo senza guardiania, oggi diffusamente praticato nel nostro territorio, implementando sistemi di prevenzione efficaci e soprattutto recuperando la presenza stabile del pastore in alpeggio: misure alle quali corrisponde un oggettivo aumento dei costi, sia in termini di tempo che di fatica, sia in termini economici che di risorse umane, che non devono essere traslati sugli allevatori, per i quali spesso l’indennizzo non è percepito come rimedio soddisfacente;

al tempo stesso è necessario che la Giunta sappia trasmettere una corretta informazione sulle possibilità di successo delle buone pratiche, sulla base delle esperienze positive maturate dalle Alpi Occidentali alla Svizzera, grazie alla buona gestione e combinazione dei sistemi di prevenzione, adattati alle esigenze del tipo di azienda zootecnica e delle caratteristiche del pascolo che si vuole proteggere, evitando forme di comunicazione allarmistica;

Vista la Missione 16 (Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca);

il Consiglio della provincia autonoma di Trento

impegna la Giunta provinciale a:

  1. valutare l’opportunità di tutelare maggiormente in modo concreto l’allevamento di montagna, prevedendo maggiori incentivi economici, l’indennizzo dei danni indiretti, lo snellimento burocratico delle procedure amministrative;
  2. valutare l’opportunità di finanziare maggiormente il supporto nell’implementazione dei sistemi di prevenzione, alcuni dei quali peraltro già introdotti seppure su scala ridotta, tra i quali le recinzioni elettrificate, i fladry, i cani da guardiania (e loro addestramento), dissuasori acustici e luminosi;
  3. valutare l’opportunità di finanziare maggiormente la permanenza del pastore in alpeggio e dei suoi collaboratori, oltre che a diffondere maggiormente l’utilizzo dei moduli abitativi fissi in quota;
  4. finanziare il confronto tra stakeholder che si occupano di, o sono interessati dalla, fauna selvatica, anche tramite la diffusione di strumenti di partecipazione e mediazione;
  5. valorizzare e diffondere la ricerca scientifica e la corretta comunicazione sui grandi carnivori a beneficio di una maggiore comprensione e consapevolezza del fenomeno da parte dei decisori politici e da parte di tutti cittadini;
  6. promuovere studi e ricerche sulla tendenza allo spopolamento delle “terre alte” e sui rischi sociali e culturali dell’abbandono delle attività tradizionali di montagna;
  7. migliorare l’organizzazione gestionale provinciale riguardante i grandi carnivori e le strutture che la servono, compreso il Centro faunistico di Casteller, adeguandolo agli standard più avanzati, anche alla luce della vicenda della “fuga” dell’orso M49.

PAOLO GHEZZI
consigliere provinciale Futura 2018

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